07/09/2004 17:18 |
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MILANO. Ogni 15 giorni era costretto a una trasfusione di sangue. Gli somministravano sottocute un farmaco salvavita per dodici ore di seguito, ogni notte, tutte le notti. Fino a tre settimane fa, era questa la vita di Luca, un bambino di appena cinque anni colpito dalla nascita dal morbo di Cooley, una forma grave di talassemia caratterizzata da globuli rossi molto più piccoli del normale, in numero minore e con una durata di vita molto bassa. Dal 12 agosto, Luca è un bambino sano.
Guarito grazie alle cellule staminali prelevate dal sangue dei cordoni ombelicali di due fratellini, nati ad aprile con parto gemellare. «E’ il primo trapianto al mondo di sangue cordonale, dopo la procedura di espansione in vitro», annuncia il professor Franco Locatelli, primario di Oncologia pediatrica dell’ospedale San Matteo di Pavia, il medico che ha eseguito l’intervento in collaborazione con il professor Paolo Rebulla della Cell factory del Policlinico di Milano, che ha trattato il sangue prelevato dai due gemellini nati sani.
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