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Agenti della squadra mobile e della polizia scientifica questa mattina hanno perquisito le abitazioni di alcuni parenti di Filippo Pappalardi, il padre dei due fratellini di Gravina di Puglia scomparsi il 5 giugno scorso. Si tratta dell'abitazione del nonno di Francesco e Salvatore, e di una zia, dove gli esperti della Questura stanno cercando tracce ematiche con sofisticate attrezzature
Giovedì, con l'ausilio di una apparecchiatura in grado di "sondare" il sottosuolo e rilevare la presenza di anomalie negli strati del terreno, gli agenti hanno esaminato per ore i cinque poderi riconducibili a Pappalardi, e altri accertamenti tecnici sono stati eseguiti anche sui suoi automezzi. L'uomo, che nei giorni scorsi ha ricevuto un avviso di garanzia con l'ipotesi di sequestro di persona, per bocca del suo avvocato si autodefinisce tranquillo ma stanco, continua a negare ogni addebito. Del resto dalle indagini svolte finora dagli inquirenti non è emerso nessun elemento a carco dell'uomo.
La madre dei bambini, Rosa Carlucci, ha però nuovamente accusato in alcune interviste l'ex marito, dal quale è separata da oltre 10 anni, di essere coinvolto nella vicenda.
Ad avvalorare la tesi della donna ci sarebbe un supertestimone, un amico adolescente dei due fratellini che ha giocato con loro proprio la sera della scomparsa. Il quotidiano Libero riporta le dichiarazioni del giovane che racconta: "Erano le 21.30 quando è arrivato il padre di Ciccio e Tore. Non ci siamo accorti che fosse tanto tardi, perché il cielo era ancora chiaro. Lui invece era molto arrabbiato. Sì, arrabbiatissimo. Ha caricato i miei amici sulla Dedra azzurra, di forza. Ingranata la marcia è partito veloce". Poi, però, è tornato sui suoi passi: "A un certo punto l'ho visto tornare. Veniva verso di me; dal finestrino mi ha rimproverato. Da allora di Ciccio e Tore non ho più saputo niente".
Il ragazzino, che ha 13 anni, dice di aver passato la serata del 5 giugno con i fratelli. "Ho incontrato Ciccio e Tore in Calata San Michele, insieme siamo andati a giocare con l'acqua alle fontane. C'erano anche due nostri amici, ma loro verso le 21.20 sono andati a casa perché si era fatto tardi. Noi invece abbiamo continuato a bagnarci". Ad avvalorare queste dichiarazioni ci sarebbe anche la testimonianza di una ragazza, che dal balcone li ha visti giocare.
Filippo Pappalardi invece ricorda i fatti diversamente. Afferma di essere andato a cercare i figli alla fontana, ma di non averli trovati. Tuttavia, nel suo racconto c'è un vuoto sul quale gli inquirenti cercano di fare luce: è il lasso di tempo che va dalle 21.30 alle 23, quando Pappalardi chiama l'ex moglie per sapere se i ragazzi sono da lei.
L'uomo dice di essere stato in giro con la convivente sulle tracce dei figli, ma la polizia non ne è convinta. Per questo sta passando al setaccio i suoi terreni con il georadar alla ricerca di tracce dei due corpicini.
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