Morto in ospedale per un braccio rotto Aveva 14 anni
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13 Aprile 2004
NAPOLI. «Sarai tu a svegliarmi, o lo faranno i medici?». Era preoccupato, Emilio, prima di entrare in sala operatoria. Impaurito come può esserlo un bambino di 14 anni. L’incubo è cominciato quel giorno, 1° aprile: Emilio è entrato in coma quando l’intervento non aveva avuto ancora inizio, ed è morto dopo 11 giorni, a Pasqua, senza aver ripreso conoscenza. La madre ha impresso nella mente il ricordo ossessionante di quelle poche parole pronunciate dal più piccolo dei suoi cinque figli, che chiedeva sicurezza e conforto. E si dispera mentre racconta che «i suoi quattordici anni, Emilio li ha compiuti il 9 aprile, mentre era in coma». Le cause della morte sono ancora un mistero. Il bambino era finito in ospedale dopo essere stato investito da un’auto pirata, mentre giocava in strada, a pallone, con gli amici. Aveva una frattura a una spalla, nulla di più, e i medici avevano assicurato che tutto sarebbe tornato a posto con un intervento banale, di routine. Ora si cerca di sapere perché il cuore abbia smesso di battere. Sono in corso due inchieste.