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27/05/2004 14:40
 
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Torno sull'argomento su questa sezione perchè lo ritengo importantissimo per chi vuole mangiare sano! Quindi vi consiglio caldamente il sito: www.metodokousmine.it.
27/05/2004 18:08
 
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premesa:
permettere un rapido accostamento agli elementi fondamentali del metodo di cura Kousmine, in modo da consentire di iniziare subito la cura, ancor prima di assimilare le nozioni contenute nei libri specifici sull'argomento;
comunicare piccoli aggiustamenti e fare alcune aggiunte che adattino la dieta della cura Kousmine alla cultura italiana. Infatti anche la dott. Kousmine - come tutti noi - era profondamente condizionata dalla cultura in cui era cresciuta, nel suo caso quella Svizzera. Nell'applicazione dei suoi rigorosi principi scientifici alla pratica quotidiana risente delle abitudini alimentari del paese in cui è vissuta, diverse da quelle italiane. Questo rende l'applicazione della dieta, quando è presa direttamente e letteralmente dai libri suoi o dei suoi collaboratori, più faticosa e difficile quanto lo sia nella realtà. Per questo troverete su queste pagine anche ricette e consigli pratici;
dare suggerimenti pratici, suggeriti da dieci anni di esperienza, che non sempre si possono trovare sui libri;
aggiornare il metodo a scoperte recenti, che la dott. Kousmine non ha potuto consultare.

Mancano in queste pagine - ed è una mancanza voluta - i protocolli precisi degli integratori alimentari (farmaci da prendere per via orale, iniezioni intramuscolari e endovene). Siamo convinti che debbano essere prescritte da un medico che abbia seguito i corsi kousminiani ufficiali e possa adattare ad ogni caso gli abbinamenti e la frequenza. Evitiamo pericolosi fai-da-te
27/05/2004 18:09
 
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curarsi cambiando alimentazione

E' possibile un sensibile miglioramento nei malati affetti da:

sclerosi multipla www.
colite ulcerosa
poliartrite cronica evolutiva
lupus eritematoso sist.
parkinson
spondilite anchilosante
miositi
ed altre malattie autoimmuni o degenerative, che sembrano sfuggire ai controlli, anche della medicina moderna?


La dottoressa Kousmine, una ricercatrice svizzera di origine russa, ha dedicato la sua lunga vita a studiare le cause della diffusione delle malattie degenerative e i rimedi efficaci per combatterle. La sua doppia attività di ricerca in laboratorio e di medico in contatto con i malati le ha permesso di elaborare con tenacia e rigore scientifico le linee di un metodo che pone rimedio reale alle disfunzioni del nostro organismo. Il metodo Kousmine cura, spesso con esito decisivo, un'ampia gamma di malattie: in pratica tutte quelle che sono legate ad un funzionamento scarso o difettoso o eccessivo del sistema immunitario. Proprio perché lo rafforza e lo riequilibra è utile comunque, accanto alle medicine tradizionali, in tutte le condizioni di infermità.
Le malattie degenerative
sono in aumento
nella società moderna.
È possibile
combatterle efficacemente
attraverso l'alimentazione


Quelli di noi che la usano ne hanno tratto un tale giovamento che vogliono condividere la loro esperienza con chi è nel disagio della malattia.

Vogliamo parlarvene, senza sostituirci alla normale assistenza medica, per aiutarvi a prendere cura personalmente della vostra salute. Non siamo legati a nessuna impresa economica, non abbiamo scopi di lucro. Siamo persone che, vivendo la malattia, vogliamo aiutare gli altri a migliorare le condizioni di salute, come noi le abbiamo migliorate. Potete rivolgervi a noi per richieste di spiegazioni, chiarimenti, consigli.
Mandateci una e-mail: vi risponderemo il più presto possibile.Non intendiamo sostituirci alle cure mediche: non abbandonate le terapie che state facendo, continuate a riferirvi al vostro medico curante. Ma la nostra esperienza ci dice che il metodo Kousmine ottiene effetti significativi per il benessere di ogni persona. Provatelo!

27/05/2004 18:10
 
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Il metodo Kousmine

Il metodo Kousmine non è una dieta: è una terapia complessa che comporta un piano differenziato di interventi. Pur essendo un metodo medico/scientifico (la dott. Kousmine è stata un'importante ricercatrice ed ha esercitato la professione di medico per tutta la vita) si differenzia profondamente dalla mentalità che presiede alla pratica della medicina nel mondo occidentale.Normalmente la medicina convenzionale affronta la malattia come un evento a sé stante, indipendentemente dalla personalità, dallo stile di vita, dalle abitudini alimentari del malato. Conseguentemente la cura è sempre rivolta contro le cause specifiche immediate della malattia, spesso semplificate in agenti virali o batterici. Quasi mai si cerca di aumentare le difese naturali contro gli agenti patogeni; raramente si opera per consolidare lo stato di salute, il benessere psico-fisico della persona. Tutti sappiamo che invece la medicina orientale cura la persona anziché la malattia e tende perciò più alla prevenzione che a fare terapia quando la malattia è già in atto. Malgrado ciò ha avuto un successo storico nettamente inferiore della nostra medicina nella cura delle malattie più gravi.Il merito della Dott. Kousmine è stato quello di privilegiare l'aspetto preventivo e il rispetto della totalità della realtà umana, integrandolo però con la scientificità e le scoperte terapeutiche della medicina moderna: ha ottenuto così di non perdere nulla delle conquiste scientifiche recenti, ma anche di scendere in profondità nelle cause delle malattie, con risultati più efficaci e duraturi. Il metodo Kousmine non rifiuta l'impiego di farmaci né di nessuna delle normali terapie mediche; tende però a diminuirne la necessità (e quindi anche le conseguenze indesiderate) rafforzando il sistema immunitario del malato, che riesce perciò a combattere sempre più efficacemente gli agenti patogeni. Persino con terapie estreme e debilitanti come le chemioterapie, il metodo di cura Kousmine aiuta un recupero più rapido ed attenua i sintomi negativi della terapia.

Cinque pilastri

Gli elementi fondamentali del metodo Kousmine sono sostanzialmente quattro (più un quinto per casi particolari). Costituiscono i cosidetti "pilastri" del metodo:

una sana alimentazione
complementarità degli alimenti (integratori)
igiene intestinale
lotta contro l'anormale acidificazione dell'organismo
in alcuni casi particolari: la cura dei vaccini


27/05/2004 18:11
 
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Sana Alimentazione

Se è vero che il metodo Kousmine non si riduce alla dieta, è però vero che la dieta ne costituisce la parte più importante. Il cambiamento nel modo di alimentarsi, con la rinuncia assoluta ad alcuni cibi e l'aggiunta di altri, non è evitabile. A tutti quelli che esitano di fronte a questo cambiamento, affermiamo con chiarezza che i giovamenti che ne derivano sono significativi. Sarebbe superficiale promettere che possa guarire ogni malattia o che sia efficace per alcune malattie al 100%. E' però vero che da una pratica regolare deriva sempre, salvo casi estremi, un riequilibrio e un rafforzamento del sistema immunitario, con una conseguente maggior difesa contro la malattia. Le possibilità risolutive di questa difesa dipenderanno poi dallo stato più o meno avanzato della malattia, dalle caratteristiche biopsichiche del paziente, dalla virulenza dei fattori aggressivi. Ma una efficacia vi è sempre: e in un numero elevato di casi essa è risolutiva. Basta rileggere le abbondanti casistiche riportate nei libri della Kousmine per sincerarsene. Del resto questo è confermato anche dalla nostra esperienza.Mettiamo però in guardia dal sostituire con questa terapia il metodo di cura che si sta già seguendo. Il metodo Kousmine non sostituisce il medico e le sue indicazioni.E neppure esclude i farmaci. Ma è importante osservare che le nostre cellule, quando sono indebolite da carenze di vitamine e oligo-elementi e contaminate da sostanze che faticano ad espellere, non hanno corrette reazioni metaboliche. I farmaci possono porre rimedio ad alcuni danni senza eliminare la fonte degli squilibri. Su questi agisce il metodo Kousmine, integrando con efficacia le terapie.


