| | | OFFLINE | Post: 118.058 Post: 49.851 | Registrato il: 05/01/2004 Registrato il: 05/01/2004 | Sesso: Femminile | Occupazione: Impiegata Azienda Cosmetica | | | |
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uno stile di vita
Il problema più grande è che il metodo Kousmine deve essere applicato con estremo rigore: non è una specie di supermarket terapeutico, dove ciascuno prende dagli scaffali ciò che preferisce. La ragione principale di apparenti fallimenti di questa cura è dovuta al fatto che viene spesso applicata in modo disordinato e discontinuo, con arbitrarie variazioni soggettive. E si capisce perché: comporta un profondo cambiamento nelle abitudini alimentari, cioè nei nostri comportamenti più radicati e profondi. Oltre tutto nella nostra cultura l'alimentazione non è mai stata considerata una scienza complessa e rigorosa: per cui, anche di fronte a prescrizioni mediche tassative, si tende a sottovalutarle e a praticare numerose eccezioni.Se qualcuno pensa di affrontare così il metodo Kousmine, è meglio non cominci neppure.La sua elevata efficacia, che permette di affrontare efficacemente e di arginare malattie altrimenti inguaribili, si manifesta soltanto quando è applicato con completezza e rigore. Per superare i sacrifici che comporta (soprattutto all'inizio) è importante assumere un atteggiamento nuovo, positivo.È lo stesso atteggiamento che la vita ci richiede ogni volta che ci pone di fronte ad una situazione nuova, che comporta fatche e decisioni difficili. C'è chi le affronta fuggendo, cioè chiudendosi in sterili lamenti, in rifiuti bambineschi a guardare in faccia la realtà: sono quelli che saranno sconfitti. C'è chi invece accetta la sfida della prova, crede che sia possibile dar senso alla vita affrontandone il disagio e accetta di vivere la nuova situazione, con tutte le sue difficoltà, come un'avventura: sono quelli che ce la fanno, che riescono a far rinascere speranze vigorose, che alimentano non solo lo spirito ma anche la salute del loro corpo.Il metodo Kousmine diventa difficilissimo solo per quelli che sono chiusi nelle loro abitudini e non vogliono metterle in discussione: lo vedranno come una serie di sacrifici pesanti ed inaccettabili e di rinuncie a cose irrinunciabili. Basta invece cambiare lo spirito con cui lo si vive: vederlo come un cambiamento che porta a:
una maggiore libertà da modelli di comportamento a cui eravamo abituati; una scommessa con se stessi che ci permetterà anche di raggiungere una maggiore forza di volontà e una personalità più libera;
una maggiore qualità della vita, sia sul piano della salute che su quello della serenità interiore;
la sperimentazione di nuovi cibi, di nuove abitudini, e, attraverso tutto ciò, di uno stato di benessere fisico difficilmente raggiungibile in altro modo .
Cambiamo i ritmi di vita.
La malattia è frutto di fattori complessi: i fattori esterni (batteri, virus) non sono quasi mai sufficienti a spiegare da soli l'insorgere di una patologia. C'è sempre un "terreno di coltura" che è dato da uno stress generale - fisico e psichico - della persona: superlavoro, crisi esistenziali, grandi dolori, lutti, isolamento, cattivi rapporti umani, sensazione di fallimento Se non si cambia profondamente lo stile di vita, se non si risolvono le cause dei nostri malesseri interiori, se non si rimediano gli errori più gravi tutte le terapie, anche il metodo Kousmine, saranno scarsamente efficaci: daranno risultati modesti o poco duraturi.Aumentate la qualità della vostra vita: prendetevi più spazi di riposo, diminuite le situazioni che aumentano le vostre tensioni, alimentate le vostre amicizie, migliorate il vostro rapporto con la natura. Una passeggiata in campagna con gli amici, lontano dalle preoccupazioni normali della vita, è probabilmente la più efficacie di tutte le terapie; non basterà da sola, ma è la premessa migliore per la riuscita di tutte le altre.Più a fondo ancora, occorre imparare ad essere più in pace con sé stessi: accettarsi, anche con i propri limiti, i propri handicap; elaborare i lutti; alimentare la propria vita interiore; imparare a vivere momenti di solitudine "ricca". Sarà così possibile vivere positivamente anche i momenti difficili della sofferenza: scoprire che è una prova dolorosa, ma che fa parte della vita, non la rende impossibile.
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