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CICLISMO

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    DiabloRoma
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    00 19/03/2004 20:25
    Almeno sei i favoriti della Classica dei Fiori.
    L'anno scorso ha vinto Paolo Bettini.
    Se Petacchi non va in crisi sulla Cipressa o sul Poggio, allora ne vedremo delle belle...


    hogfan (Basket Connection) 31/7/2005: IL mio amore per il rugby è stato molto breve, ma altrettanto intenso..poi alla sesta partita il mio naso ha deciso di prendersi una breve vacanza e di allontanarsi dal resto del mio corpo...e lì jho dovuto riflettere su questo rapporto sentimentale...

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    00 19/03/2004 21:06
    Speriamo che vinca ancora Petacchi :) :smiles34:
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    DiabloRoma
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    00 20/03/2004 00:24
    Io ho Cipollini nel cuore... ma il vuoto lasciato da Pantani non lo colma e nessuno mai riuscirà a colmarlo, perché Cipollini è pur sempre Cipollini, ma Pantani era il più grande.


    hogfan (Basket Connection) 31/7/2005: IL mio amore per il rugby è stato molto breve, ma altrettanto intenso..poi alla sesta partita il mio naso ha deciso di prendersi una breve vacanza e di allontanarsi dal resto del mio corpo...e lì jho dovuto riflettere su questo rapporto sentimentale...

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    00 20/03/2004 16:58
    Vittoria con un clamoroso colpo di reni di Freire su Zabel, O'Grady e Petacchi. Ottavo Bettini.


    hogfan (Basket Connection) 31/7/2005: IL mio amore per il rugby è stato molto breve, ma altrettanto intenso..poi alla sesta partita il mio naso ha deciso di prendersi una breve vacanza e di allontanarsi dal resto del mio corpo...e lì jho dovuto riflettere su questo rapporto sentimentale...

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    00 21/03/2004 09:24
    povero zabel!


    French


    Vieni a VOTARE fino all'11 ottobre
    KI VUOI ELIMINARE DALLA CASA DEL "Grande Forumandello"!


    <
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    DiabloRoma
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    00 21/03/2004 14:04
    Dal '59 non vinceva uno spagnolo. Allora fu Miguel Poblet a vincere, bruciando il grande Van Steenbergen allo sprint.


    hogfan (Basket Connection) 31/7/2005: IL mio amore per il rugby è stato molto breve, ma altrettanto intenso..poi alla sesta partita il mio naso ha deciso di prendersi una breve vacanza e di allontanarsi dal resto del mio corpo...e lì jho dovuto riflettere su questo rapporto sentimentale...

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    00 01/10/2004 23:24
    VERONA MONDIALI CICLISMO - Risultati italiani e Campioni del Mondo

    Crono Junior donne - HURIKOVA (SLO)
    Crono U23 uomini - BRAJKOVIC (SLO) bronzo VINCENZO NIBALI, che Dekker ha privato dell'argento per soli 39 centesimi
    Crono Junior uomini - GRETSCH (GER)
    Crono Elite donne - THURIG (SVI)
    Crono Elite uomini - ROGERS (AUS) sesto posto MARZIO BRUSEGHIN a tre secondi dal quarto e neanche lontano dal podio

    Corsa in linea Junior donne - VOS (OLA) argento MARTA BASTIANELLI in volata del gruppo finito dietro l'olandese
    Corsa in linea U23 uomini - SIOTSOU (BLR) quarto posto DOMENICO POZZOVIVO, quinto VINCENZO NIBALI e settimo GIOVANNI VISCONTI per una giornata in cui abbiamo fatto molto di buono tranne che gli scatti a ripetizione di Nibali, che non ha poi colto l'attimo decisivo quando Pozzovivo e Siotsou son partiti. Poi crisi di Domenico sull'ultima ascesa delle Torricelle e recupero di Dekker e Kristensen.

    [Modificato da speedy13 11/12/2005 12.27]



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    00 02/10/2004 17:33
    [SM=g27826] Il Mondiale ciclistico in Italia d'OBBLIGO dovrebbe essere in evidenza
    tanto più che si è appena avuto lo splendido argento di Tatiana Guderzo nella prova femminile dietro alla Arndt con una prova davvero splendida!

    Quarto posto per Capecchi nella junior maschile stamattina.

    E domani i pro!