Sani e malati

La dieta del metodo Kousmine non è solo per malati: è un'efficace prevenzione delle malattie e dei danni dell'invecchiamento.La nostra associazione "Cibo è Salute", che da anni educa alla pratica del metodo Kousmi-ne, ha avuto un significativo successo nel'ottenere dai malati che segue una significativa fedeltà alla dieta, sia nell'accuratezza con cui viene praticato sia nellla continuità nel tempo. Un motivo determinante di questo successo è dovuto, oltre che dalla qualità dei corsi che l'associazione tiene, anche dall'insistenza con cui invitiamo tutta la famiglia - non solo i malati - a cambiare abitudini alimentari. L'esperienza ci dice che è difficile che un ammalato metta in pratica con continuità il metodo se viene lasciato solo a praticare la dieta: si accentua il suo isolamento e lo si fa sentire un "diverso", un menomato dalla malattia.In realtà il metodo Kousmine riguarda ogni persona che voglia mantenere integra la sua salute. I suoi principi possono aiutare ogni persona ad aumentare le energie, a prevenire le malattie, a rallentare l'invecchiamento. Suggeriamo soprattutto che le persone sane condividano:
i primi piatti di cereali integrali
l'uso di abbondanti verdure crude
la preferenza, nelle carni, al pesce e alle carni bianche
l'uso a freddo di oli ad alto contenuto di polinsaturi
la drastica riduzione dello zucchero (e quindi dei dolci molto zuccherati e con creme)
la riduzione di latticini.
Sono del resto le indicazioni che ci vengono dalle "Linee guida" dell'Istituto Nazionale della Nutrizione, nell'ultima edizione.Ovviamente per le persone sane saranno possibili ragionevoli eccezioni sugli altri punti della dieta. Vale però per tutti un principio: le abitudini alimentari che la dieta del metodo Kousmine propone di eliminare o di correggere, sono fattori di rischio: quanti più ne evitiamo, tanto più ci garantiremo buone condizioni di salute.Un'ultima osservazione: la dieta del metodo Kousmine, anche nella sua forma rigorosa, non è necessariamente vegetariana. Alle condizioni che esporremo più avanti consente l'uso di prodotti animali (carni bianche, uova, latte magro) sia pur di sicura prove-nienza biologica. Ma occorre ripetere che in caso di malattia la dieta deve diventare molto più rigorosa: le indi-cazioni devono essere applicate con estremo rigore, l'uso di prodotti di origine animale molto ridotto; nelle fasi iniziali della cura e nelle fasi acute della malattia è bene eliminare com-ple-tamente ogni prodotto di origine animale ed aumentare l'uso di vegetali crudi.


Anche le diete possono essere pericolose

Ma una dieta vegetariana così spinta può diventare pericolosa, anche in modo grave. Nessun vegetale (tranne la soia) contiene tutti gli aminoacidi essenziali necessari al nostro organismo. Inoltre nessun alimento esclusivamente vegetale contiene la vit. B 12 (o cobalamina), essenziale al nostro organismo (basta comunque un rosso d'uovo o un po' di pesce una volta alla settimana per garantirne il fabbisogno). Abbinando però opportunamente cibi diversi di origine vegetale si può coprire il fabbisogno completo di aminoacidi del nostro corpo. Così, per esempio, i legumi (come i fagioli) completano gli aminoacidi che mancano al grano: un piatto come "pasta e fagioli" è perfettamente equilibrato in proteine, carboidrati e lipidi.Occorre allora grande attenzione a variare gli alimenti all'interno di una dieta vegetariana ed a curare gli abbinamenti dei diversi alimenti. Non basta togliere alcuni cibi o, peggio, ridursi a pochi, sempre ripetuti. Bisogna aggiungere alimenti sostitutivi delle proteine animali e curare la presenza delle vitamine, soprattutto quelle, come le liposolubili, che sono più abbondanti nel mondo animale. Un regime alimentare deve essere ricco e vario: se fatto in modo approssimativo può essere dannoso invece che benefico. Leggete con cura le indicazioni pratiche della dieta.

Alcune malattie particolari, per esempio la colite

La dieta che indichiamo è la dieta base, utile per la prevenzione di tutte le malattie. Vi sono però patologie che richiedono, nella fase acuta, trattamenti particolari che fanno eccezione alla dieta ordinaria. In particolare ogni forma di colite (compresa la colite ulcerosa) chiede una dieta particolare, a basso contenuto di fibre e con cibi cotti, almeno fino a quando l'intestino non sarà disinfiammato e cicatrizzato.Per la particolare importanza riportiamo in questo sito (In caso di colite.) le indicazioni (tratte da libro indicato, con alcune modifiche suggerite dall'esperienza). Raccomandiamo ancora una volta di seguire le prescrizioni mediche.Non possiamo indicare tutte le forme particolari di diete per ogni malattia: rimandiamo per questo ai libri specializzati (vedi soprattutto A.Bondil, M.Kaplan: Mangiare meglio per vivere più a lungo secondo il metodo Kousmine - Ed. Tecniche Nuove - Milano).
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uno stile di vita
Il problema più grande è che il metodo Kousmine deve essere applicato con estremo rigore: non è una specie di supermarket terapeutico, dove ciascuno prende dagli scaffali ciò che preferisce. La ragione principale di apparenti fallimenti di questa cura è dovuta al fatto che viene spesso applicata in modo disordinato e discontinuo, con arbitrarie variazioni soggettive. E si capisce perché: comporta un profondo cambiamento nelle abitudini alimentari, cioè nei nostri comportamenti più radicati e profondi. Oltre tutto nella nostra cultura l'alimentazione non è mai stata considerata una scienza complessa e rigorosa: per cui, anche di fronte a prescrizioni mediche tassative, si tende a sottovalutarle e a praticare numerose eccezioni.Se qualcuno pensa di affrontare così il metodo Kousmine, è meglio non cominci neppure.La sua elevata efficacia, che permette di affrontare efficacemente e di arginare malattie altrimenti inguaribili, si manifesta soltanto quando è applicato con completezza e rigore. Per superare i sacrifici che comporta (soprattutto all'inizio) è importante assumere un atteggiamento nuovo, positivo.È lo stesso atteggiamento che la vita ci richiede ogni volta che ci pone di fronte ad una situazione nuova, che comporta fatche e decisioni difficili. C'è chi le affronta fuggendo, cioè chiudendosi in sterili lamenti, in rifiuti bambineschi a guardare in faccia la realtà: sono quelli che saranno sconfitti. C'è chi invece accetta la sfida della prova, crede che sia possibile dar senso alla vita affrontandone il disagio e accetta di vivere la nuova situazione, con tutte le sue difficoltà, come un'avventura: sono quelli che ce la fanno, che riescono a far rinascere speranze vigorose, che alimentano non solo lo spirito ma anche la salute del loro corpo.Il metodo Kousmine diventa difficilissimo solo per quelli che sono chiusi nelle loro abitudini e non vogliono metterle in discussione: lo vedranno come una serie di sacrifici pesanti ed inaccettabili e di rinuncie a cose irrinunciabili. Basta invece cambiare lo spirito con cui lo si vive: vederlo come un cambiamento che porta a:
una maggiore libertà da modelli di comportamento a cui eravamo abituati; una scommessa con se stessi che ci permetterà anche di raggiungere una maggiore forza di volontà e una personalità più libera;
una maggiore qualità della vita, sia sul piano della salute che su quello della serenità interiore;
la sperimentazione di nuovi cibi, di nuove abitudini, e, attraverso tutto ciò, di uno stato di benessere fisico difficilmente raggiungibile in altro modo .


Cambiamo i ritmi di vita.

La malattia è frutto di fattori complessi: i fattori esterni (batteri, virus) non sono quasi mai sufficienti a spiegare da soli l'insorgere di una patologia. C'è sempre un "terreno di coltura" che è dato da uno stress generale - fisico e psichico - della persona: superlavoro, crisi esistenziali, grandi dolori, lutti, isolamento, cattivi rapporti umani, sensazione di fallimento Se non si cambia profondamente lo stile di vita, se non si risolvono le cause dei nostri malesseri interiori, se non si rimediano gli errori più gravi tutte le terapie, anche il metodo Kousmine, saranno scarsamente efficaci: daranno risultati modesti o poco duraturi.Aumentate la qualità della vostra vita: prendetevi più spazi di riposo, diminuite le situazioni che aumentano le vostre tensioni, alimentate le vostre amicizie, migliorate il vostro rapporto con la natura. Una passeggiata in campagna con gli amici, lontano dalle preoccupazioni normali della vita, è probabilmente la più efficacie di tutte le terapie; non basterà da sola, ma è la premessa migliore per la riuscita di tutte le altre.Più a fondo ancora, occorre imparare ad essere più in pace con sé stessi: accettarsi, anche con i propri limiti, i propri handicap; elaborare i lutti; alimentare la propria vita interiore; imparare a vivere momenti di solitudine "ricca". Sarà così possibile vivere positivamente anche i momenti difficili della sofferenza: scoprire che è una prova dolorosa, ma che fa parte della vita, non la rende impossibile.
27/05/2004 18:13
 
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dieta alimentare

Se è vero che il metodo Kousmine non si riduce alla dieta, è però vero che la dieta ne costituisce la parte più importante. Il cambiamento nel modo di alimentarsi, con la rinuncia assoluta ad alcuni cibi e l'aggiunta di altri, non è evitabile. A tutti quelli che esitano di fronte a questo cambiamento, affermiamo con chiarezza che i giovamenti che ne derivano sono significativi. Sarebbe superficiale promettere che possa guarire ogni malattia o che sia efficace per alcune malattie al 100%. E' però vero che da una pratica regolare deriva sempre, salvo casi estremi, un riequilibrio e un rafforzamento del sistema immunitario, con una conseguente maggior difesa contro la malattia. Le possibilità risolutive di questa difesa dipenderanno poi dallo stato più o meno avanzato della malattia, dalle caratteristiche biopsichiche del paziente, dalla virulenza dei fattori aggressivi. Ma una efficacia vi è sempre: e in un numero elevato di casi essa è risolutiva. Basta rileggere le abbondanti casistiche riportate nei libri della Kousmine per sincerarsene. Del resto questo è confermato anche dalla nostra esperienza.Mettiamo però in guardia dal sostituire con questa terapia il metodo di cura che si sta già seguendo. Il metodo Kousmine non sostituisce il medico e le sue indicazioni.E neppure esclude i farmaci. Ma è importante osservare che le nostre cellule, quando sono indebolite da carenze di vitamine e oligo-elementi e contaminate da sostanze che faticano ad espellere, non hanno corrette reazioni metaboliche. I farmaci possono porre rimedio ad alcuni danni senza eliminare la fonte degli squilibri. Su questi agisce il metodo Kousmine, integrando con efficacia le terapie.


