Ecco il carcere a luci rosse. Teramo, film tra le sbarre
Singolare iniziativa del direttore dell'istituto di pena: da alcuni mesi i detenuti hanno la possibilità di visionare i film pornografici: “Il detenuto ha sempre cercato di fare dei traffici, prima con cassette e poi con i dvd – ha spiegato Stefano Liberatore - e il sesso è sempre stato visto come un tabù. Io sono convinto che anche la pornografia possa entrare in carcere”...
Sorpresa. Nel carcere di Teramo, i detenuti nel progetto di rieducazione hanno un insolito permesso: possono tranquillamente passare il tempo vedendo film hard core. Dal 19 novembre è online il primo web-doc inchiesta sulle carceri italiane e cosa si scopre, tra i diversi video che gli autori hanno girato? Che i detenuti del carcere di Teramo (Castrogno) possono guardare in prigione i dvd di film pornografici.
“I detenuti”, dice il direttore dell’istituto penitenziario teramano Stefano Liberatore, ai microfoni di Rino Formica, raccontando in generale la vita nel carcere da lui guidato, “interagiscono tra loro, fanno socialità, vita in comune”. Per quanto riguarda la novità della possibilità, già da alcuni mesi, di poter visionare film pornografici, il direttore poi spiega che “la pornografia è un discorso associato all’uso del pc, ai dvd. Il detenuto ha sempre cercato di fare dei traffici, prima con cassette e poi con i dvd. E il sesso è sempre stato visto come un tabù. Io sono convinto che anche la pornografia possa entrare in carcere, ma attraverso una visione culturale, una visione significativa di elevazione del diritto stesso non solo alla riservatezza ma anche all’integrità umana sotto l’aspetto psicofisico. So che è un po’ ardita come idea, ma ho pensato che possiamo regalare un momento ai detenuti che va al di là di quelle forme di chiusura cui siamo sempre abituati”.
Il progetto web-doc vede il presidente di Antigone Patrizio Gonnella con Roberta Bartolozzi, Susanna Marietti e Alessio Scandurra, e poi i vari osservatori locali e il gruppo del service multimediale Next New Media composto da tre giornalisti (Tiziana Guerrisi, Andrea Battistuzzi e Federico Formica), dal fotografo Pietro Snider e dal tecnico informatico e grafico web Edoardo Maria Ercolessi. Realizzato insieme coll’Osservatorio Antigone con cui Next New Media, service giornalistico multimediale, ha visitato negli ultimi tre mesi 25 istituti penitenziari italiani, Inside Carceri metterà a disposizione una documentazione che testimonia situazioni drammatiche di celle senza finestre, reparti costruiti e mai aperti, stanze in cui si vive in 11 senza le docce previste dalla legge. E un sovraffollamento che ha trasformato in molti casi le aule di socialità in dormitori.
Il web-doc inchiesta esce in concomitanza della presentazione di Antigone del suo rapporto annuale sullo stato delle carceri. Tutto il girato sarà scaricabile e liberamente utilizzabile. Si tratta di decine di video e centinaia di immagini, oltre alle infografiche e agli audio con le interviste che saranno disponibili su Vimeo, Flickr e YouTube.
Fonte:
affaritaliani