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    00 04/10/2004 21:38
    Alla fine ieri:
    ritiro di Bettini per incidente banalissimo che è bastato però a farlo fuori
    Cunego incapace di andarsene, purtroppo non per colpa sua, e neanche Basso, ma un grandissimo Paolini conquista il terzo posto dietro a Freire e Zabel. E dico grandissimo perché Luca non è neanche un velocista puro.


    hogfan (Basket Connection) 31/7/2005: IL mio amore per il rugby è stato molto breve, ma altrettanto intenso..poi alla sesta partita il mio naso ha deciso di prendersi una breve vacanza e di allontanarsi dal resto del mio corpo...e lì jho dovuto riflettere su questo rapporto sentimentale...

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    m.harlock
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    00 05/10/2004 00:37
    Che rabbia ieri per Bettini....che sfortuna nera!!!

    Grandissimo Paolini!!! Più di così non poteva fare come dici bene tu non era un velocista puro...bravi anche gli altri comunque Basso e Cunego hanno dato il massimo... peccato veramente ci credevo...

    Ciao!!!!
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    m.harlock
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    00 16/02/2005 23:42


    Pantani e Cipollini (Ansa)

    Cipollini: «Vederlo e ricordarlo è sempre un dolore»

    Cipollini, è passato un anno.
    «Dicono che il tempo cura le ferite, ma quando sono così profonde non esiste medicina. Il dolore è ancora intenso. Vorrei rimuovere, ma è impossibile».
    Era il 14 febbraio 2004.
    «Stavo festeggiando una delle mie poche vittorie della scorsa stagione, al Giro del Mediterraneo. Ero in un ristorante di Montecarlo, cenavo con la squadra. Ieri, alla fine della corsa, mi hanno proposto di tornarci: mi sono rifiutato».
    Qual è il dolore più intenso?
    «È una sorta di ingiustizia umana che percepisco. Al di là del grande campione, penso a un ragazzo di 34 anni che se n’è andato in quel modo».
    Si poteva evitare?
    «Pochi giorni prima che Marco morisse, mi ero mosso per incontrarlo. Non avevo il numero del suo cellulare: negli ultimi mesi era difficile per chiunque contattarlo. E prima ancora avevo avuto un sogno premonitore...».
    Un sogno premonitore?
    «Io e Marco al guardaroba di un ristorante. Lui elegantissimo, in abito nero e cravatta bianca, rasato e abbronzato. Sognai di abbracciarlo: ricordo proprio la sensazione fisica di quell’abbraccio. La mattina dopo cercai di parlargli. Troppo tardi...».
    È questo il suo più grande rimpianto?
    «No. Mi rimprovero di non averlo conosciuto meglio, di non aver avuto con lui un rapporto più stretto. Abbiamo vissuto vite distanti, ma tra noi c’era grande rispetto. Lo scalatore e il velocista: ciascuno, nel suo ruolo, aveva il suo spazio ben definito nel mondo del ciclismo».
    Rivalità evitata, quindi.
    «Mai un’incomprensione, mai una gelosia. Non abbiamo condiviso ritiri o camere d’albergo, ma nel gruppo, in corsa, abbiamo parlato tanto dei problemi del ciclismo. Ed eravamo sempre in perfetta sintonia». Tornando indietro, gestirebbe in modo diverso il progetto (fallito) della squadra insieme?
    «Credevo in quel progetto, credevo di poter trasmettere a Marco ciò in cui lui non credeva più. Chissà come sarebbero potute cambiare le cose se fosse andato in porto...».
    Cesenatico, ieri, si è stretta intorno al suo campione.
    «Nessuno può renderci l’uomo. Per me vederlo in foto o alla tv e parlarne è ancora oggi uno strazio. Mia moglie e le mie figlie, a Natale, mi hanno regalato ’’Un uomo in fuga’’, il libro scritto da Manuela Ronchi, l’ex manager di Marco. Ho scartato il pacchetto, ho visto la foto di copertina e ho sentito un dolore al petto: in quello sguardo, colto in un momento di furore agonistico, c’è il destino di una persona condannata a soffrire. Non ce l’ho fatta. Non ho nemmeno cominciato a leggerlo».
    Ha sentito mamma Tonina?
    «La chiamo spesso e ieri le ho chiesto il permesso di fare questa intervista. Non volevo pensasse che approfittassi dell’anniversario della morte di suo figlio per farmi pubblicità...».
    E cosa le ha detto?
    «Mario, sono contenta che di Marco parli un amico come te». Come ricorda Marco Pantani? «Ricordo un atleta forte e sereno, nato per correre in bicicletta in salita. Ricordo un uomo al quale, forse, la timidezza non permetteva di esprimersi in totale libertà».
    Cosa avevate in comune, oltre alla passione per il vostro sport?
    «Molte cose. Tutti e due abbiamo vissuto il ciclismo come un grande amore e come un mezzo per togliersi enormi soddisfazioni. Tutti e due venivamo da famiglie semplici, normali: condividevamo lo stesso orgoglio nel ripagare, con i successi, tutti i sacrifici che i nostri genitori avevano fatto per noi. E poi quella contraddizione continua...».
    Cioè?
    «Da un lato la vita quasi ascetica del ciclista professionista e dall’altro, finita la corsa, la voglia di divertirsi in discoteca fino all’alba. La spartanità della vita da atleta e le belle macchine».
    Qual è il ricordo al quale è più affezionato?
    «Al Giro d’Italia 2003, Marco stravedeva per le ruote superleggere della mia bicicletta, ma non poteva provarle per problemi di sponsor. Un giorno ci mettemmo d’accordo e, dietro una curva, ci fermammo. Vaffanbagno lo sponsor... Marco le montò e ripartì felice come un bambino, con un meraviglioso sorriso di complicità. C’era una salita. ’’Dài che ti aspetto per rientrare insieme’’ mi disse. E io: ’’Vai, vai. Se aspetti me in salita arrivi domani...’’».
    Il pm di Rimini ha chiesto il rinvio a giudizio per gli ultimi fornitori di cocaina di Pantani. Lei cosa si aspetta dall’inchiesta? «Non mi va di entrare nel merito delle colpe e delle responsabilità. Per me da Madonna di Campiglio in poi, non conta più niente. Tre disgraziati in carcere non ci restituiranno Marco Pantani».
    Dalla sua morte, le è più capitato di sognarlo?
    «Sì, una volta. Il mio inconscio l’ha evocato una notte di qualche tempo fa, alla guida di una stupenda decappottabile, io al posto del passeggero. Eravamo a Miami, o in un posto del genere. C’era il sole, il mare e la spiaggia sullo sfondo. Marco era bello, sorridente, trasmetteva grande serenità. Come per dirmi: Mario, stai tranquillo, nel luogo dove mi trovo adesso sto benissimo».

