Barreto dribbling alla Ronaldo
Il Bari affossa un buon Brescia
I lombardi mancano l'occasione storica di portarsi in vetta. Rivas regala il vantaggio ai pugliesi, ma il Brescia pareggia con Konè. Nel secondo tempo, Barreto si guadagna e realizza il rigore decisivo
BARI, 26 settembre 2010 - Non è il solito Bari. Nonostante il vantaggio in avvio di Rivas, la squadra di Ventura dà la sensazione di voler controllare, fondamentale in cui - a giudicare da quanto si è visto - non eccelle. Il Brescia, che aveva cominciato bene, prende il controllo della partita, pareggia con Konè e poi cerca anche la vittoria che la lancerebbe storicamente in vetta: Possanzini si divora l'occasione del vantaggio, la traversa respinge una punizione di Cordova e poi sale in cattedra Barreto. Il brasiliano imperversa, si diletta in slalom degni del miglior Ronaldo e decide la partita.
SULLA RIVAS DEL FIUME — Il Bari, in avvio, lascia sfogare gli ospiti, che mostrano una buona personalità, facendo girare il pallone e non palesando alcun timore della velocità avversaria. Dopo qualche minuto d'attesa, però, la squadra di Ventura comincia ad alzare i ritmi e trova una miniera d'oro sulla destra, dove lo svizzero Deprelà soffre l'esordio e, soprattutto, la vitalità di Rivas: l'ex West Ham prima rischia tantissimo abbracciando un po' troppo affettuosamente l'argentino in area, poi si fa sorprendere dall'ala del Bari che s'imbuca e, con un diagonale imprendibile, batte Sereni. A questo punto, i biancorossi si limitano ad abbassarsi nella propria metà campo, mettendo 11 uomini dietro la linea della palla, aspettando solo l'errore avversario per punirlo in contropiede.
TRAGEDIA GRECA — La tattica dei pugliesi, sulla carta, avrebbe anche un senso considerata la rapidità dei furetti là davanti, peccato che Koné scompagini gli schemi: il sostituto di Diamanti (fuori per problemi fisici) ubriaca Gazzi e Masiello, prima di battere Gillet da sottomisura. Dai padroni di casa, solo uno squillo, con colpo di testa di Barreto in tuffo che Sereni devia a mano aperta. Poi è solo Brescia, che spreca anche una ghiotta occasione per portarsi in vantaggio: Possanzini fa tutto bene, serve il secondo drink a Masiello, lo manda al bar con una finta in area, ma al momento di tirare fuori la punta, svirgola la conclusione e buca solo l'esterno della rete. La squadra di Ventura, però, fatica a scuotersi nonostante gli urlacci del suo tecnico dalla panchina.
BARRETO&ALVARETTO — Il secondo tempo comincia com'era finito il primo, con il Brescia padrone del campo e subito vicino al raddoppio (punizione di Cordova che scuote la traversa). Poi, però, Barreto si mette la maglia di R9 e regala al pubblico uno slalom alla Ronaldo vecchio stile, trovando l'avventata scivolata di Martinez ed un rigore inevitabile (realizzato spiazzando Sereni). Ventura ha poi il merito di capire le difficoltà dell'11 di Iachini e di cercare di approfittarne, inserendo Alvarez sulla destra, dove Daprelà (poi sostituito da Dallamano, ma anche lui in difficoltà) ha evidenti giramenti di testa.
ASSALTO BRESCIA — L'honduregno, però, continua ad imperversare allegramente, offrendo assist a ripetizione per un indiavolato Barreto: Sereni è costretto agli straordinari. La sofferenza della difesa lombarda è acuita anche dalla spregiudicata tattica offensiva di Iachini che, non avendo più nulla da perdere, inserisce tutti gli attaccanti a disposizione: finisce addirittura a quattro punte, dentro anche Caracciolo e Taddei con Pozzanzini ed Eder, ma senza esito. Fino al 90' lo spettacolo è tutto nel vedere Alvarez saltare gli avversari come birilli, collezionando scalpi e ammonizioni (di chi tenta di marcarlo).
Sergio Stanco
Fonte:
gazzetta