Sani e malati

La dieta del metodo Kousmine non è solo per malati: è un'efficace prevenzione delle malattie e dei danni dell'invecchiamento.La nostra associazione "Cibo è Salute", che da anni educa alla pratica del metodo Kousmi-ne, ha avuto un significativo successo nel'ottenere dai malati che segue una significativa fedeltà alla dieta, sia nell'accuratezza con cui viene praticato sia nellla continuità nel tempo. Un motivo determinante di questo successo è dovuto, oltre che dalla qualità dei corsi che l'associazione tiene, anche dall'insistenza con cui invitiamo tutta la famiglia - non solo i malati - a cambiare abitudini alimentari. L'esperienza ci dice che è difficile che un ammalato metta in pratica con continuità il metodo se viene lasciato solo a praticare la dieta: si accentua il suo isolamento e lo si fa sentire un "diverso", un menomato dalla malattia.In realtà il metodo Kousmine riguarda ogni persona che voglia mantenere integra la sua salute. I suoi principi possono aiutare ogni persona ad aumentare le energie, a prevenire le malattie, a rallentare l'invecchiamento. Suggeriamo soprattutto che le persone sane condividano:
i primi piatti di cereali integrali
l'uso di abbondanti verdure crude
la preferenza, nelle carni, al pesce e alle carni bianche
l'uso a freddo di oli ad alto contenuto di polinsaturi
la drastica riduzione dello zucchero (e quindi dei dolci molto zuccherati e con creme)
la riduzione di latticini.
Sono del resto le indicazioni che ci vengono dalle "Linee guida" dell'Istituto Nazionale della Nutrizione, nell'ultima edizione.Ovviamente per le persone sane saranno possibili ragionevoli eccezioni sugli altri punti della dieta. Vale però per tutti un principio: le abitudini alimentari che la dieta del metodo Kousmine propone di eliminare o di correggere, sono fattori di rischio: quanti più ne evitiamo, tanto più ci garantiremo buone condizioni di salute.Un'ultima osservazione: la dieta del metodo Kousmine, anche nella sua forma rigorosa, non è necessariamente vegetariana. Alle condizioni che esporremo più avanti consente l'uso di prodotti animali (carni bianche, uova, latte magro) sia pur di sicura prove-nienza biologica. Ma occorre ripetere che in caso di malattia la dieta deve diventare molto più rigorosa: le indi-cazioni devono essere applicate con estremo rigore, l'uso di prodotti di origine animale molto ridotto; nelle fasi iniziali della cura e nelle fasi acute della malattia è bene eliminare com-ple-tamente ogni prodotto di origine animale ed aumentare l'uso di vegetali crudi.


Anche le diete possono essere pericolose

Ma una dieta vegetariana così spinta può diventare pericolosa, anche in modo grave. Nessun vegetale (tranne la soia) contiene tutti gli aminoacidi essenziali necessari al nostro organismo. Inoltre nessun alimento esclusivamente vegetale contiene la vit. B 12 (o cobalamina), essenziale al nostro organismo (basta comunque un rosso d'uovo o un po' di pesce una volta alla settimana per garantirne il fabbisogno). Abbinando però opportunamente cibi diversi di origine vegetale si può coprire il fabbisogno completo di aminoacidi del nostro corpo. Così, per esempio, i legumi (come i fagioli) completano gli aminoacidi che mancano al grano: un piatto come "pasta e fagioli" è perfettamente equilibrato in proteine, carboidrati e lipidi.Occorre allora grande attenzione a variare gli alimenti all'interno di una dieta vegetariana ed a curare gli abbinamenti dei diversi alimenti. Non basta togliere alcuni cibi o, peggio, ridursi a pochi, sempre ripetuti. Bisogna aggiungere alimenti sostitutivi delle proteine animali e curare la presenza delle vitamine, soprattutto quelle, come le liposolubili, che sono più abbondanti nel mondo animale. Un regime alimentare deve essere ricco e vario: se fatto in modo approssimativo può essere dannoso invece che benefico. Leggete con cura le indicazioni pratiche della dieta.

Alcune malattie particolari, per esempio la colite

La dieta che indichiamo è la dieta base, utile per la prevenzione di tutte le malattie. Vi sono però patologie che richiedono, nella fase acuta, trattamenti particolari che fanno eccezione alla dieta ordinaria. In particolare ogni forma di colite (compresa la colite ulcerosa) chiede una dieta particolare, a basso contenuto di fibre e con cibi cotti, almeno fino a quando l'intestino non sarà disinfiammato e cicatrizzato.Per la particolare importanza riportiamo in questo sito (In caso di colite.) le indicazioni (tratte da libro indicato, con alcune modifiche suggerite dall'esperienza). Raccomandiamo ancora una volta di seguire le prescrizioni mediche.Non possiamo indicare tutte le forme particolari di diete per ogni malattia: rimandiamo per questo ai libri specializzati (vedi soprattutto A.Bondil, M.Kaplan: Mangiare meglio per vivere più a lungo secondo il metodo Kousmine - Ed. Tecniche Nuove - Milano).
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Come già detto i pilastri del metodo Kousmine sono sostanzialmente quattro (più un quinto per casi particolari):

una sana alimentazione: gran parte delle pagine di questo sito
complementarità degli alimenti = integratori (vi rimandiamo ai consigli di un medico kousminiano).
Ma vedi anche i consigli di Valentina
igiene intestinale
lotta contro l'anormale acidificazione dell'organismo
la cura dei vaccini: vi rimandiamo ai consigli di un medico kousminiano



Ripetiamo che queste pagine non vogliono sostituire la lettura dei libri sul metodo Kousmine. Facciamo solo alcuni cenni agli altri elementi del metodo, rimandando ai libri per maggiore completezza. Volutamente presentiamo solo sommariamente vitamine, farmaci specifici e i vaccini (o l'immunomodulazione omeopatica) che sono consigliati dalla nostra associazione kousminiana, perché è importante che siano assunti sotto il controllo medico: rivolgetevi ad un medico iscritto all'Associazione Medica Italiana Kousmine (AMIK), o ad un altro centro medico kousminiano straniero.Avendo già parlato dell'alimentazione, accenniamo rapidamente all'igiene intestinale e al controllo dell'acidificazione.

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IGIENE INTESTINALE

La regolare evacuazione intestinale

È importante avere regolarità intestinale. La stipsi o stitichezza è il nemico principale dell'intestino e, di conseguenza, dello stato di salute dell'intero organismo. La costipazione intestinale è, nello stesso tempo, una conseguenza e una causa dei disordini intestinali. Occorre regolarizzare il proprio intestino ad almeno una evacuazione giornaliera (l'ideale sarebbero due). È impossibile raggiungere questa regolarità senza una corretta alimentazione. Ma anche dopo aver ristabilito un'alimentazione ricca di fibre può essere difficile regolarizzare le scariche se
- si è fatto uso di purganti per molto tempo;
- si è impossibilitati di fare del moto (come accade per es. a tutti i malati costretti a letto o su una carrozzina).In tutti questi casi occorre intervenire secondo i suggerimenti dati nel consiglio del mese di febbraio 1999, che vi invitiamo a consultare.



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Gli enteroclismi

In caso di malattie gravi (tumori, sclerosi multipla, ecc.) è importante praticare, anche più volte alla settimana, degli enteroclismi (fatti con 1 litro e mezzo o due litri di camomilla; naturalmente nei bambini la dose deve essere proporzionalmente ridotta). La pratica degli enteroclismi, anche se gravosa, è un aiuto essenziale nella fase acuta della malattia e, comunque, all'inizio della cura. È comunque di grande utilità per tutti quelli che decidono di cambiare la propria alimentazione.La camomilla va preparata con circa 5 bustine, lasciate in infusione finché la tisana si raffreddi alla temperatura adatta (39°-40°).Può accadere che gli enteroclismi affatichino molto o provochino costipazione: avviene soprattutto nel caso di sclerosi multipla, se la malattia è avanzata. In questo caso conviene diminuire la frequenza a una volta alla settimana o ogni dieci giorni, per aumentare poi progressivamente quando l'intestino si è stabilizzato.Gli enteroclismi devono essere sempre seguiti da clisteri di piccole quantità di olio di girasole (4 cucchiai = 60 ml) spremuto a freddo, fatti mediante una peretta da bambini o, meglio, una siringa da 100 (ml, ovviamente priva di ago!). Dopo un po' di enteroclismi potrebbe essere necessario ridurre la quantità di olio (anche a 10 ml).Normalmente una cura efficace dura da 2-4 mesi nei casi leggeri a 2 anni nei casi più gravi. Gli enteroclismi vanno comunque ripresi, anche a malattia stabilizzata, di fronte a rischi di attacchi (cambio di stagione, stress, attacchi influenzali, ecc.)



