I VENT'ANNI DI PAOLO AL MILAN
MILANO, 15 gennaio 2005 - Trentasei anni, di cui venti vissuti con la maglia rossonera. Se fai scorrere il film rischi di trascorrerne altrettanti, perché nella carriera del capitano del Milan non ci sono pause, non puoi permetterti di saltare. Troppe le vittorie, i trionfi, i trofei sollevati. Domani saranno venti. Venti anni di passione. Proprio davanti all'Udinese, la squadra contro la quale cominciò. Esattamente il 20 gennaio 1985 all'età di 16 anni, quando sulla panchina rossonera dettava regole e consigli Nils Liedholm. Entrò nel secondo tempo; la partita, giocata al Friuli, finì 1-1.
Il "Barone" chiese a Paolo: "Dove vuoi giocare?". "A destra", rispose Paolo. Domani, invece, complice il rientro in difesa di Stam, l'highlander rossonero si schiererà a sinistra, nel ruolo che lo ha reso famoso; la pista di decollo delle sue folate offensive. Roba da ragazzino. Trentasei anni e il desiderio di non guardarsi indietro, quasi volesse prolungare all'infinito il suo percorso. Scarpe al chiodo? Quale futuro? "Ci penso da due o tre anni e non so darmi una risposta precisa. La cosa migliore sarebbe crearsi un altro ruolo nel mondo del calcio. Ho sempre detto che non avrei mai fatto l'allenatore, si soffre troppo e per ora non ho ancora cambiato idea", ha dichiarato a SportWeek.
Il "signore" del calcio italiano domani aggiungerà minuti al suo incredibile curriculum. Nel campionato in corso ne ha già giocati 1.530, più di ogni altro compagno di squadra, nonostante il forfait poco prima di Juve-Milan. Guiderà la difesa con Cafu, Nesta e Stam, tre colleghi di reparto con i quali non ha mai permesso a nessuno di perforare di Dida. E' accaduto contro Lazio, Shakhtar e Barcellona. Con l'Udinese sarà dura, il capitano lo sa, uno scontro diretto vero e proprio. Maldini vuole ricominciare con una vittoria.
"Paolo merita tutto quello che gli è capitato - ha dichiarato in conferenza stampa Carlo Ancelotti -. Al di là delle vittorie ottenute, è e sarà ricordato per il comportamento tenuto in ogni situazione: sempre leale e corretto, mai sopra le righe. È una pietra del mondo del calcio. Tanti giocatori vengono ricordati per le prestazioni, lui rappresenta anche un esempio di grande professionista. Non è un caso se, ancora adesso, nessuno riesce a capire quando smetterà. Lui non dà nessun cedimento di appannamento e di cedimento. Probabilmente nemmeno lui sa quando si fermerà. Non vuole giocare fino a 40 anni? Se vuole, può continuare... Lo invidio per la condizione: lui ha quasi 37 anni, io alla sua età non stavo così bene".
Ultime indicazioni sulla formazione: "Pirlo è l'unico elemento da valutare, gli altri stanno tutti bene. Sarà un Milan in linea con le ultime prestazioni. Anche a Palermo abbiamo fatto discretamente", ha dichiarato il tecnico che, sull'Udinese, contro il quale ha collezionato 3 sconfitte, un pari e una vittoria, ha aggiunto: "Spero che sia tutto casuale, non vorrei portare male. Anche quando ero a Parma e a Torino era una delle squadre che riusciva a battermi. Adesso basta, ha vinto troppo... Anche con Spalletti spesso le cose non sono andate bene".
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