Tra Scilla e Cariddi (di Cecilia Martino )
Calma, quiete e realx non sono, a Reggio, sinonimi di isolamento: il capoluogo calabrese è infatti una città vivace e moderna d’aspetto, ricca di alberghi e ristoranti specializzati all’accoglienza dei numerosi turisti che giungono d'estate.
“Da una parte era , dall’altra la divina Cariddi risucchiava paurosamente l’acqua salata del mare” canta Omero nell’Odissea narrando di Scilla, il mitico mostro a sei teste che da una rupe impervia assaliva le navi nello stretto.
Il suo nome oggi è legato ad uno dei più caratteristici centri abitati della costa Viola, importante centro per la pesca del pesce spada e nota stazione balneare della Calabria, a una ventina di chilometri da Reggio e dunque tappa obbligata per chi si trovasse a visitare il capoluogo calabrese.
L’estate è la stagione ideale per godere della lunga spiaggia accarezzata da acque ancora limpide e delle intatte atmosfere di vecchio borgo marinaro. Uno sperone di roccia a picco sul mare divide due marine, Marina Grande da un lato e dall’altro Chianalea, il borgo dei pescatori con il mare che lambisce le vecchie case addossate le une alle altre.
Il ponte tra Scilla e Cariddi, sullo stretto di Messina, sembra rievocare le antiche gesta omeriche. Quel braccio di mare che separa la Calabria dalla Sicilia, lungo oltre 33 metri, è sempre stato avvolto da un’aura di mistero e leggenda, alimentata dalle difficoltà di navigazione dovute alla presenza di correnti rapide e irregolari, ai venti e al colore cupo delle acque profonde fino a 150 metri. Un alone mitico avvalorato dal miraggio della fata Morgana, quel particolarissimo effetto ottico per cui, nelle calde giornate di mare calmissimo, la costa siciliana sembra da Reggio più vicina, mentre sopra la tavola azzurra del mare appaiono immagini stranamente allungate e irreali di una fiabesca città.
Il lungomare Matteotti a Reggio Calabria è senz’altro il luogo ideale per fare lunghe passeggiate rilassanti, immersi nei colori della natura, l’azzurro del mare da un lato, il verde delle piante dall’altro: palme, magnolie, fiori e piante esotiche rendono l’ambiente del lungomare simile ad una sorta di “orto botanico” che ha consegnato alla città di Reggio la felice nomea di “città giardino”.
Calma, quiete e realx non sono, a Reggio, sinonimi di isolamento: il capoluogo calabrese è infatti una città vivace e moderna d’aspetto, ricca di alberghi, ristoranti, campeggi e villaggi specializzati all’accoglienza dei numerosi turisti che, soprattutto d’estate, popolano le spiagge del litorale tirrenico. Da non perdere l’assaggio delle granite con panna e delle brioche con gelato che spiccano nel menu di qualsiasi bar locale.
Si scopre così una città che in ogni suo angolo racchiude incantevoli ed interessanti testimonianze storico-culturali.
A Sud è il glauco mare Jonio famoso per i Greci dell'Ellade e per i Greci di Calabria. Capo Bruzzanovi domina potentemente con giochi di cime allineate come coste di pettine che si staccano dalla dorsale appenninica, e fra le quali sono valli un tempo basiliane ed oggi pregne di silenzio che attende: fra queste sono le prossime valli di Antonimina e il villaggio dei Bagni Termominerali, un tempo detto Quartiere di San Paolo ed appartenente a Gerace. E proseguendo a Nord, sono subito le dolomiti nostrane, infuocantisi nel rosso vivo sensuale e risorgimentale ogni giorno ad ogni tramonto, forte nella cornice di un verde senza fine che nasconde, i sovvertimenti geologici di Canolo; il verde è freschissimo nella piena estate e invita verso gli ombrosi boschi a circa 1000 m. C'è quanto basta per un soggiorno più lungo e di sicuro riposo.