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Il lavaggio intestinale con brodo salato

Chi non riesce a fare gli enteroclismi, può sostituirli con un altro metodo più agevole, anche se meno efficace.Si fa bollire un litro d'acqua con verdure, possibilmente biologiche (per es. una piccola cipolla, una costa di sedano, una carota, una piccola rapa o un pezzo di cavolo); si aggiungono due cucchiai di sale marino non raffinato; si lascia raffreddare fino a quando la temperatura permette di berlo; poi lo si beve tutto in un quarto d'ora (è importante che sia ancora caldo). Si ottiene l'evacuazione dell'intestino in pochi minuti.È meglio fare questa tecnica a digiuno. È raccomandabile farla seguire da un piccolo clistere di olio di girasole (come per gli enteroclismi) o dallo sciacquo della bocca con olio (vedi sotto).È assolutamente controindicata agli ipertesi, a soggetti a terapia cortisonica, ai cardiopatici.

Lo sciacquo della bocca con olio di girasole

Sono molto utili gli sciacqui della bocca con un cucchiaio di olio di girasole spremuto a freddo: devono esere fatti a digiuno (al mattino, o prima dei pasti). Bisogna "agitarlo" a lungo in bocca, risucchiandolo tra la lingua e tra i denti, per una ventina di minuti. Poi va sputato completamente (attenzione a non ingoiarlo: contiene residui tossici) e ci si deve lavare i denti. Il segno che la tecnica è riuscita è il colore dell'olio: deve essere biancastro. Se è ancora giallo, significa che il lavaggio non è durato a sufficienza.È una pratica che si può ripetere anche due o tre volte al giorno, soprattutto in caso di malattie acute. Può sostituire il piccolo clistere di olio di girasole o di lino che la dott. Kousmine raccomandava dopo gli enteroclismi.



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IL CONTROLLO DELL'ACIDITA' DELLE ORINE


È essenziale per la salute del nostro organismo che il PH delle nostre urine non scenda sotto 7 (l'ideale sarebbe 7,4) . Se l'alimentazione è equilibrata, l'acidità rientra nella norma, altrimenti (sotto il 6,5) deve essere corretta:
con l'assunzione di sostanze tampone , come il bicarbonato o il citrato di sodio (normalmente si usa un cucchiaino raso di bicarbonato o colmo di citrosodina due volte al giorno, mattino e pomeriggio). Se il problema dovesse prolungarsi occorre usare un deacidificante a base non sodica (o a basso contenuto di sodio) come ll'alcabase (Pegaso) o il Basenpulver (Pascoe) o l'erbasit.
ma occorre evitare di pensare che basti correggere l'acidità con un deacidificante: l'acidità delle urine è un sintomo che indica uno squilibrio nell'alimentazione. Bisogna quindi correggere l'alimentazione con una dieta più equilibrata. Ecco una tabella di sostanze acidificanti, neutre o deacidificanti che vi può aiutare a correggere l'alimentazione:

Alimenti acidi Alimenti neutri Alimenti alcalini
Alcool
Albicocche (fresca e secca)
Acqua pura non gasata

Aragosta (e crostacei in genere)
Ananas
Aglio

Avena
Arancie
Alghe marine

Birra
Banane
Anguria

Burro
Cavolfiore
Broccoli

Cacao, cioccolato
Carote
Cannella

Carrube
Ciliegie
Castagna

Caseina (formaggi, ecc.)
Cipolle
Cavolo verza e rapa

Confetture con zucch. bianco
Datteri
Fagiolino

Cozze, vongole
Fagioli (freschi e secchi) e fave
Ioghurt magro

Crusca d'avena
Fichi
Indivia

Dolcificanti artificiali
Formaggio di capra
Lamponi

Formaggi
Fragole
Lenticchie

Fritti
Grano, pane e pasta integr.
Limone limetta

Gelati cremosi
Grano saraceno
Mandarini

Lardo
Latte (vaccino e caprino) intero
Mango

Liquori
Lattuga
Melassa

Maiale
Limoni
Melone

Manzo, vitello, ecc.
Melanzane
More

Oli idrogenati
Mele
Papaia

Mais e polenta
Miele
Patate dolci

Nocciole
Mirtilli
Peperoni

Noci
Olio di oliva biologici
spremuti a freddo
Pesche nettarine

Piselli verdi (non i secchi)
Olio di semi biol. spremuti a freddo
Piselli mangiatutto (taccole)

Pistacchio
Patate
Pomodoro

Pollo
Pere
Pompelmo

Porro
Pesce
Prezzemolo

Prugna (fresca e secca)
Pesche
Radicchio verde e rosso

Segale
Riso (d'acqua e integrale)
Sale marino

Soia
Tacchino
Salsa di soia

Uova (la chiara)
Uova (il tuorlo)
Semi di papavero

Vino
Uva e uva passa
Senape (foglie e germogli)

Zucchero bianco
Zucca
Topinabour


Zucchero integrale
Zucchino



Ricordatevi che, come abbiamo già detto, occorre bere molto (anche durante i pasti, ma soprattutto lontano dai pasti): un paio di litri di acqua al giorno (comunque non meno di un litro e mezzo).




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Massaggi e ginnastica

Per alcune malattie (soprattutto le demielinizzanti e, in genere, le autoimmuni) sono importanti i massaggi, da fare regolarmente, e la ginnastica rieducativa. Attivano profondamente i tessuti e la circolazione, contribuendo in modo determinante alla lotta contro il progredire della malattia. È importante che in ogni forma di ginnastica siano compresi sollevamenti pesi (anche in forma moderata): è essenziale per un buon sviluppo e un buon mantenimento dell'apparato muscolare (soprattutto in caso di rischio di osteoporosi), perché solo una sollecitazione ponderale sui punti in cui si incontrano le fibre della matrice ossea stimola la crescita di nuove cellule.
27/05/2004 18:15
 
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SUPERSUPREMO

LA DIETA IN PRATICA


Usiamo prodotti biologici
Vi è un problema che non riguarda soltanto la dieta Kousmine: è la qualità biologica dei prodotti. L'agricoltura e l'allevamento del bestiame usano sempre più prodotti chimici o innaturali (pesticidi, concimi chimici, ormoni, ecc.). Il risultato è ormai ben conosciuto: le verdure, la frutta, la carne, le uova, il latte, i formaggi contengono quasi sempre prodotti dannosi per l'organismo; e le soglie stabilite per legge per questi prodotti sono spesso pericolosamente elevate. Si sottovaluta inoltre l'effetto di interazione di questi residui tossici: anche quando il quantitativo presente in un singolo alimento è in dosi molto basse, si somma a quelli presenti negli altri alimenti e interagisce con loro fino a provocare nell'organismo umano seri disturbi. Per quanto difficile recuperare verdure o carne prodotti biologicamente, occorre fornire il più possibile la propria mensa di prodotti biologici.

Purtroppo in Italia solo da poco tempo la legislazione si è adeguata alle normative europee. Manca ancora una "cultura" che garantisca i consumatori circa la qualità dei prodotti biologici . Occorre comunque rivolgersi ad agricoltori di fiducia e/o ditte agricole controllate dai marchi di qualità biologica. Ovviamente il meglio sarebbe coltivarsi le proprie verdure da soli, anche solo in cassette su balconi e terrazze; ma questo non è sempre possibile Una soluzione per chi non ha l'orto, è la produzione in casa di germogli: facili da preparare e poco costosi, garan-tiscono un apporto di prim'ordine in vitamine, proteine e sali minerali.

È importante scegliere i fornitori giusti e usare tutti gli accorgimenti per limitare i danni. Almeno cerchiamo di essere rigorosi nell'acquistare sempre cereali e legumi biologici.

Se non è possibile fare altrimenti, laviamo accuratamente le verdure che provengono da coltivazioni non biologiche in acqua (soffregandole con uno spazzolino rigido quando si può) e scegliamo frutta sbucciabile . Per qualche tipo di frutta non sbucciabile e ad alto rischio, come l'uva (un frutto che dà uno straordinario apporto alimentare, ma tra i più inquinati da pesticidi del nostro mercato) può convenire anche un sciacquo con acqua e sapone di marsiglia (sciolto in scaglie) per qualche minuto, seguito poi da numerosi risciacqui con acqua pulita.

Ricordiamo che già sostituire una parte significativa dei prodotti che consumiamo con alimenti biologici è fare un passo significativo sulla via della salute.

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Ciò che è assolutamente necessario
Nel metodo Kousmine vi sono alcuni principi assoluti da cui non si può derogare mai: sono la base essenziale per evitare gravi rischi e dare all'organismo apporti indispensabili. Indichiamo in questo capitoletto ciò che non ammette eccezioni.

