Milan, ora la crisi è ufficiale
Giovedì 02.02.06
di Mario Sconcerti
Adesso diventa ufficiale la crisi del Milan. Ne avevo parlato molte volte in precedenza, ma sempre trovandomi contro la gente milanista che riconduceva tutto alla pioggia, agli arbitri, alla follia, al destino cinico e baro. Il vero problema del Milan è che da tempo si considera una squadra e una società perfetta. Si guarda, si ammira e si stupisce che le sconfitte aumentino in modo così sgradevole. Ma non sa come cambiarsi. In effetti non è facile correggere questo Milan declinante. Credo sia più facile costruirne un altro forte di sana pianta piuttosto che correggere questo.
Questo Milan è un’eccezione tattica, è un pezzo unico, non replicabile. Non è costruito su canoni classici, è costruito su una serie di invenzioni audaci. Cafu era il suo vero collante. La crisi è cominciata con le difficoltà di Cafu. Il resto è venuto per conseguente e inevitabile logorio. Si danno molte colpe alla difesa e si dice per contro che non esistono al mondo migliori difensori di Nesta, Stam e Maldini. Sono i ragionamenti di chi non ama cercare soluzioni. Di chi non vuole discutere il già fatto. Il Milan prende molti gol non perché ha cattivi difensori, ma perché ha un cattivo sistema difensivo. Cioè un architettura troppo offensiva. Se tu metti due centravanti molto profondi, più Kakà che non è un centrocampista ma semplicemente una punta che parte da lontano, più Seedorf, più Pirlo, più Serginho, le cose possono andare benissimo finchè hai il pallone, ma quando lo prendono gli avversari cominciano i problemi.
Il Milan ha solo Gattuso capace di recuperare palloni a metà campo. Infatti le azioni avversarie arrivano molto spesso fino al limite dell’area. Tocca ai difensori fermarle, solo ai difensori. Questo sistema di gioco è andato bene (non benissimo) negli ultimi tre anni, ma ormai ha sfinito i suoi protagonisti. Se a tutto questo aggiungete le pericolose condizioni di Dida e la mancanza di un suo sostituto all’altezza il quadro del problema si fa completo. Come fare dunque? Prima cosa è dimenticare di replicare questo Milan. E’ l’unica grande squadra che gioca con un trequartista di ruolo e posizione. Questo la costringe a non avere ali. Prima cosa da fare è mettere fisico e forza in mezzo al campo. La squadra deve ricominciare da lì. E trovare i giocatori adatti per dare profondità sulla fascia, sia partendo dal basso che dall’alto. Il Milan ha mezzi infiniti, non gli sarà difficile. L’Europa è una cassaforte aperta in questo momento in cui solo quattro-cinque società hanno i soldi. Galliani e Braida possono scegliere quello che vogliono. Basta si convincano che così non va. Temo purtroppo dovranno accorgersene molto presto. Il Bayern Monaco, prossima avversario di Champions, è una squadra molto importante proprio negli uomini e nella qualità.
(Spr/Adnkronos)