    Fonte Corriere.it


    E' passato un anno... nulla è cambiato per me... quando in tv guardo una gara ed inizia una salita e Marco non c'è... è una fitta al cuore profonda...



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    Fatascalza
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    JUNIOR
    00 18/02/2005 09:23
    Ciao Marco!!
    Un saluto al Pirata che mi ha avvicinata al ciclismo, che mi ha esaltata, entusiasmata !!

    Ciao Marco! :SMILES1:


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    Clicca ed entra ... ti aspettiamo ;o))

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    speedy13
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    00 02/11/2005 00:16
    Martedì 01.11.05

    ’Gibo’ svela i piani per il 2006: “E’ un traguardo mitico e se vinci lì entri nella storia”

    Madrid - Giro d’Italia e poi Tour de France, dove tenterà l’assalto all’Alpe d’Huez. In un’intervista al quotidiano spagnolo ‘As’, Gilberto Simoni svela parte dei suoi piani per la prossima stagione. Il ciclista, 34 anni, due volte vincitore del Giro d’Italia, ha lasciato la Lampre-Caffita per la Saunier Duval, il team spagnolo del manager Mauro Gianetti, con cui ha firmato un contratto per un anno. Determinante, nella sua scelta, il fallimento del progetto di un nuovo team, il Sony Ericsson, portato avanti da Giancarlo Ferretti e fallito proprio quando il direttore sportivo aveva già incassato l’ok da Simoni. A tutto vantaggio del team spagnolo dove, oltre a Gianetti, il ciclista italiano ritrova il direttore sportivo Pietro Algeri con cui vinse per la prima volta la corsa rosa nel 2001. “Non è la prima volta che ricevo un’offerta da Mauro Gianetti. Per questo, quando è fallito il team di Giancarlo Ferretti, non ho avuto dubbi nel fissare per la Saunier Duval. Oltre all’interesse di Mauro -prosegue-, mi ha convinto il fatto che si tratta di una squadra del Pro Tour. Nel suo calendario ci sono le migliori gare, quelle che voglio correre nel 2006. Avevo altre offerte in Italia, ma mi garantivano solo il Giro”.