1- Occorre ogni giorno consumare almeno un cucchiaio di cereali crudi macinati finemente al momento. Possono essere mescolati alla minestre (lasciandole raffreddare un po' nel piatto prima di aggiungere la farina), ai succhi di frutta, ai frullati di verdure, allo yogurth I cereali devono essere integrali. I più indicati sono orzo mondo, avena, grano saraceno, riso; il frumento ed il farro sono di più difficile digestione.
2- Occorre eliminare completamente, con le eccezioni che diremo, gli oli spremuti a caldo, cioè tutti gli oli industriali , e preferire gli oli ad alto contenuto di acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi, ricchi di acido linoleico e alfalinolenico. Questo perché la vitamina F (cioè gli acidi grassi polinsaturi essenziali) determina l'integrità delle membrane cellulari, rafforza le difese immunitarie e garantisce il buon funzionamento del sistema celebrale e nervoso. In caso d'insufficiente apporto di vit. F, le sostanze infiammatorie (prostaglandine del gruppoPG 2) provocano uno stato infiammatorio nell'organismo con sintomi iniziali di persistente e diffuso affaticamento, in seguito sfocianti in malattie croniche che colpiscono più di 1/3 della popolazione, a seconda della costituzione individuale (poliartrite cronica evolutiva, sclerosi a placche, cancro o altre malattie autoimmuni). Pelle molto secca e ruvida, allergie dell'epidermide (eczemi e orticaria) o delle vie respiratorie (asma bronchiale, raffreddore da fieno), sinusiti e raffreddori permanenti, sete esagerata costituiscono i primi segnali di carenza di vitamina F. Nella tabella trovate un confronto tra diversi tipi di oli, che giustifica la scelta che consigliamo: l'uso dell'olio extravergine di oliva, integrato da un cucchiaio e mezzo di olio di girasole, con piccole aggiunte (un cucchiaino da tè) di olio di lino (controllate anche, sempre nella tabella, i consigli per gli integratori oleosi). Questi oli vanno sempre usati a freddo, aggiungendoli dopo la cottura dei cibi. Perciò quando occorre fare un soffritto (da usare comunque il meno possibile) è inutile utilizzare oli spremuti a freddo - che si denaturerebbero comunque - conviene usare un olio ad alto punto di fumo (tipo oliva o soia, scelto tra i normali in commercio) utilizzandone il meno possibile e soffriggendo a fuoco molto basso. Se agli inizi l'olio di girasole risulta non del tutto gradevole, è possibile preparare una miscela di oli con 1/3 di olio di girasole ed 2/3 di olio di oliva: la miscela va conservata in frigorifero.

3- Eliminare tutta la pasticceria industriale. Soprattutto cioccolato e surrogati, gelati cremosi, caramelle. Cercate di produrre in casa biscotti e torte (evitate le ricette con uova e sostituite il burro con olio di semi). Sono consentiti i gelati a sorbetto, con moderazione onde evitare l'eccesso di zuccheri..

4- Eliminare zucchero bianco raffinato ("morto"); sostituirlo con zucchero integrale e/o miele. Evitare prodotti "light" perché contengono edulcoranti. Lo zucchero va comunque diminuito (anche quelli "buoni" come il miele, ecc.), perché squilibra l'alimentazione, aumenta l'insulina, provoca fermentazioni intestinali.

5- Non bere alcool né fumare. Mai. È una regola pesante per tutti coloro che sono abituati all'uso di vino (o peggio liquori) e sigarette. Ma non è evitabile: i danni di alcool e tabacco sono estremamente gravi: per i malati di malattie degenerative o autoimmuni rendono impossibile il controllo dellal malattia.

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Ciò che è molto utile
Nella dieta del metodo Kousmine vi sono altri elementi molto importanti, da osservare con rigore, ma che possono permettere qualche eccezione . Naturalmente anche le prescrizioni di questa seconda categoria ridiventano essenziali e assolute come quelle della prima in caso di malattia.

1- Consumare ridotte quantità di latte (solo magro e non UHT: non riscaldarlo!) e latticini: questo vale soprattutto per chi ha gruppo sanguigno 0 o A. Abolire o diminuire caffe e tè eccitanti .

2- Evitare bibite gassate, troppo ricche di zuccheri o di edulcoranti artificiali. Sono utilmente sostituibili con succhi di frutta (non zuccherati) diluiti con acqua. E' importante usare acque povere di sali minerali (per es. le oligominerali) non gasate.

3- Non consumare farine bianche, "morte". I cereali integrali apportano zinco e manganese, elementi indispensabili all'equilibrio del sistema nervoso, che normalmente sono distrutti dalla stacciatura. Dal cereale raffinato si producono farine 'morte', conservabilissime, nemmeno ambite dai parassiti, che possono produrre maggior viscosità del sangue con rallentamenti e disturbi circolatori.
Controllare la data di macinazione delle farine acquistate, in modo che non superi i 15-20 giorni: tollerabile qualche settimana in più per sacchetti sigillati in atmosfera condizionata. Usare pane integrale di sicura provenienza biologica ed a lievitazione naturale . Nei limiti del possibile evitate pane bianco, biscotti industriali. Produrre il pane a casa non è difficile: chiede solo un po' di esperienza le prime volte. Producendolo a grandi pezzature (800-1000 gr.) ci si può limitare a infornarlo una volta la settimana.

4- I cereali in fiocchi e i corn flakes, ridotti da tempo allo stato di amido, sono elementi vuoti, con scarso valore nutritivo ; così anche la pasta industriale. Ne deriva che l'uso abbondante di pasta non integrale - tipico della dieta italiana - non è opportuno (ma neppure quello della pasta integrale non biologica, spacciata a volte per dietetica!). Il che non significa che la pasta normale sia proibita, ma è bene consumarla non più di un paio di volte alla settimana. Ottima invece la pasta fatta in casa con farine appena macinate. Un uso appropriato dei cereali lo si ha usando il chicco intero bollito (ottimi, oltre al riso, il frumento, il farro, il miglio, il grano saraceno, l'avena) condito poi con verdure tagliuzzate a bastoncino e cotte al vapore e con olio di girasole (o sotto forma di insalate con olio e limone).

5- Evitare prodotti in scatola e industriali cucinati. Evitare alimenti troppo cotti: possono consumarsi crudi anche: zucchine, fagiolini, cavolini di Bruxelles, broccoli, cavolfiori, rape, spinaci, ecc. Nel caso di patate, cuocerle al forno con buccia, protette dall'aria. Mai grigliare o affumicare. I surgelati sono preferibili alle conserve, ma i prodotti freschi sono migliori.

6- Fare molta attenzione all'ossidazione dei cibi a contatto dell'aria: non conservare a lungo, utilizzare recipienti a chiusura ermetica, coperchi non d'alluminio (nemmeno la carta d'alluminio a diretto contatto dei cibi...).

7- Abolire ogni grasso di provenienza animale (lardo, burro, ecc.). Il massimo consentito (se non si può farne a meno) è 30 gr. di burro al giorno (è il quantitativo di un litro di latte o di 120 gr. di formaggio). Come abbiamo detto, in caso di malattia occorre essere più rigorosi: esclusione assoluta. Eliminare anche le margarine, che sono oli idrogenati, anche peggiori del burro.

8- Ridurre il consumo di carne, preferendo pesce (meglio magro: ma anche il più grasso, non è dannoso quanto la carne magra). Scegliere carne di pollo, tacchino, coniglio, cavallo, qualora non si riesca ad essere vegetariani. In ogni caso evitare carne da allevamenti in batteria.

9- Masticate il cibo accuratamente e a lungo. Gli antichi dicevano che "la prima digestione avviene nella bocca". Più si mastica, più la digestione avviene velocemente e l'assorbimento intestinale sarà facilitato, senza fermentazioni dannose.

10- Tutte le società industrializzate soffrono per carenza vitaminica (in particolare vit. F). Integrate la vostra alimentazione con lecitina di soia e lievito di birra. La dott. Kousmine consiglia anche dosi notevoli di vitamina C. È una proposta controversa: sarebbe meglio assumerla attraverso frutta o verdura fresca , tenendo conto però che a conservazione (anche in frigorifero e anche per pochi giorni) diminuisce molto il contenuto di vitamina C e la cottura può dimezzarla (un po' meglio con la cottura a vapore). È quindi utile integrare quella assunta normalmente con il cibo con un po' di vit. C in polvere o in pastiglie . È importante anche la vitamina A: anche in questo caso non è sufficiente quella assunta con i cibi (a meno che si mangino due o tre carote crude al giorno): conviene integrarla non direttamente come vit. A (può essere pericoloso!) ma con un precursore, il betacarotene, che si può assumere anche in quantità significative senza inconvenienti.

11- Una dieta prevalentemente cruda apporta più facilmente gli indispensabili elementi nutrizionali, comporta più rapida sazietà e dimagramento, favorisce il regresso in certe forme di leucemia, arresta la formazione della carie, impedisce lo 'scalzamento' dei denti, riduce/elimina gas intestinali. Eliminare cibi crudi in casi d'intolleranza intestinale (diarrea cronica, colite ulcerosa), come consigliano alcuni medici, comporta una devitalizzazione dell'organismo che è d'impedimento alla guarigione. Anzi, in casi gravi, conviene cominciare la cura con un'alimentazione esclusivamente cruda per una settimana, integrata solo da un po' di riso integrale bollito e condito con olio di girasole.
Raccomandiamo in particolare l'uso del cavolo verde crudo (sia sotto forma di cavolo cappuccio o verza, sia di broccoli): oltre agli importanti complessi vitaminici che contiene, ha pure un'importante presenza di indoli, che prevengono il tumore dello stomaco e del seno

12- Nella dieta è bene inserire cambiamenti e nuovi alimenti in progressione graduale; introducete un sol tipo di nuovo cereale in ogni pasto, verificandone la facilità di digestione per il vostro organismo. Fatta questa verifica, i cereali possono anche essere mescolati, migliorando così la ricchezza di aminoacidi essenziali del pasto. Riso e grano saraceno, privi di glutine, sono più facilmente assimilabili; al contrario segale e grano, contenendone molto, consumati cotti o crudi, possono dilatare l'intestino e, se integrali e non lievitati, demineralizzare . Tenete anche presente che orzo e avena sono utili in caso di costipazione intestinale, il grano saraceno in caso di diarrea (e per i bambini, anche piccoli).

