Operazione antidoping arrestato Da Ros
L'atleta, 23 anni, è stato fermato nell'ambito dell'operazione antidoping "Muscoli e doping" condotta dai Nas di Milano: 12 arresti. Da Ros era in ritiro con la nazionale. Licenziato subito dalla sua squadra, la Liquigas
MILANO- Non c'è proprio tregua nel ciclismo, colpito ancora una volta dall'ennesima vicenda legata a prodotti dopanti e a traffici illeciti. A finire malamente nella rete di una mega inchiesta dei Nas di Milano, denominata "Muscoli & doping" è addirittura un giovane da poco entrato nel giro della nazionale azzurra "under 23", Gianni Da Ros, 23 anni di Pordenone, che milita in questa stagione con la stessa squadra di Ivan Basso, la Liquigas.
I militari dell'Arma lo hanno arrestato nel corso di un mega blitz all'alba addirittura nel ritiro azzurro di Tencarola vicino Padova, dove il giovane era stato convocato. Si tratta di uno dei 12 arrestati (più un 13° con obbligo di presentazione alla Polizi giudiziaria) eseguiti da Nas nell'ambito di una complessa indagine che ha portato a indagare su oltre 64 persone e a compiere perquisizioni in varie regioni di Italia: Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Veneto.
La Liquigas, ha annunciato l'immediata rescissione del contratto con il giovane e un prossimo comunicato, il cui tenore è facilmente intuibile: meraviglia e sorpresa per l'ennesima squallida vicenda doping e, ovviamente, una presa di distanza da fatti che "nessuno poteva nemmeno lontanamente immaginare".
All'operazione hanno partecipato anche i carabinieri dell'arma territoriale. Le indagini, coordinate dalla Procura di Milano, riguardano atleti, sportivi, professionisti e dilettanti, ma, come spesso accade toccano anche i gestori di palestre e di attività commerciali. Le ipotesi di reato riguardano illecita importazione, detenzione, vendita, ricettazione e utilizzo di farmaci a effetto dopante, esercizio abusivo delle professioni sanitarie (del farmacista e del medico) e falsificazione della documentazione sanitaria consegnata presso farmacie ignare. Ci sarebbero gravi indizi di colpevolezza per gli accusati. Fra gli indagati anche un ciclista dilettante, preparatori atletici, frequentatori di palestre di body building e due transessuali.
L'inchiesta ha preso l'avvio da un servizio delle "Iene" in cui, uno degli inviati per circa 700 euro acquistava in un Vitamin Store di Milano prodotti vietati come il Sustanon, il Proviron o il Winstrol. L'azione dei Nas ha portato a identificare i venditori. Il resto lo hanno fatto le intercettazioni (che qualcuno adesso vorrebbe abolire per questi reati). In queste gli indagati usavano frasi e termini in codice come 'Aggiungi due buttafuori da mettere a destra del palcò oppure 'mi serve Deborà o 'due ufficiali'.
L'inchiesta, coordinata dal Pm milanese Gianluca Prisco è stata avviata un anno fa. Come spesso accade in questi casi è partita dalla diffusione di anabolizzanti (ormoni gh, testosterone, nandrolone ecc,) in alcune palestre di Milano. Lunghi pedinamenti ed intercettazioni ambientali hanno permesso di ricostruire i canali di approvvigionamento e di distribuzione. Le sostanze arrivavano anche da paesi extracomunitari.
Da Ros verrà interrogato domani dal gip Andrea Pellegrino, il giudice che ha emesso le ordinanze di custodie cautelare in carcere. L' operazione conclusiva di stamane all'alba ha richiesto l'impiego di 120 militari del Nas, 2 poliziotti della polizia giudiziaria di Milano e 132 militari dell'arma territoriale dei carabinieri.
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