L'Itas Diatec Trentino ha sconfitto 3-0 (25-22, 25-19, 25-15) la M.Roma Volley nella gara 1 valida per le semifinali dei playoff scudetto di serie A1. In serata, successo di Cuneo al tie-break su Piacenza dopo aver condotto per 2-0. Gara 2 si gioca mercoledì 23 aprile.
Trento-Roma 3-0 (25-22, 25-19, 25-15)
di Carlo Gobbi
Vittoria fin troppo facile di Trento su una Roma inesistente in gara 1 di semifinale dei playoff. Davvero una gara a senso unico, con una sola squadra in campo, l'Itas e l'altra succube. Invano Miljkovic, finchè ha retto in attacco (11 punti, ma 4 muri subiti), ha cercato di arginare lo strapotere degli avversari. Ma non si può vincere da soli. Specialmente contro un'Itas teleguidata da un Grbic perfetto, che ha avuto in Kaziyski la sua infallibile bocca da fuoco, due ottimi centrali e gli altri uomini di banda molto precisi (Nikolov diesel nel set d'avvio). Non c'è quasi stata lotta, dopo un primo set vinto da lontano dai trentini, che solo nel finale hanno allentato la morsa. Il meglio per Roma nel secondo set, dove anche Kooistra e Marshall hanno aiutato Miljkovic, mentre Savani, tartassato dai clamori ostili del pubblico, è sparito dalla tenzone. Nel terzo set, non si è più giocato. Roma ha alzato mestamente bandiera bianca e si accontentata di arrivare con fatica agli spogliatoi. Nel finale, gloria anche per Piscopo e Stoyanov (al posto di Kaziyski, applauditissimo) che firmerà il punto del successo. Mercoledì ritorno nella Capitale. Ma con questa Mezzaroma, Trento può già ipotecare la sua prima finale nella storia del volley.
Cuneo-Piacenza 3-2 (25-16, 25-21, 21-25, 18-25, 15-9)
di Mario Salvini
I Blu Brothers avevano distribuito palloncini bianchi e blu a tutto il palazzetto, avevano scoperto una ricca coreografia con tanto di aereo di cartone e la scritta "Voliamo insieme". Quindi i loro eroi hanno decollato, e tutti i quasi 4000 hanno scoppiato i palloncini all'unisono che sembrava di essere a capodanno. Cuneo ha volato per davvero, alta, sicura, bella da vedere. A un certo punto però è andata in stallo, ha perso quota in modo allarmante, danneggiata dalla contraerea di Piacenza, accucciata per due set, eppure capace di uscire all’improvviso e di riportare Cuneo ad altezza uomo. Dove la Bre ha planato e si è rialzata orgogliosa per il gran finale. Per il tie break che le ha dato l'1-0 nella serie. Piacenza, sconfitta, può ripensare ad un anno fa esatto, quando proprio in semifinale cedette qui gara 1 per poi aggiudicarsi la serie e l'accesso in finale. Solo che allora si andava ai cinque, stavolta, sulla distanza delle tre gare, sarà un po’ più dura. Non tanto per la cabala, quanto per la qualità di questo Cuneo. Che ha giocato spaventosamente bene per due set. Nel primo ha attaccato all'80% (0 errori), ha difeso, coperto, usufruito di un cambio palla facilitato perché Piacenza ha sbagliato 6 battute, e soprattutto al servizio ha sconquassato per bene i piacentini, reduci dalla battaglia di giovedì nella bella dei quarti a Treviso. Nel secondo, per sopraconto, a tutta quella pressione ha aggiunto il muro (5) e con Wijsmans e indiavolato (10/13 nei primi 2 set) e un Abbadi addirittura strepitoso (6/7) è andata 2-0. Piacenza le ha prese di santa ragione, ha aspettato che il bombardamento passasse e poi è uscita dal bunker. Con le battute di Bjelica e Zlatanov che nel terzo parziale hanno invertito la tendenza. E poi con i numeri di Sergio, la pesante continuità di Zlatanov (non solo clava, anche fioretto) e la stupenda versatilità di Bravo, partito da opposto e poi nella giravolta di cambi tornato a fare – benissimo – lo schiacciatore. Poi è stato tie-break. Dove un muro di Felizardo (4-2) ha bruscamente ridato quota a Cuneo. E infine anche Lasko si è preso la sua meritata dose di gloria.
gasport
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