Indagato per pedo-pornografia il padre del bimbo sequestrato
Una foto di Paolo Onofri, padre del piccolo TommasoPaolo Onofri, il padre del piccolo Tommaso, il bambino di 18 mesi rapito a Casalbaroncolo (Pr), è stato iscritto nel registro degli indagati per pedopornografia. La notizia è stata confermata da fonti vicine alle indagini.
Gli inquirenti, che tre giorni fa hanno chiesto il silenzio stampa sulle indagini in corso, avrebbero trovato infatti nel computer di Paolo Onofri, sequestrato in una cantina affittata a suo nome nel centro di Parma, immagini pedopornografiche e filmini hard: durante i primi giorni di indagine sono stati scoperti 391 documenti informatici contenenti trailer, di fattura amatoriale, scaricati dalla rete.
L'iscrizione nel registro degli indagati per pedopornografia, comunque, spiegano gli inquirenti, non è detto che abbia una qualche relazione con le indagini sul sequestro di Tommaso. Le forze dell'ordine sembrerebbero privilegiare invece la pista del riciclaggio, che potrebbe essere concreta. Infatti i libretti di risparmio postali di alcuni detenuti, depositati nell'ufficio di cui Paolo Onofri è direttore, potrebbero, secondo gli investigatori, essere una sorta di ponte con la criminalità organizzata. Franco Pellinghelli, zio della mamma di Tommaso, incalza: "Paolo non ha detto tutto. Forse sa cose che non rivela, forse i rapitori gli hanno detto cosa fare per ottenere il rilascio del bambino e lui sta raccogliendo i soldi per il riscatto. Nessuno di noi sa immaginare per quale motivo abbiano rapito Tommy".
Anche ieri Paolo Onofri, insieme all' avvocato Claudia Pezzoni, amica di famiglia, era stato ascoltato per sette ore e mezza in Procura a Parma dal procuratore aggiunto di Bologna e coordinatore della Dda Silverio Piro. Alle 20.30 Onofri era uscito dalla Procura, evitando l'obiettivo delle telecamere e le domande dei numerosi giornalisti appostati fuori. Con gli inquirenti, comunque, l'uomo si sarebbe difeso dicendo che stava "raccogliendo quel materiale per fare una denuncia".
La telefonata ricevuta giovedì dal comitato Tommaso Libero è invece tutta da valutare. Al telefono una voce femminile ha detto: "Dateci i soldi entro 48 ore o il bambino muore". Tommaso è stato rapito otto giorni fa e da allora non si è avuta più alcuna sua notizia. Il piccolo soffre di epilessia e i genitori hanno a più riprese diffuso appelli perché i sequestratori gli diano il farmaco che gli consente di evitare le crisi.
Il sequestro di Tommaso, viste le condizioni economiche della famiglia, è apparso subito anomalo agli inquirenti. Appelli per la liberazione del piccolo Tommaso sono stati fatti dal Papa, dalla signora Franca Ciampi e da molti personaggi della politica, dello spettacolo e dello sport.
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