SCONTRO LEGA-S.SEDE, PADANIA: RIVEDERE CONCORDATO
ROMA - Si inaspirsce lo scontro aperto dalle parole del ministro leghista Calderoli all'indirizzo della Chiesa sull'immigrazione. All'editoriale dell'Avvenire, che aveva parlato di 'grottesche' accuse a monsignor Veglio', replica la Padania.
"Se i rapporti tra lo Stato e la Chiesa andranno avanti lungo questa deriva" "bisognerà inserire, nell'agenda delle riforme, anche una revisione del Concordato e dei Lateranensi. Non ci pare il caso", scrive l'organo del Carroccio in un editoriale in prima pagina, a firma di Stefano B. Galli.
"I confini e le sfere di ingerenza reciproche sono precisi - si legge nell'articolo - E' vero che la Chiesa rappresenta uno dei cosiddetti poteri forti". La Padania pone perciò delle condizioni per evitare la revisione dei rapporti tra Italia e Stato del Vaticano, ovvero "se i rapporti tra lo Stato e la Chiesa andranno avanti lungo questa deriva, vale a dire se le gerarchie proseguiranno in questa politica marcatamente interventista nei confronti delle decisioni e degli orientamenti dello politica e delle istituzioni - al di là di ogni ragionevole confine e di ogni 'neutralita' ' rispetto alle relative sfere di influenza''.
L'articolo, dal titolo: 'Strane ingerenze ideologiche in uno Stato laico'', ricostruisce "queste ultime settimane" nelle quali "tira davvero brutta aria sui rapporti tra lo Stato e la Chiesa". Il quotidiano del partito di Bossi cita le parole del presidente del Pontificio consiglio per i migranti, monsignor Antonio Maria Vegliò, "contro il ministro Calderoli", come "l'ultimo episodio di una lunga serie di ingerenze ideologiche e squisitamente politiche da parte degli uomini dell'apparato e delle gerarchie ecclesiastiche nelle faccende dello Stato laico". Tocca poi a monsignor Bruno Schettino, presidente della Commissione episcopale per le migrazioni, accusato di "aver censurato l'operato del ministro Roberto Maroni".
Altrettanto duro l'attacco di Famiglia Cristiana che stigmatizza l'atteggiamento 'sprezzante' di Bossi 'nei confronti degli appelli umanitario della Chiesa'.
Il settimanale cattolico, nel numero in edicola oggi, elogia il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per la sua richiesta di chiarimenti sulla vicenda dei naufraghi eritrei, osservando che "invece di sollecitare un'inchiesta sui mancati soccorsi, l'atteggiamento del governo, in mano a un Bossi sprezzante nei confronti degli appelli umanitari della Chiesa, é passato da un iniziale scetticismo misto a insofferenza al rimpallo delle responsabilità, che pure sono gravissime, della Marina maltese". "Abbiamo trasformato il 'mare nostrum' in un 'mare mostrum', in un clima di quasi totale e disarmante conformismo mediatico e politico", scrive il settimanale dei paolini. L'articolo, intitolato "Il mare mostrum della Lega Nord", conclude auspicando la fine di "tutto questo".
Contro la Lega anche il quotidiano dei vescovi Avvenire. Cercare di mostrare divisioni "nel campo culturalmente avverso" può forse funzionare in politica, ma è una strategia che diventa "un boomerang avvelenato" se usata "contro una istituzione compatta e millenaria come la Chiesa" si legge in un editoriale in prima pagina con cui torna su quella che definisce "animosità gratuità di alcuni rappresentanti della Lega verso prelati vaticani", bollando le parole del ministro Roberto Calderoli nei confronti di monsignor Antonio Maria Vegliò come "grotteschi attacchi personali".
"Provare a gettare discredito prendendo di mira qualche esponente a cui si imputano posizioni sopra le righe o incoerenti - spiega il quotidiano dei vescovi - può funzionare in ambito politico-partitico". Non funziona invece laddove "da Benedetto XVI al cardinale Bagnasco, dai responsabili dei dicasteri vaticani ai giovani del Meeting di Rimini non ci può essere divisione o esitazione nel sostenere il valore incomprimibile di ogni vita umana".
Quelli del Carroccio, insomma, sono tentativi "di far passare come un estremismo eterodosso, magari venato di simpatie per l'opposizione, la doverosa difesa dei più deboli, difesa sovversiva soltanto per i cuori aridi". Invece risposte "sensate e concrete" alle sollecitazioni che vengono "da molte parti e anche dalla Chiesa tutta", cui 'gli improvvisati critici dell'ultima ora dichiarano infine di inchinarsi", dovrebbero essere "un ripensamento sul reato di clandestinità, per le conseguenze negative e paradossali che pone in essere" e "una maggiore attenzione al destino di chi é respinto in Libia".
Fonte:
ANSA