Torino saluta, testimone a Vancouver

Domenica 26.02.06

Il sindaco Chiamparino consegna la bandiera olimpica al collega Sullivan

Torino - Passaggio di testimone tra Torino e Vancouver. Il sindaco del capoluogo piemontese, Sergio Chiamparino, ha consegnato la bandiera olimpica al suo collega Sam Sullivan, primo cittadino della citta' canadese che nel 2010 ospitera' la XXI edizione dei Giochi invernali.


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Streaker e intruso, imprevisti olimpici

Domenica 26.02.06

Invasioni nella Cerimonia di chiusura dei Giochi di Torino

Torino - Due imprevisti durante la Cerimonia di chiusura delle Olimpiadi invernali di Torino. Prima una giovane, completamente nuda, ha provato a raggiungere il centro dello stadio esibendo uno striscione con la scritta ‘Mi consenta'. Poi, durante il discorso del presidente del Toroc, Valentino Castellani, un giovane ha fatto irruzione sul palco e ha gridato lo slogan dei Giochi: ‘Passion lives here', la passione vive qui.


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Rogge l’italiano, Grazie Torino

Domenica 26.02.06

Il presidente del Cio chiude i Giochi olimpici invernali

Torino - "Siete stati magnifici, ringraziamo di tutto cuore l'Italia, il Piemonte e Torino. Cari volontari, al pari degli atleti siete stati i veri campioni di questi Giochi". E' il passo saliente del messaggio che Jacques Rogge, presidente del Comitato olimpico internazionale, ha letto in perfetto italiano durante la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Torino. "Prometto -ha aggiunto in inglese- che continueremo a lottare per uno sport pulito e sano". Dopo la dichiarazione formale di chiusura dei Giochi, il congedo ancora in italiano: "Grazie Torino, grazie Italia".


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Olimpiadi ciao, da Torino a Vancouver

Domenica 26.02.06

Torino – Giorgio di Centa sul gradino più alto dell’ultimo podio, l’omaggio a Federico Fellini, il carnevale italiano e le reazioni miste alla prima visita del premier Silvio Berlusconi ai Giochi. Ma, anche e soprattutto, le prime falle nel sistema di sicurezza. Passate in mondovisione. E’ calato così, in tono agrodolce, il sipario sulle Olimpiadi Invernali di Torino 2006, definite “magnifiche” dal Presidente del Cio, Jacques Rogge, nella parte finale del coloratissimo spettacolo che ha salutato gli sport della neve e del ghiaccio passando il testimone a Vancouver 2010.

Il momento più toccante, ovviamente, è stato quello della premiazione di Di Centa, vincitore al mattino della 50 km di fondo. Un trionfo a sorpresa, quello dell’azzurro, che ha permesso di suonare per la quinta volta l’Inno di Mameli nella suggestiva cornice dello Stadio Olimpico torinese. E in cambio, Di Centa, ha avuto una gradita sorpresa, perché a consegnargli la medaglia d’oro è stata la sorella Emanuela, membro del Cio e vincitrice dell’argento nella 30 km femminile a Salt Lake City 2002. Un passaggio importante per lo sport italiano, servito a ricucire, forse del tutto, lo strappo della delusione per la debacle di Giorgio Rocca nello slalom speciale.

Diverso il fuori programma riservato a Berlusconi, che all’inizio della serata, presentato dallo speaker dello stadio, ha ricevuto qualche fischio. Poi, poco dopo le 21, l’ingresso di una contestatrice isolata: una pornostar della scuderia di Riccardo Schicchi, che nuda, esponendo uno striscione con su scritto “mi consenta”, è stata bloccata dagli addetti alla sicurezza nei pressi del braciere olimpico, non prima di finire nel mirino delle centinaia di operatori. Venti minuti dopo, in una Torino trasformata in ‘no fly zone’ con tanto di pattuglie di Awacs ed elicotteri militari, il secondo strappo. Un giovane è riuscito a farsi strada verso il palco, interrompendo il discorso del presidente del Toroc, Valentino Castellani, urlando lo slogan delle Olimpiadi: “Passion lives here”, ovvero “la passione vive qui”. Troppa passione, per un finale olimpico, è proprio il caso di dirlo, all’italiana.


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Ore 22.07, Torino spegne la fiamma

Domenica 26.02.06

Finisce la XX edizione dei Giochi invernali, appuntamento a Vancouver

Torino - Ore 22.07, la fiamma olimpica viene spenta. Si chiudono cosi' i XX Giochi invernali di Torino. La prossima edizione e' in programma a Vancouver nel 2010.


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Pescante, Torino ha lasciato il segno

Lunedì 27.02.06

‘’Abbiamo dimostrato che l’Italia funziona’’

Torino - ''Solo qualche settimana fa qualcuno aveva indicato l'Italia come il Paese della pasta e del calcio, i Giochi Olimpici hanno dimostrato che l'Italia e' un Paese che funziona''. Lo ha sottolineato il sottosegretario Mario Pescante, supervisore di Torino 2006, che questa mattina ha accompagnato il presidente del Cio Jacques Rogge il visita nelle sedi di Comune, Provincia e Regione.

''Oggi -ha detto- e' una giornata particolare, e' finita l'adrenalina, ma resta la grande soddisfazione e soprattutto il grande orgoglio per un evento che e' stato straordinario. Torino con questi Giochi ha lasciato un segno, la citta' e' esplosa sorprendendo anche se' stessa. Anche ieri sera poteva essere una cerimonia malinconica e invece la festa sembrava non dovesse finire mai''.