13- I germogli di cereali e legumi coltivati biologicamente sono eccellenti tonificanti, fornitori di vitamine, minerali, oligo-elementi ed enzimi. Si possono produrre facilmente anche in casa in pochi giorni: soprattutto soia verde, orzo, lenticchie, sesamo, alfa-alfa (cioè erba medica). Sono però molto attivi e richiedono uso moderato: evitate l'utilizzo giornaliero: è sufficiente tre o quattro volte alla settimana. È meglio inoltre alternare semi diversi, perché ben differenti sono i loro apporti alimentari.

14- Controllate il vostro peso. Ricordate che l'obesità non solo un fattore estetico, ma una malattia. Se è importante non essere ossessionati dalle mode correnti, è altrettanto importante avere presente che l'obesità è sempre (anche se non solo) indice di cattiva alimentazione. Se la vostra dieta è equilibrata e risultate ugualmente obesi, basta diminuire proporzionatamente la quantità dei componenti, senza alterare l'equilibrio generale. State attenti alle piccolo "cose" prese fuori pasto (dolciumi, bevande zucherate, frutta molto dolce) che possono compromettere l'equilibrio della dieta.

15- Attuate un equilibrio ragionevole tra i principali componenti della dieta. Un pasto equilibrato deve possedere più o meno le percentuali indicate dalle tabelle:

Pranzo
UN QUARTO
cereali
con olio crudo aggiunto dopo
UN QUARTO
verdure crude

UN QUARTO
verdure cotte

UN QUARTO
leguminose o pesce o tuorlo d'uovo crudo (o uovo alla coque) o carne o formaggio magro o ricotta magra o tofu


Cena
UN TERZO
cereali
con olio crudo aggiunto dopo
UN TERZO
verdure crude
UN TERZO
verdure cotte




Abbiamo riportato queste tabelle perché sono quelle indicate nei libri della dott. Kousmine. Ma l'esperienza ci insegna che è troppo complicato curare l'equilibrio alimentare ad ogni pasto, moltiplicando la varietà degli apporti di cibo. In realtà non è indispensabile (potrebbero risultare quantità eccessive o un dispendio di tempo fastidioso per la preparazione). L'equilibrio può essere attuato nella giornata: per molti di noi è diventato pratico l'uso di piatti unici completi (per esempio pasta e fagioli o riso integrale con verdure e spezzatino di soia), preceduti da verdure crude o insalate di frutta. Potremmo cioè sostituire alle tabelle precedenti la seguente:

Nell'intera giornata


un terzo (33%)
cereali
con olio crudo aggiunto dopo
un quarto (25%)
verdure crude

un quarto (25%)
verdure cotte

un sesto (16,6%)
leguminose o pesce o tuorlo d'uovo crudo (o uovo alla coque) o carne o formaggio magro o ricotta magra o tofu
Se si usano luguminose è bene aumentare leggermente la dose, diminuendo quella dei cereali



I tre pasti principali
Diamo ora qualche indicazione più concreta sui pasti principali, mescolando consigli e prescrizioni. Chi ha solo un breve intervallo per il pranzo e deve lavorare "sodo" al pomeriggio, può - contrariamente alle indicazioni date dalla Kousmine e riportate sotto - invertire pranzo e cena, consumando un pranzo più frugale. In questo caso conviene anticipare la cena in modo da distanziarla opportunamente dal riposo notturno.

Colazione = Budwig ("colazione da re")
Costituisce un pasto completo, ricco di vitamina F, delle vitamine della frutta e delle auxine dei cereali integrali crudi. Non richiede cottura ed è ben tollerata da tutti, ammalati compresi. Si può prendere con tè leggero o, meglio, con infusi di cereali tostati o di erbe o frutta. Se non è possibile prepararlo a colazione, gli elementi che lo compongono vanno presi (anche separatamente, durante la giornata. Il vantaggio della crema Budwig è il garantire ogni giorno la presenza di questi componenti essenziali della dieta.

Il metodo che presentiamo non è quello che si trova normalmente sui libri della dottoressa Kousmine. Lo abbiamo aggiornato alle ultime ricerche e lo abbiamo reso più pratico: in dieci minuti (anche meno) si può preparare la crema.

2 cucchiaini (o 1 cucchiaio colmo) di semi oleosi crudi appena macinati (a scelta: girasole, sesamo, noce, nocciole, mandorle, zucca, noci di anacardio, ecc.);
1 cucchiaio colmo) di cereali integrali crudi coltivati biologicamente: riso o grano saraceno o avena o miglio o orzo mondo (non perlato!), quinoa, amaranto; se non vi dà fastidio, aumentate la dose;
delle proteine costituite da 2 cucchiai formaggio bianco magro (0 gr. di grassi: ma in Italia è quasi impossibile trovarne) o 70 gr di tofu (formaggio da latte di soia) o ricotta magra (grassi inferiori al 7%); o100 gr yogurt magro biologico o un rosso d'uovo;
2 cucchiaini piccoli (o 1 cucchiaino capiente) di olio di lino biologico e spremuto a freddo. Potete più efficacemente sostituirlo con 1 cucchiaio colmo di semi di lino, macinati insieme ai cereali ;
1 piccola banana (matura è digeribilissima) o 2 cucchiaini di miele o 1 cucchiaino di zucchero integrale; in caso di costipazione intestinale, può essere utile cuocere (al vapore: potete farlo anche la sera prima) la banana;
succo di mezzo limone (o meno); se a qualcuno il limone dà costipazione intestinale, sostituitelo con il succo di 1 arancio (attenzione però ad eventuale intolleranza agli agrumi);
frutta fresca di stagione (circa gr 100).
Preparazione

Macinate (anche in un classico macinino del caffè a lame rotanti) il cereale
spremete il succo di limone e versatelo sulla farina appena macinata, già nel recipiente finale. Mescolate accuratamente.
tritate nel frullatore, a secco, i semi oleosi che avrete ammollato dalla sera precedente (il metodo non funziona con semi piccoli come i semi di lino, ma va bene per tutti gli altri (noci, nocciole, mandorle ecc., girasole compreso).
aggiungete la frutta e il resto degli ingredienti, olio compreso, e frullate bene.


Ancora più in pratica

Io faccio così (e lo consiglio per tutti quelli che fanno una monodose):

Uso un piccolo trituratore/omogeneizzatore (tipo Moulinex o Girmi o Braun);
Introduco per primo il cucchiaio di cereali (io amo molto il grano saraceno: ma l'alterno al miglio o al riso, ecc.) e lo macino finemente;
aggiungo mezzo limone pelato (o con la buccia, se vi piace il sapore aromatico dell'essenza di limone), a pezzi, semi compresi, e frullo di nuovo;
aggiungo la banana piccola, i semi oleosi (con questo metodo occorrono grandi: noci, nocciole o mandorle), un paio di cucchiai di acqua e frullo di nuovo;
aggiungo il cucchiaino di olio di lino e 70 gr. di tofu o 100 gr di yogurt: nuova frullata;
termino con il frutto tagliato a pezzettoni con la pelle (se biologico) ed un'ultima frullata;
Sono da solo: consumo direttamente la porzione nel contenitore dell'omogeneizzatore, così evito di lavare altri contenitori.

Tempo di preparazione: sei minuti



Alla crema omogenea così ottenuta potete aggiungere, per una maggiore gradevolezza, piccoli pezzi di frutta che avrete conservato a parte. Se volete una porzione maggiore, dovete aumentare le dosi di tutti gli ingredienti: le proporzioni vanno rispettate. Solo la frutta fresca può essere aumentata a piacere.

La colazione va preceduta da un bicchiere abbondante di acqua a temperatura ambiente (meglio ancora tiepida), da prendere appena alzati.

E' indispensabile la crema Budwig?

È difficile introdurre nella nostra alimentazione in modo costante la serie di nutrienti che contraddistingue la crema Bu-dwig: soprattutto i cereali macinati, l'olio di lino e i semi oleosi. È altrettanto difficile fare una colazione equilibrata come questa. Ma è anche vero che la crema Budwig, pur gradita a quasi tutti, può non piacere ad alcune persone. O può venire il desiderio, durante l'anno, di interromperne l'assunzione per un po' di tempo. O può essere impossibile prepararla in alcune situazioni (in albergo, in viaggio, ecc.).

In tutti questi casi può essere sostituita da una colazione diversa a queste due condizioni:

che sia una colazione equilibrata
che i componenti della crema Budwig, se non assunti a colazione, siano inseriti in altri pasti della giornata. Per esempio: posso fare colazione con abbondante frutta fresca e con un toast al tofu, accompagnandola con tè leggero o tisane, purché assuma
il cucchiaino di olio di lino: o prima, a digiuno (come se fosse un medicinale) o in giornata aggiunto al cibo come o-lio o, meglio, sotto forma di un cucchiaio colmo di semi di lino macinati;
poi, in giornata, i semi oleosi, il limone e i cereali macinati di fresco (potete aggiungerli ad una minestra).

