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26/12/2004 17:16
 
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Monica di Cagliari


L'uva Monica probabilmente fu importata in Sardegna dalla Spagna con il nome di Morillo, di cui "mora" sarebbe una corruzione poi italianizzata in Monica.
C'e' invece chi fa risalire l'origine del vitigno nell'isola ai tempi dell'invasione dei Mori, basandosi sempre sul nome "Morillo", come ancora in alcune localita' all'interno dell'isola viene chiamata quest'uva. Ma questa tesi non sembra convincente, fosse solo per le difficolta' di sopravvivenza che i sardi avevano durante le invasioni dei Saraceni, tali che ben pochi potevano dedicarsi alle sperimentazioni necessarie all'introduzione di nuove varieta' di vitigni.
Di fatto, il nome Monica era ben noto gia' agli inizi dell'Ottocento quando si parlava di "Monica Niedda" e la si considerava erroneamente come identica al Canaiolo di Toscana.
e' comunque un vitigno diffuso in quasi tutte le zone viticole della Sardegna, soprattutto in quelle calde come il Campidano, la pianura alla cui estremita' meridionale sorge Cagliari.
Il Monica di Cagliari e' ottenuto dalla vinificazione di sole uve Monica provenienti da vigneti collocati nella provincia di Cagliari e di alcuni comuni della provincia di Oristano. e' un vino di grande personalita' che richiede processi di vinificazione molto curati e gestiti con molta competenza.

Zona di produzione: la provincia di Cagliari e di Oristano.
Vitigni: Monica.
Invecchiamento obbligatorio: 9 mesi.
Gradazione alcolica minima: 14,5%
Caratteristiche organolettiche: colore rosso rubino tenue tendente all'aranciato con l'invecchiamento; profumo etereo, intenso e delicato; sapore gradevole, morbido e vellutato.

Tipologie: Dolce naturale, Secco.

Come si consuma:
Il Monica di Cagliari Doc, nelle versioni Dolce naturale e Secco, va abbinato ad antipasti di salumi, pastasciutte con ragù di carne, carni arrosto, formaggi pecorini giovani e ricotta fritta. Se ne consiglia la degustazione in calici per vini rossi giovani, a una temperatura di 16-18°C, entro due anni dalla vendemmia.

Come si conserva:
La conservazione di questi vini prevede che le bottiglie vadano tenute, coricate, in scaffalature di legno, perché questo materiale attutisce i colpi e le vibrazioni; vanno inoltre mantenute al buio, a temperatura costante fra 10 e 15°C e con un’umidità intorno al 70-75%, in modo che il tappo non si asciughi.
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