Cellino: 'Calciopoli? Non siamo paese garantista''
(AGM-DS) - Milano, 20 dicembre - Il presidente del Cagliari, Massimo Cellino, intervendo a Radio Kiss Kiss ha rilasciato alcune dichiarazioni. 'Colomba aziendalista? I presupposti ci sono, il calcio e' cambiato nella sua struttura ed un allenatore fa parte della programmazione di un club. Cosa non ha funzionato con Giampaolo? Forse non sono stato in grado di fargli esprimere appieno le sue potenzialita'. Il suo ingaggio per me era un investimento per il futuro e probabilmente anche per mia incapacita' il progetto e' fallito. Non posso permettermi il lusso di rischiare. Ci sono due partite toste, anche se nel calcio gare facili non esistono piu'. Calciopoli alle spalle? L’abbiamo dipinta peggio di quella che era, anche se mi aspettavo piu' chiarezza. Guido Rossi che va via, l’arrivo di un altro commissario, alcune squadre rischiavano penalizzazioni e retrocessioni invece tutto cio' e' avvenuto soltanto in minima parte. Alcuni club, inoltre, hanno il coraggio di parlare come se nulla fosse accaduto, invece di nascondersi per la vergogna. Non e' giusto che tali persone si ripresentino, ma l’Italia evidentemente non e' un paese garantista'.
A gennaio riapre il mercato ed alcuni giocatori del Cagliari fanno gola al club di Aurelio De Laurentiis: 'Marino e' il “papa'” di Esposito? Allora io sono lo zio, faro' qualsiasi sforzo per tenerlo a Cagliari. Coronerebbe un sogno? Non so, i calciatori sono professionisti, che non si fanno condizionare dalle emozioni. Del Grosso? Ottimo giocatore, ma abbiamo anche Agostini e Pisano. Se il ragazzo volesse restare al Cagliari nonostante l’addio a Giampaolo, saremmo onorati di tenerlo con noi, altrimenti la nostra disponibilita' nei suoi confronti e' totale'.
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