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Chiamparino, qualcuno ha sottovalutato evento

Lunedì 27.02.06

‘’Alcuni ministri e alcune grandi aziende’’

Torino - All'indomani della chiusura dei Giochi Olimpici di Torino 2006, il sindaco di Torino Sergio Chiamparino punta il dito contro ''alcuni ministri e alcune grandi aziende'' che hanno a suo giudizio sottovalutato l'evento olimpico. Lo fa dai microfoni di Radio 24.

''Alcuni ministri -osserva Chiamparino- ci hanno aiutato, il sottosegretario Letta e' stato prezioso in piu' di una circostanza, cosi' come il ministro Pisanu per la Sicurezza, e c'e' stato il ruolo importante svolto da Mario Pescante. Da alcuni ministri del governo pero' non dico che ci siano stati dei dispetti ma sicuramente c'e' stata una sottovalutazione dell'evento che poi si e' trasferita su alcune agenzie pubbliche e parapubbliche, per esempio, la Rai ha scoperto l'evento quando questo era gia' esploso''.

Dopo i ministri, Chiamparino critica anche alcune grandi aziende. ''Ci sono state alcune grandi imprese pubbliche che non hanno contribuito a sponsorizzare l'evento, non voglio dire che se ne pentiranno, ma credo che lo abbiamo sottovalutato, forse perche' da troppi anni non si organizzava un'Olimpiade''.

Infine, il sindaco Chiamparino dai microfoni della Radio commenta i fischi che ieri sera hanno accompagnato l'ingresso del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nello stadio Olimpico. ''Se non ci fossero stati sarebbe stato meglio, detto questo, quando si va in un posto in cui ci sono decine di migliaia di persone ci possono stare anche alcuni fischi''.


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Rogge, a Chiamparino Coppa de Coubertin

Lunedì 27.02.06

Per personalita’ che si adopera per diffondere spirito olimpico

Torino - Il presidente del Cio, Jacques Rogge ha consegnato al sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, la coppa De Coubertin, il riconoscimento che una volta all'anno il Cio destina a personalita' o istituzioni che si adoperano a diffondere gli ideali olimpici nel mondo. Rogge lo ha consegnato simbolicamente al primo cittadino perche' la coppa venga assegnata ai torinesi che ''cosi' bene si sono distinti nell'organizzazione e nella partecipazione ai Giochi Olimpici Invernali''.

Chiamparino ha ricambiato l'omaggio ricevuto dal presidente del Cio regalandogli la medaglia d'oro della citta'. Presente all'incontro c'era anche il presidente del Toroc, Valentino Castellani, che ha donato al primo cittadino una fiaccola olimpica ''come ringraziamento per aver fatto parte della squadra''.



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Petrucci, il trionfo del 'made in Italy'

Lunedì 27.02.06

Torino - “Quando l’Italia organizza lo fa sempre bene e sarà così anche per il futuro”. Gianni Petrucci, presidente del Coni, tira le somme al termine delle Olimpiadi di Torino 2006 che si sono chiuse ieri sera. L’Italia ha concluso con 11 medaglie, 5 d’oro e 6 di bronzo. “Abbiamo fatto una bella figura -ha aggiunto- e l’abbiamo fatta fare al paese. Siamo bravi organizzatori e anche i risultati sono stati soddisfacenti. Volevamo arrivare alle 100 medaglie e le abbiamo superate. Abbiamo ottenuto degli ori esaltanti ma anche dei grandi piazzamenti”.

Una delle note negative è stato, però, lo sci alpino. “Ce ne faremo una ragione ma dovremo approfondire la situazione senza fare processi -spiega Petrucci- Rocca? Lui è e rimane un grande campione e dobbiamo rimanergli vicini per farlo tornare a vincere. Non so se su Rocca ci sia stata troppa pressione ma lui è andato male così come lo sci alpino. Ma non possiamo fare dei processi sommari perchè ha fallito una manifestazione che è comunque importante. Per me il discorso si chiude qui, non dobbiamo dire che Rocca ha fallito completamente. Sono sicuro che saprà adeguatamente riprendersi. Ci sono anche gli altri atleti e bisogna accettare la sconfitta. Non crescono più campioni? Abbiamo avuto un cambio generazionale. La Fisi ha fatto un buon lavoro ma, ripeto, dovremo approfondire la situazione senza grossi processi”.

L’avventura di Torino, però, era partita non senza qualche intoppo di tipo organizzativo. “Se non discutiamo non siamo contenti -dice Petrucci- evidentemente servivano anche quelle discussioni. La dimostrazione che è andata bene sono state le parole di Rogge e quello che possiamo vedere nella stampa di tutto il mondo. Questa mattina il Presidente del Cio ha offerto una colazione di ringraziamento. Lasciamo una immagine del nostro paese allegra e simpatica. Si è visto quello che è il made in Italy”. “Queste sono stati Giochi di alta tecnologia -ha aggiunto- e di cuore ed anima. L’idea di dare le medaglie nella Medal Plaza è stato un grande successo. Si diceva che Torino era fredda ed è stata dimostrato l’opposto. Torino ha dimostrato l’opposto perchè ha un bravo Sindaco e un bravo Presidente della Regione. E’ stato un ottimo lavoro d’equipe”.

Gli italiani, attraverso la televisione, hanno imparato ad apprezzare alcuni sport ‘minori’ come il curling. “Quando c’è la scritta Italia -spiega il numero uno dello sport italiano- il successo c’è sempre. Tutte le manifestazioni di alto livello hanno avuto un grande pubblico televisivo. Hanno avuto un record televisivo anche i giochi che durante la stagione sono poco seguiti. Sta cambiando la cultura sportiva del nostro territorio. Fabris ora è riconosciuto nel mondo, non solo in Italia. Ha battuto americani, norvegesi e atleti di paesi dove il pattinaggio è uno sport nazionale. Questi sport che non sono popolari stanno crescendo con il calcio che rimane lo sport principale”


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