| | | OFFLINE | Post: 25.260 Post: 4.693 | Registrato il: 16/02/2004 Registrato il: 04/05/2004 | Sesso: Femminile | Occupazione: organizzatrice di eventi | | | |
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Scambi di vestiti e di sesso
A Viareggio sarà, come sempre, la politica a farla da padrone. Le maschere più "in" per questo Carnevale 2005? Berlusconi con la bandana, Saddam Hussein e Bush in tutte le salse. Nelle strade invece, accanto ai tradizionali fatine, cow boy e mostri di varia natura, impazzano i travestimenti più strani, legati a temi di attualità. Si va da quello di Leonardo da Vinci, sulla scia del libro cult del momento "Il codice da Vinci", a quello da "sigaretta" in segno di protesta/adesione alla nuova legge anti-fumo. C'è però una nutrita schiera di uomini, che, anche quest'anno, come ogni anno, con un tocco di malizia, approfittando del Carnevale si dedicherà ad un travestimento preferito tra tutti: quello da donna.
Trucco vistoso, parrucche e indumenti rubati a mogli, fidanzate o amiche e poi imbottiture, pailettes e collant di raso. Et voilà il travestimento è servito. Per il divertimento di donne e uomini, indistintamente.
Nella maggioranza dei casi è un "vizietto" innocente, al quale i più si dedicano nel privato delle case, e che, in occasione di Carnevale, quando, è proprio il caso di dirlo, ogni scherzo vale, esplode in pubblico.
In Inghilterra il fenomeno però è più diffuso, ha luogo in tutti i periodi dell'anno e ha anche un nome: cross-dresser, ovvero, gli "scambia vestiti". Nulla a che fare con travestiti o transessuali da marciapiede. I cross--dresser non sono gay, né tantomeno transessuali, e per nessuna ragione al mondo scambierebbero il loro corpo con quello di una donna pur prediligendo accessori e lingerie per signora ed indossando con estremo piacere mutandine e collant femminili. In Italia gli "scambia vestiti" sono, secondo la sessuologa Alessandra Graziottin, che da tempo studia il genere, ben il 2/3% della popolazione maschile.
Nulla di male, del resto la storia è ricchissima di uomini e donne celebri con il vizietto di andare a frugare nel guardaroba dell'altro sesso. Da Rodolfo Valentino a Marlene Dietrich, col suo cilindro, da Oscar Wilde a David Bowie e così via.
Anche il grande schermo ha dato il suo contributo con film di culto del settore, da "Tootsie", a "Victor Victoria". E poi "Tacchi a spillo" di Pedro Almodovar, con Miguel Bosè magistrato di giorno e divina travestita nella notte madrilena. Fino a "Priscilla, la regina del deserto".
Nessun problema quindi se l'euforia carnevalesca riaccende la donna che c'è in ogni uomo, l'importante è che il vizietto di utilizzare vestiti femminili rimanga un gioco occasionale. Se diventasse una necessità quotidiana, allora, aggiunge la sessuologa, si dovrebbe cominciare a parlare di patologia, "disforia di genere" in termini tecnico, che potrebbe nascondere ferite profonde nel rapporto con la madre o altri traumi infantili che richiedono una terapia.
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