Pranzo ("da principi")
a) È opportuno iniziare con verdure crude all'inizio, attivanti con i loro enzimi la digestione degli alimenti successivi (anche la frutta è meglio assumerla all'inizio del pasto). Ottimi anche i cetrioli ad acidità naturale, che è possibile preparare in casa (v. appendice D).

b) verdure cotte, prevalentemente a vapore e il più brevemente possibile. Ottimi i crauti naturali fermentati, non troppo cotti.

c) Cereali integrali biologici: cotti in minestra o bolliti e conditi con olio crudo e aromi. È importante l'aggiunta di un cucchiaino di cereali crudi macinati al momento (può essere addizionato direttamente ad una minestra: lasciate solo raffreddare un po' il liquido).

d) Verdure o cereali (ma anche leguminose e carni) vanno conditi con olio di girasole biologico, spremuto a freddo (cfr. appendice A), sale marino (o alghe, se gradite) e limone (o, meno bene, aceto di mele). Si possono aggiungere spezie (timo, curry, cipolla, aglio, cumino, peperoncino), tamari (salsa di soia), gomasio (semi di sesamo tostati con sale marino, macinati).

e) Leguminose cotte a vapore lento (lenticchie, ceci, fagioli, fave, cicerchie, piselli, soia), pesce non grasso o uova (solo il tuorlo crudo o uovo alla coque, evitando frittate) o poco formaggio bianco magro, ricotta magra (inferiore al 7% di grassi: non di pecora!) o carne in piccola quantità (meglio tacchino, pollo, coniglio, struzzo, cavallo e al massimo due volte alla settimana).

f) Acqua naturale (o aromatizzata con spremute fresche di frutta); tisane. Ricordatevi di bere molto durante la giornata, ma meglio se lontano dai pasti.

Cena ("da poveri")
La cena sia molto più frugale che il pranzo, con verdure crude e minestra di cereali cotti o crudi, tritati a freddo in zuppe di verdura con legumi; o anche solo (soprattutto per gli anziani) frutta fresca con 1 iogurt o frutta fresca con semi oleosi (noci, nocciole, mandorle). La cena deve essere consumata almeno tre ore prima di andare a letto: in caso di cena copiosa, i microbi intestinali, nutrendosi a sazietà, si moltiplicano e possono causare incubi notturni, meteorismo, alitosi, lingua patinata e inappetenza al mattino successivo.

27/05/2004 18:16
 
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EQUILIBRIO DELLA NUTRIZIONE

Quanto e come mangiare
Tutte le regole che abbiamo dato finora sono soltanto un insieme di no e di sì: ci dicono cosa non dobbiamo fare e cosa è necessario aggiungere alla nostra alimentazione, ma non sono sufficienti per un giusto equilibrio. Anche se varie sezioni del libro che seguiranno daranno molte indicazioni pratiche, l'esperienza mi insegna che non sono sufficienti. Molti s'illudono di seguire un regime alimentare corretto e ne traggono solo benefici parziali, perché non rispettano due principi fondamentali:

il giusto equilibrio tra proteine e carboidrati
la giusta proporzione di aminoacidi essenziali.
Queste pagine danno tutte le indicazioni necessarie per mantenere questo delicato equilibrio, base di salute e benessere. Ma, di fatto, per molti malati non è sufficiente. Per questo ho aggiunto queste poche pagine che permetteranno di combinare tra loro i vari nutrienti, così da raggiungere un equilibrio ideale. In questo modo, oltre ad equilibrare il sistema immunitario a livello intestinale, si ottimizza anche il livello sanguigno e cellulare, raggiungendo la giusta proporzione degli eicosanoidi nella nostra attività cellulare.

Tutto questo si ottiene alimentando adeguatamente la massa magra del nostro organismo, senza alimentare a dismisura la massa grassa, come può fare un'alimentazione non corretta.

Il giusto equilibrio tra proteine e carboidrati

Le tappe da seguire per utilizzare adeguatamente le tabelle delle pagine seguenti sono:

1 Stabilire con abbastanza precisione il nostro fabbisogno di proteine. Non è facile: occorre scoprire il peso della nostra massa magra e il ritmo delle nostre attività. Ci sono tabelle apposite. Ai nostri corsi lo calcoliamo sia con le tabelle che con strumenti elettronici. Potete calcolarlo empiricamente, in mancanza di meglio, moltiplicando il numero di kg. del vostro peso ideale per:

1 gr. se fate attività sedentaria (quando cioè fate attività fisica meno di due volte per settimana;
1,2 gr. se fate attività ginnastica o marcie o bicicletta almeno 3 volte alla settimana per almeno 40 min.
1,5 gr. se fatte tutti i giorni attività sportiva (o lavorativa di movimento) regolare. Gli sportivi professionisti possono esigerne di più, soprattutto alla ripresa degli allenamenti.
Porto come esempio il mio caso. Il mio peso ideale è di 73 kg. Moltiplicando 73 per 1 gr. si ottiene 73 gr.: il mio fabbisogno quotidiano di proteine. Mi accade di fare attività intensiva di alpinismo qualche settimana all'anno. In quel caso devo aumentare le proteine che assumo quotidianamente: 73 per 1,5 gr. = 109,5 gr.

2 A questo punto dividete per 7 il numero che esprime il vostro fabbisogno quotidiano di proteine. Otterrete (arrotondando) il numero di "porzioni" quotidiane di proteine e carboidrati su cui è calcolata la nostra dieta . È questo il numero su cui calcolare le quantità dei vostri pasti: il numero di porzioni delle proteine e (stesso numero) le porzioni di carboidrati. Nelle tabelle è indicato a cosa corrispondono queste porzioni.

Per riprendere l'esempio precedente: 73 grammi corrispondono a circa 10 porzioni (10 di proteine e 10 di carboidrati). Devo distribuirle nell'arco della giornata: potrei fare 2 a colazione (la crema Budwig della nostra ricetta corrisponde a 2 porzioni, sia di proteine che di carboidrati); 4 a pranzo e 3 a cena + uno spuntino di 1 porzione. Ma potrei anche decidere di mangiare di più a colazione (3 porzioni) e di non fare lo spuntino. O di fare un pranzo leggero, perché sono di fretta ed ho molto lavoro al pomeriggio, scegliendo di fare 3 porzioni a colazione, 2 a pranzo, 1 allo spuntino e 4 a cena. Sono sempre 10 porzioni al giorno, la mia dose esatta.

Come vedete è sufficiente distribuire le porzioni nell'arco della giornata: sta a noi ai nostri ritmi, alle condizioni imposte dai nostri orari come farlo. È importante che in ciascun pasto (spuntino compreun certo numero di porzioni di proteine corrisponda lo stesso numero di porzioni di carboidrati. Potrà capitare che un giorno mangi una porzione in più (per es. in un giorno di festa) che compenserò mangiandone una in meno il giorno successivo.

3 Ogni volta che mangiate, ad ogni porzione di proteine deve corrisponderne una di carboidrati. Se, per esempio, il pasto prevede 3 porzioni di proteine occorrono 3 porzioni di carboidrati. Come calcolarle? Basta confrontare le tabelle.

27/05/2004 18:16
 
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PERCHE' NE PARLANO IN POCHI

Seguiamo da almeno quattro anni centinaia di malati che praticano il metodo Kousmine e siamo ogni giorno di più impressionati dall'efficacia del metodo. Viene allora spontanea una domanda: se il metodo è così efficace perché se ne parla così poco? Soprattutto perché così pochi medici lo consigliano?

Voglio essere chiaro su questo punto, anche a costo di scontentare qualcuno.

La dottoressa Kousmine è stata un'insigne ricercatrice, abituata a rigorosi parametri scientifici e a controlli continui di laboratorio. Eppure non ha sfondato il muro di indifferenza o di ostilità del mondo medico ufficiale. Bisogna dire che è accaduto a numerosi ricercatori del passato, il cui nome è oggi celebrato e i cui metodi sono di applicazione generale: potremmo anzi dire che è un po' una costante nella storia della medicina. Per il metodo Kousmine in particolare possiamo trovare una serie di chiare ragioni del silenzio ufficiale dei medici, soprattutto italiani:

il principale metodo scientifico di verifica dell'efficacia di una terapia è quello della sperimentazione detta "a doppio cieco". Si selezionano cioè due gruppi di malati, divisi in modo totalmente casuale (random) e quindi analoghi tra di loro; al primo gruppo si somministra la terapia, al secondo gruppo un semplice placebo. Nessun malato sa se a lui venga effettivamente somministrata la cura e nemmeno il medico a contatto con il malato. Dal confronto dei risultati ottenuti si deduce l'effettiva efficacia della terapia. È evidente che il metodo Kousmine non può essere sottoposto a questo tipo di controllo: una terapia alimentare non può essere simulata da un placebo ed è anche troppo complessa e lunga per garantire un effettivo controllo, senza costi eccessivi;

le ricerche mediche sono costosissime: praticamente possono essere condotte solo da grandi ditte farmaceutiche. E nessuna di queste finanzierà mai controlli di validità su una cura che ha costi pressoché nulli e che porta alla diminuzione dei loro guadagni; lo stesso aggiornamento dei medici è in gran parte condotto dalle industrie farmaceutiche: sono loro che finanziano le riviste mediche, i convegni, i corsi di aggiornamento. Ci sono medici esemplari che si aggiornano coscienziosamente al di là dei canali più consueti: ma non sono molti Anche per gli istituti di ricerca, legati a finanziamenti esterni perché i fondi statali per la ricerca sono bassissimi in Italia, sarebbe una politica suicida propagandare metodi in contrasto con gli interessi degli sponsor;

infine, per le ragioni dette all'inizio, il metodo Kousmine è troppo diverso dalla normale pratica medica (malattia / farmaco) per essere facilmente accettato: è più comodo proseguire per strade consuete, senza rischi di critiche.

