La motivazione del gip di Bari
Gli ex ostaggi italiani sequestrati in Iraq per 56 giorni, Umberto Cupertino, Salvatore Stefio, Maurizio Agliana e Fabrizio Quattrocchi (quest'ultimo ucciso durante la prigionia) "erano veri e propri fiancheggiatori delle forze della coalizione e questo spiega, se non giustifica, l'atteggiamento dei sequestratori nei loro confronti". Lo scrive il gip del Tribunale di Bari, Giuseppe De Benedictis, asserendo che i quattro erano mercenari.
Nella motivazione il gip scrive che le indagini sinora compiute "hanno consentito di accertare che era effettivamente vero quanto ipotizzato, subito dopo il sequestro dei quattro italiani in Iraq, che essi erano sul territorio di quel Paese in veste di mercenari, o quantomeno, di 'gorilla' a protezione di uomini di affari in quel martoriato Paese".
Il provvedimento del gip è quello con cui, nelle scorse settimane, ha imposto il divieto di espatrio (poi annullato dal Tribunale del Riesame) a Giampiero Spinelli, il trentenne di Sammichele di Bari amico di Cupertino, indagato per arruolamenti o armamenti non autorizzati al servizio di uno Stato estero (articolo 288 codice penale).
Dopo aver esaminato il ruolo della società "Presiudim corporation" con sede alle Seychelles, attraverso la quale - secondo l'accusa - Spinelli ha compiuto a Sammichele di Bari i reclutamenti degli italiani, il gip scrive che la Presidium è "un centro di addestramento e arruolamento di mercenari (o peggio, come farebbe pensare la scelta della sede centrale in un paradiso fiscale e la relativa tranquillità).
Spinelli è accusato "in concorso con altre persone" di aver arruolato personalmente a Sammichele di Bari Cupertino, Agliana e Dridi Forese "affinché militassero in territorio irakeno in favore di forze armate straniere (anglo-americane, per la precisione) in concerto e in cooperazione con le medesime, in contrapposizione a gruppi armati stranieri". I fatti contestati fanno riferimento all'epoca "anteriore e prossima al 4 aprile 2004".
La reazione di Agliana e Stefio
"E' l' ora di finirla con queste cose. Non conosco il provvedimento del gip di Bari, ma se ètato scritto questo, prenderemo i provvedimenti del caso". E' questa la reazione di Maurizio Agliana, la body guard di Prato che con Salvatore Stefio, Fabrizio Quattrocchi e Umberto Cupertino venne sequestrato. "Non è vero - ha detto Agliana interpellato per telefono - ed è ora di finirla di cercare ciò che non c'è mai stato, arrampicandosi sugli specchi. Lo dico ancora una volta ed è bene che questa cosa sia ben chiara una volta per tutte: eravamo in Iraq incaricati di protezione ravvicinata con un contratto della Sicurezza privata, ovviamente nell'ambito del programma delle Forze di coalizione. Tutto qui".
Anche Salvatore Stefio ha voluto commentare il provvedimento dl gip: "Non voglio dire nulla. Riaffermo che noi eravamo, come lo siamo sempre stati, operatori della sicurezza".
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[Modificato da isa69 22/10/2004 1.03]