    La prima parte della prossima stagione, afferma Simoni, “sarà incentrata nella preparazione del Giro d’Italia, dopo si vedrà”. Nei suoi piani c’è sicuramente il Tour de France: “E’ ancora presto per parlare, anche se è molto probabile che andrò, come vuole la mia squadra. E’ un buon team, con giovani di grande valore come Gomez Marchante. Se possibile, vorrei aiutarli, apportare la mia esperienza. Saper dosare le forze potrebbe essere decisivo in questo Tour, che concentra la parte più dura nella seconda metà”. Aiutare i giovani non sarà l’unica missione di Simoni al Tour 2006: “Vorrei vincere una grande tappa di montagna e in particolare sogno l’Alpe d’Huez. Ho conquistato le grandi cime di Giro e Vuelta. Al Tour ho vinto una volta, ma non in salita. Ho riportato successi nelle tre grandi gare a tappe ma me ne manca una di montagna al Tour. Prediligo l’Alpe d’Huez perchè è un traguardo mitico e se vinci lì entri nella storia”. Al termine della prossima stagione, Simoni valuterà se correre anche la successiva o ritirarsi: “Non so. Per il momento ho firmato solo per un anno. Alla fine della stagione deciderò se continuare ancora. Posso però dare per certo che chiuderò la mia carriera con la Saunier Duval”.

    (Spr/Adnkronos)







    "Non ho idoli. Ammiro il duro lavoro, la dedizione e la competenza." (Ayrton Senna)

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    00 08/11/2005 12:13
    Il re della corsa a tappe spagnola ha assunto Epo: sospeso dalla Liberty Seguros

    Martedì 08.11.05

    Madrid - Lo spettro del doping si abbatte anche sull’ultima edizione della Vuelta di Spagna e sul suo dominatore assoluto, Roberto Heras. Il ciclista della Liberty Seguros, che quest’anno si è laureato campione della corsa a tappe spagnola per la quarta volta, è stato sospeso dal suo team dopo che l’Unione Ciclistica Internazionale (Uci) ha comunicato la sua positività all’Epo a un controllo effettuato in occasione della penultima tappa della Vuelta di quest’anno. Lo ha reso noto oggi in un comunicato l’ufficio stampa della Liberty Seguros, specificando che il ciclista iberico è stato sospeso “cautelarmente” in attesa dell’esito delle controanalisi. “Roberto Heras -si legge nella nota- è stato sospeso dalla squadra per decisione dell’Active Bay, società responsabile della gestione del team professionistico, lo stesso giorno (27 ottobre) in cui è stata ricevuta nella sede della squadra la comunicazione ufficiale dell’Uci che il corridore è risultato positivo per Epo in un controllo antidoping nella tappa 20 (Guadalajara - Alcalá de Henares) dell’ultima Vuelta di Spagna”. “Rispettando la presunzione di innocenza -si legge ancora nel comunicato- e confidando nel risultato delle controanalisi obbligatorie, il Consiglio della Società ha preso la decisione di non rendere pubblici i fatti fino alla conferma degli stessi. Solo dopo la fuga di notizie dell’ultima ora è stata presa la decisione di emettere questo comunicato”. “La Società -si legge infine- ribadisce la sua ferma volontà di continuare a lottare per uno sport limpido e si ripropone di mantenere questa linea di condotta in tutti i casi, tutto questo senza smettere di confidare nel fatto che Roberto Heras, così come da lui manifestato, possa dimostrare la sua innocenza, in cui crediamo”.

    Fonte: libero.it







    "Non ho idoli. Ammiro il duro lavoro, la dedizione e la competenza." (Ayrton Senna)

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    00 12/11/2005 22:13
    Sabato 12.11.05

    "Un percorso troppo duro, non mi piace e ci sono pochi arrivi adatti a me"

    Milano - "Sto prendendo in considerazione l'ipotesi di non partecipare al Giro d'Italia". Dichiarazione-choc di Alessandro Petacchi che si lamenta per "un percorso troppo duro per le mie caratteristiche". Il velocista spezzino, presente assieme a diversi colleghi alla presentazione ufficiale della corsa rosa del 2005, ha apertamente espresso le personali perplessità rispetto alla sua partecipazione. "Credo che dovrò prendere in considerazione la possibilità di partecipare al Tour e disertare il Giro", ha detto Petacchi. "Questo percorso proprio non mi piace, è troppo duro già dalla prima settimana e ci sono pochi arrivi adatti a me".

    (Spr/Adnrkonos)







    "Non ho idoli. Ammiro il duro lavoro, la dedizione e la competenza." (Ayrton Senna)

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