Per questo troverete facilmente medici che, senza aver letto una riga dei libri della Kousmine, senza saper neppur bene in che cosa consiste il metodo, vi diranno che serve a poco e che non vale la pena di praticarlo. Informateli, con rispetto, che non sono aggiornati. Se però leggerete libri seri di ricerca scientifica, troverete con sorpresa che numerosi altri ricercatori sono giunti indipendentemente alle stesse conclusioni della Kousmine , talvolta senza neppure conoscerla: una conferma che la ricerca medica, quando è onesta e libera, giunge a straordinarie convergenze e a profonde sinergie.
27/05/2004 18:17
 
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IL DIGIUNO INIZIALE: SEI GIORNI
Il digiuno è un'esperienza strana, per la nostra cultura. La medicina convenzionale non l'hai mai praticata: perciò ne diffida, per scarsità di conoscenze.
La nostra esperienza invece ci assicura della sua straordinaria efficacia. Ci sono malati che hanno visto cambiare improvvisamente le loro condizioni anche solo dopo una settimana di digiuno. Le analisi di laboratorio ci confortano: lo stress ossidativo dell'organismo si dimezza in sei giorni di digiuno!Ma il digiuno deve essere seguito da una dieta rigorosa, altrimenti si ritorna rapidamente ala situazione precedente.Alla Pro.Me.Te.O. di Perugia viene praticata una forma molto più radicale di digiuno, con risultati interessanti. Potete rivolgervi direttamente a loro per informazioni e per prenotare la terapia. Va comunque detto che un digiuno così estremo non fa parte del metodo Kousmine.Pro.Me.Te.O.
Via M. Angeloni, 49 - Perugia. Tel. (075) 5000 458; fax: (075) 500 63 89.


La dottoressa Kousmine consiglia di iniziare la dieta con un digiuno di sei giorni, accompagnato da enteroclismi quotidiani. Serve a svuotare completamente l'intestino e prepararlo a rinnovare la sua flora batterica; ed anche a simolare l'organismo, depurandolo nello stesso tempo da intossicazioni e acidità. Proprio quest'ultimo aspetto può far sì che durante il digiuno possano riemergere dolori o sintomi di attacchi precedenti della malattia: non sono segnali negativi, ma solo normali manifestazioni della trasformazione che il digiuno opera nell'organismo.


Il digiuno kousminiano non è totale. Il paziente è invitato a consumare:

un bicchiere da bibita (200 cc) di succo di frutta fresco a colazione;
altrettanta quantità di succo di verdure a mezzogiorno
altrettanto di succo di frutta o succo di verdure alla sera
acqua in quantità leggermente più abbondante del normale (circa 2 litri).
Avvertenza: i succhi devono essere freschi (appena spremuti) e senza polpa. Se non avete la centrifuga, potete usare spremute di aranci o pompelmi per tutte le tre dosi giornaliere.

L'esperienza mi dice che è più utile e quasi sempre più facile fare il digiuno a sola acqua. L'organismo entra completamente in stasi digestiva entro due-tre giorni e si dedica più efficacemente alle attività depurative. E' però anche vero che la prima volta, per ragioni psicologiche, il digiuno come consigliato dalla Kousmine con i succhi è più agevole.

Sempre l'esperienza mi porta a suggerire che il digiuno sia preceduto da un paio di pasti ricchi di fibre: meglio se a base di soli ortaggi, con un po' di pesce.

Durante il digiuno occorre bere molto, limitare le attività fisiche stressanti. Normalmente lo stimolo della fame cessa a partire dal secondo giorno o, al massimo, all'inizio del terzo. Un digiuno di questo tipo è facilmente tollerabile e, negli individui di peso normale, può essere effettuato anche senza controllo medico, quando non ci sono complicazioni cardiocircolatorie o renali. Negli ultimi due giorni è opportuno osservare il riposo, anche se la nostra esperienza ci ha segnalato numerosi casi di persone che hanno proseguito le attività normali senza sentirne conseguenze (io stesso, che lo pratico una volta all'anno, continuo il lavoro normale per tutti i sei giorni di digiuno).

Durante il digiuno deve essere sospesa l'assunzione di medicinali: consultate il vostro medico a proposito. Unica eccezione: vitamine antiossidanti (C, A, E) ed eventualmente antiacidi, se l'acidificazione dell'organismo dovesse rivelarsi eccessiva (in digiuno vi è quasi sempre un aumento dell'acidosi).

Maggiore cautela deve essere osservata con persone sottopeso, sofferenti di disturbi cardiocircolatori ed altre patologie che indeboliscono fortemente l'organismo: prescrittivo in questi casi è sempre il consiglio di un medico.

Le settimane di dieta speciale
Dopo il digiuno bisogna seguire alcune settimane di dieta speciale. Eccole qui di seguito:

La prima settimana: sole verdure
Per i primi tre giorni: sole verdure crude condite con olio di girasole spremuto a freddo (o equivalente) e succo di limone, con frutta fresca a colazione. Niente carboidrati o legumi.

Nei giorni successivi aggiungere la crema Budwig al mattino, un po' di frutta secca, un po' di miele, un tuorlo d'uovo bio-logico crudo, un cucchiaino di cereali crudi macinati freschi (oltre a quelli della Budwig).

La seconda settimana
Oltre a quanto previsto nella prima settimana si assumeranno cereali cotti, ad esclusione del grano (quindi no a pane, pasta, ecc. Tra i cereali preferite il riso) una volta al giorno, verdure cotte una volta al giorno, sempre condite con olio, limone, semi oleosi. Non trascurate le proteine (rosso d'uovo, pesce, tofu…)!

Le terza e la quarta settimana
Si passa alla normale dieta Kousmine, con esclusione di carne (ma utilizzando il pesce) e con uso ridottissimo di pasta e pane (meglio evitarli del tutto se ci riuscite).

Il digiuno e la dieta della prima settimana vanno ripresi in caso di crisi della malattia.

27/05/2004 18:18
 
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Avvertenze generali
Alcune ricette si riferiscono a "basi" (salse, creme, dadi vegetali, cottura di cereali, ecc.).
Potete trovarle nella pagina delle ricette base
per "olio" si intende sempre olio spremuto a freddo
(tranne quando vi è l'indicazione "olio per friggere" o quando comunque l'olio viene sottoposto a cottura)

Quando scrivo 'insalata' intendo una mescolanza di verdure ( es. carote e sedano; carote, finocchio e mela; cavolo cappuccio bianco e rosso; cavolfiore e carote; insalata in foglia verde e rossa; ecc.), condita con vinaigrette o con sesamo, ecc.

Nel menu' di qualche settimana alcuni contorni non sono segnati, in quanto gia' suggeriti nelle ricette.

Isabella di Torino ci fa notare che scriviamo 'soffriggere la cipolla', quando si sa che gli oli riscaldati oltre una certa temperatura sono dannosi. E' vero, però anche il sapore del cibo è molto importante per soddisfare il palato e per salvaguardare la salute... Abbiamo trovato questo espediente: aggiungere qualche cucchiaio d'acqua all'olio e fare bollire a fuoco basso con la cipolla. In tal modo l'olio non arrivera' mai a superare i 100° e l'acqua, evaporando, cuocera' perfettamente la cipolla fino a farla diventare trasparente.
27/05/2004 18:19
 
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RICETTE

pranzo cena
Lunedi' Caponata di melanzane Patate alla danese
Riso ai moscardini Macedonia di frutta

Martedi' Riso con persico e crema di porri Orzo con lenticchie
Funghi farciti al tofu Pinzimonio

Mercoledì Insalata Risotto con ceci
Cornetti in salsa
Minestra di borragine
Giovedì Spezzatino di tacchino Minestra di riso con ortiche
Spinaci al limone Pinzimonio
Insalata

Venerdi' Pasta con le sarde Insalata di riso
Insalata Pomodorini e zucchine gratinate

Sabato Maccheroni al tarassaco Insalata
Insalata di pomodoro alla provenzale Riso al tofu con lenticchie

Domenica Coniglio ai peperoni Riso con piselli ed asparagi
Insalata di cavolo Pinzimonio
Dolce Agenais
27/05/2004 18:19
 
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Caponata di melanzane
ingredienti:

400 gr. di melanzane
120 gr. di sedano
50 gr. di olive nere
2 c. di capperi sotto sale
3 pomodori perini maturi
1 cipolla
1 c. di zucchero di canna
1 C. di pinoli
2 C. di aceto di vino bianco
3 C. di olio extravergine d'oliva

esecuzione:

Pulite e lavate tutte le verdure. Snocciolate le olive e dissalate i capperi sotto l'acqua.
Tagliate a cubetti le melanzane e i pomodori, a tocchetti il sedano.
In una padella scaldate l'olio e fate cuocere per 5 minuti la cipolla tritata, mescolando in modo che non prenda colore(aggiungete eventualmente un cucchiaio di acqua).
Aggiungete il sedano e le melanzane, lasciate insaporire e unire i capperi, i pinoli e le olive. Aggiustate di sale e mescolate. In ultimo unite i pomodori e cuocete ancora qualche minuto.
Intanto sciogliete lo zucchero in un tegamino facendolo imbrunire leggermente, aggiungete l'aceto e mescolate fino a ottenere un composto sciropposo.
Versate questo liquido sulle verdure e mescolare. Togliete dal fuoco e servite.



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