Felipe Melo su rigore
Ale aggancia Boniperti
I bianconeri all'Olimpico di Torino travolgono i giallorossi 4-0: segnano il centrocampista ex Liverpool, Felipe Melo su rigore, Quagliarella e Del Piero, che raggiunge a quota 178 reti in campionato, record del club, il monumento juventino
TORINO, 17 ottobre 2010 - La Juventus continua a crescere. Dopo i buoni pareggi esterni con Manchester City e Inter, arriva il 4-0 sul Lecce, travolto in una partita con un finale mai in discussione. Segnano Aquilani - prima nota lieta, il d.j. capace di dare il ritmo al centrocampo bianconero - Felipe Melo, la cui uscita dal campo è stata accompagnata da una standing ovation - Quagliarella, al terzo gol in campionato, e Del Piero, che raggiunge Boniperti come goleador bianconero in serie A. E poi Krasic è un uragano sulla destra, la difesa sembra aggiustata, dopo i guasti di inizio campionato, e l'attacco resta il migliore della serie A, con 15 reti in 7 uscite. Certo, Amauri anche stasera non la becca mai, e resta a secco in campionato. Ma Delneri non può avere tutto, tutto insieme. Intanto la Juve risale al 5° posto, la classifica torna ad avere una fisionomia passabile per le ambizioni della Vecchia Signora. Il Lecce ha subìto il rigore, più che dubbio, dello 0-2 nel suo momento migliore. Prima e dopo, una gara da cancellare, che pure aveva cominciato a pari punti con i prestigiosi avversari.
APRE AQUILANI — La Juve gioca con il solito 4-4-2, ma in versione riveduta e corretta. Più accorto: con Grygera, che non spinge, terzino destro, e Marchisio esterno sinistro con caratteristiche più di incursore che da esterno di ruolo. Il Lecce si schiera con un coraggioso 4-3-3. Forse troppo coraggioso, con Corvia centravanti, e Jeda e Olivera, opachi, ai lati. Spariglia schemi e moduli una prodezza di Aquilani, al primo gol per la Juve, con un bellissimo destro da fuori area, sulla sponda di Marchisio, dopo un liscio da pista da ballo di Grossmuller. Rete importante per l'ex Liverpool, a suo agio a centrocampo, investito del ruolo di dispensatore di qualità da Delneri, in un centrocampo altrimenti più da battaglia che da ricamo tecnico. Con Aquilani la Juve ha più tecnica e verticalizza meglio, ma soprattutto migliora in maniera esponenziale nel possesso palla.
LA JUVE DILAGA — Dopo un brivido. Corvia solo a centroarea, dimenticato da una retroguardia bianconera che si conferma in crescita, ma che qualche distrazione ancora se la concede, si fa ipnotizzare dall'ottimo Storari, che gli nega il pari. Poi la Juve dilaga, appunto. Merito di un rigore assegnato con manica larga dall'arbitro Grava, che premia la caduta in area di Krasic, che stramazza a terra sulla gamba allungata da Rispoli. Felipe Melo, in crescita, viene chissà perché, scelto per battere il rigore, che realizza con un mezzo "cucchiaio". Per il resto Krasic, in versione Superman - sulla fascia sembra volare -, fa quello che vuole compreso far trovare il 3-0 a Quagliarella, di testa a porta vuota. All'intervallo, sul 3-0, all'Olimpico di Torino scorrono già i titoli di coda di questa partita.
DEL PIERO FA LA STORIA — La ripresa ha poco da dire. C'è solo da registrare l'ennesimo record del solito, immenso, Del Piero. Che entra al 33' per Quagliarella e 4' dopo ha già gonfiato la rete. Con un bel sinistro, secco, sull'ennesimo suggerimento di Krasic. È un gol pesante, il suo primo in questo campionato. Ma soprattutto il 178° in serie A, quello con cui raggiunge in questa speciale classifica Boniperti. L'ennesimo record, lui che li detiene quasi tutti, in casa bianconera. Questa Juve, invece, i record li ha tutti da inseguire, e parte da lontano, ma la strada sembra quella giusta. Quella che punta alla vetta della classifica.
Riccardo Pratesi
Fonte:
gazzetta