Anche gli alberi insospettabili colpevoli di inquinamento

Secondo una ricerca condotta in collaborazione tra università di Usa e Italia, le foreste rilasciano nell'atmosfera cocktail di sostanze altamente inquinanti

Sembra incredibi le, ma anche gli alberi possono avere un ruolo cruciale nell'inquinamento dell'aria, dimostrandosi colpevoli insospettabili a causa del rilascio di sostanze che contribuiscono a creare cocktail altamente inquinanti. E' quanto ha dimostrato uno studio dell'università della Pennsylvania in collaborazione con il Centro di eccellenza di telerilevamento e previsione di eventi meteo severi (Cetenps) dell'Università de L'Aquila, pubblicato sulla rivista Science. Teatro della ricerca, una foresta del Michigan (ricca di moltissime specie di alberi) dove il team di esperti, tra i quali il ricercatore Piero Di Carlo del Cetenps, ha effettuato studi e misurazioni mirate nell'arco di 3 mesi, da giugno ad agosto del 2000. Sorprendenti i risultati: 'Abbiamo avuto evidenza del fatto che gli alberi - ha spiegato Di Carlo - emettono una quantità di idrocarburi molto maggiore rispetto a quanto misurato sino ad ora. Questi idrocarburi, in presenza di ossido di azoto, generano polver i sottili e ozono avendo, dunque, un effetto inquinante. Anche gli alberi - ha sottolineato l'esperto - possono quindi avere un ruolo fondamentale nei processi di inquinamento'. Questi composti contribuiscono infatti alla formazione di ozono ai livelli più bassi e danno luogo a particelle di aerosol responsabili della foschia che sovrasta spesso le foreste. Tali particelle, inoltre, possono percorrere lunghe distanze nell'atmosfera, influenzando i fenomeni climatici come i temporali e la formazione di banchi di nubi. Una scoperta dall'impatto notevole: 'il fatto che gli alberi producano grandi quantità di idrocarburi, infatti - ha rilevato il ricercatore - non ha conseguenze significative dal punto di vista dell'inquinamento in ambienti quali le foreste, dove l'ossido di azoto, prodotto essenzialmente da processi di combustione attivati dall'uomo e derivanti ad esempio da processi industriali o traffico, è presente in quantità limitate'. Le cose cambiano p erò nelle città, dove il livello di ossido di azoto è molto elevato: qui, gli idrocarburi emessi dagli alberi, interagendo con l'ossido di azoto, danno luogo ad un mix pericoloso e molto inquinante. Per giungere a tale dimostrazione, il team di ricercatori ha osservato una particolare molecola dell'atmosfera. Si tratta del radicale ossidrile (OH), una sorta di 'spazzino' dell'aria il cui compito è rimuovere, cioè ossidare, gli idrocarburi con l'effetto, appunto, di ripulire l'aria. Misurando la velocità di reazione di questa molecola, ha spiegato Di Carlo, 'si è dimostrato che le piante producono una maggiore quantità di idrocarburi di quanto si pensasse'. L'OH, dunque, aiuta l'atmosfera a ripulirsi e viene distrutto nel corso di tale processo. Ciò che si è osservato è che il processo di distruzione dell'OH risultava più veloce di quanto si immaginasse ed i 'colpevoli' di ciò erano appunto degl i idrocarburi non identificati. Si trattava degli idrocarburi emessi dagli alberi, e denominati terpeni, che gli esperti non pensavano finora coinvolti in tali processi della chimica dell'atmosfera. Una scoperta che, secondo Di Carlo, dovrebbe rappresentare un campanello d'allarme: 'Sulle emissioni di idrocarburi degli alberi non si può intervenire, a meno di tagliare tutti gli alberi delle città, cosa poco consigliabile. Ma ciò su cui invece si può agire - ha detto - sono le emissioni inquinanti da parte dell'uomo, come appunto l'ossido di azoto, che andrebbero drasticamente ridotte'. In altre parole, 'questo effetto negativo - ha aggiunto Di Carlo - non oscura il ruolo fondamentale che gli alberi hanno, cioè la rimozione dell'anidride carbonica, dannosa per l'uomo'. Insomma, pensare 'di risolvere il problema eliminando gli alberi dalle città - ha concluso l'esperto - sarebbe assurdo: è come pensare di eliminare tutte le auto, che pur e hanno un ruolo insostituibile nella nostra vita, perchè potenzialmente causa di incidenti'.