Dopati, 2 anni a Montgomery e Gaines
Il Tas accoglie parzialmente le richieste e cancella il record del mondo dei 100 metri
Losanna - Il Tribunale Arbitrale dello sport di Losanna ha squalificato per 2 anni gli atleti statunitensi Tim Montgomery e Chryste Gaines, coinvolti nel caso Balco, con decorrenza a partire dal 6 giugno 2005. Lo ha reso noto oggi il Tas. Tutti i risultati ottenuti da Tim Montgomery a partire dal 31 marzo 2001, e quelli ottenuti da Chryste Gaines dal 30 novembre 2003, saranno cancellati. Il Tribunale di Losanna ha, dunque, parzialmente accolto le richieste dell'Usada, l'Agenzia antidoping statunitense, che nel luglio del 2004 aveva chiesto per i due atleti la squalifica per quattro anni in quanto ritenuti coinvolti nel caso di doping che ha investito il laboratorio californiano Balco. Cancellato, di conseguenza, il record del mondo fatto segnare da Montgomery nel 2002 sui 100 metri, corsi con il tempo di 9''78.
La decisione del Tribunale di Losanna non si basa su una prova certa di colpevolezza, in quanto la positività dei due atleti non è mai stata rilevata da nessun controllo antidoping, ma su alcune testimonianze rese di fronte all’organo di giustizia sportiva nei periodi che vanno dal 6 al 10 giugno (per Montgomery) e dall’11 al 14 luglio (per Gaines) del 2005. “Le accuse -scrive infatti il Tas nel motivare la sua decisione- nei confronti dei due atleti si basano su altri tipi di prove.
Fra queste, la "testimonianza di Kelli White”, ex campionessa mondiale di 100 e 200 metri (squalificata per due anni) che era risultata positiva a un controllo in occasione dei Mondiali di Parigi 2003 e che ha ammesso di fronte al Tas “di essersi dopata con l’assistenza del laboratorio Balco, accettando la conseguente squalifica”. “Ms White -spiega il Tas- ha detto che, in diverse circostanze, T.Montgomery e C.Gaines le hanno confessato di aver utilizzato sostanze proibite fornite loro dal laboratorio Balco”.
Testimonianza ritenuta attendibile dalla corte del Tas e considerata come un’ammissione effettiva di colpa da parte dei due atleti, che hanno deciso a loro volta di non deporre di fronte al Tribunale di Losanna, rinunciando così a difendersi dalle accuse che erano state loro mosse.
(Spr/Adnkronos)