Non è che di Lotus nuove, ma proprio nuove, ne arrivino un giorno sì e uno no, quindi questa "Europa" va salutata con rispetto, per lo meno se si è fra quelli che credono nel valore di un marchio dai così nobili natali. Marchio che, dopo infinite traversie finanziarie, terminato in mani malesi e risollevatosi col miracolo "Elise", sembra aver ora trovato quel tanto di serenità che gli consente di buttare sul mercato qualcosa che, nelle menti dei progettisti di Hethel, ambisce a essere una GT.
Ovverossia, una Gran Turismo, Lotus sì, ma un po' più usabile dalle sue "cugine", tutte prese da un'irrefrenabile passione pistaiola. In che cosa si traduca questa maggiore fruibilità, è presto detto. Una decina di centimetri in più di "luce" per le portiere, che non costringono a farsi tirare fuori con un paranco ogni volta che si vuole scendere di macchina, tanto per cominciare.
Un vano bagagli, messo a stretto ridosso del motore, che ospita qualcosa in più del beauty della Barbie (non molto di più, in verità). E un motore potente (200 CV), ma "gentile", ovvero un 4 cilindri General Motors (leggi Opel) da 2 litri, sovralimentato sì, ma con un turbo "gentile", di quelli che non ti sparano calci nella schiena quando meno te l'aspetti.
Insomma, l'avete capito: una sorta di riedizione della "Speedster", sempre su base "Elise", ma con marchio Lotus e, di conseguenza, con un po' più di appeal commerciale. L'operazione sembra riuscita, ma metà. Su strada, la "Europa S" (nome che riprende quello di una Lotus Anni 60-70) è certo la più confortevole della famiglia "Elise"-"Exige", ma è un concetto relativo, visto che basta un tombino per farti sobbalzare sull'avvolgente sedile.
Di certo è la più spaziosa, ma anche in questo caso si va poco oltre un simpatico rigonfiamento sul tunnel centrale, lato passeggero, dove infilare l'i-pod o il cellulare. È la meglio rifinita, ma non c’è da andare troppo per il sottile: la pelle c'è, ma non sembra Connolly di prima scelta, e d'altronde una Lotus non sarà mai una Bentley.
Quindi, tutto il "brutto" di una sportiva inglese, tutto sommato c'è (a meno di non essere un inguaribile amante del genere). Come avevamo riscontrato nel primissimo contatto di qualche mese fa, quello che manca, invece, è un po' l'emozione delle altre nipotine di Chapman, il comportamento assoluto degno di un'auto "da corsa" stradale, il loro essere "estreme" da ogni punto di vista, anacronistiche e assurde se si vuole, ma proprio per questo fascinose.
Intendiamoci, non che la "Europa S" sia un "chiodo" e non regali forti emozioni a chi la sa sfruttare a dovere. Però, da un macchina così ci si aspetta sempre il massimo. E, forse, per 52.251 euro, optional esclusi, si può prendere in considerazione anche altro (una Porsche "Cayman 2.7" costa 51.420 euro e per una Nissan "350 Z" ne bastano 38.700…).
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