DOPO LO SCANDALO
Rosi Mauro e Belsito espulsi dalla Lega
Nessun provvedimento per Renzo Bossi
Il Consiglio federale del Carroccio caccia la vicepresidente
del Senato e l'ex tesoriere: «Il rancore ha prevalso»
MILANO - Alla fine il Consiglio federale della Lega ha optato per la punizione più drastica: Rosi Mauro è stata espulsa dal partito. Stesso destino per Francesco Belsito, l'ex tesoriere al centro dello scandalo che ha travolto il Carroccio. Per entrambi il voto è stato unanime. Il Senatur però non ha partecipato al voto sulla Mauro. Che ha commentato: «Il rancore ha prevalso sulla verità, la mia è una epurazione già scritta». A quanti le chiedevano se intendesse dimettersi anche da vicepresidente del Senato, ha invece risposto: «Vedremo, un passo alla volta». La decisione è stata presa all'unanimità dal direttivo del Carroccio: «Inaccettabile», recita un comunicato, «la sua scelta di non obbedire a un ordine impartito dal presidente federale e dal Consiglio federale», cioè quello di dimettersi a seguito del clamore suscitato dall'inchiesta. La segretaria del Sinpa è accusata di avere approfittato della gestione allegra delle casse del partito, usufruendo di fondi utilizzati per pagare i propri studi e quelli del compagno Pierangelo Moscagiuri.
MAURO: IO CAPRO ESPIATORIO - Per l'ormai ex segretario del Sinpa si è trattato di una strumentalizzazione «Credo che abbiano voluto un capro espiatorio». Ha dichiarato ai giornalisti assiepati all'esterno della sede del partito. Mauro si è detta amareggiata «perchè è dal 1987 che sono nel movimento. Mi fa male - aggiunge - ma mi sono tolta un peso dal cuore perchè non riesco a stare nell'ambiguità e nell'ipocrisia. Forse avrei dovuto fare prima un passo indietro - precisa ancora - quando sono cominciati rancori, litigi e denigrazioni. Ma ho fatto finta di niente e questo mi ha portato ad oggi».
IL RIMBORSO DI BOSSI - Il consiglio federale ha però affrontato anche il punto dolente dei fondi di partito distratti a favore della famiglia del leader. Nel corso della riunione Umberto Bossi ha assicurato ai presenti: «Se si accerterà davvero che qualcuno della mia famiglia ha preso dei soldi appartenenti alla Lega io farò un assegno per rimborsare l'intero importo».
LA RIUNIONE - Mauro era apparsa a sorpresa a via Bellerio, accompagnata dall'inseparabile Moscagiuri, in arte Pier Mosca. E fin dalle 16 ha partecipato alla riunione del consiglio, avendone tra l'altro diritto come «uditrice».Poco prima di Mauro, era arrivato in auto per partecipare all'incontro il segretario federale dimissionario Umberto Bossi. Così come i componenti del cosiddetto triunvirato, l'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni e Roberto Calderoli che, con Manuela Dal Lago, reggeranno il partito fino al congresso federale di fine giugno.
IL CONGRESSO - Il direttivo della Lega ha quindi confermato che il congresso federale della Lega Nord si terrà il 29 e 30 giugno prossimi. L'assemblea dovrebbe definire la nuova struttura dirigente del movimento.
Redazione Online
Fonte:
CorreieredellaSera