07/10/2008 15:32 |
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riporto la legge 133/2008 approvata il 6 agosto
1. In attuazione dell'articolo 33 della Costituzione, nel rispetto delle leggi vigenti e dell'autonomia didattica, scientifica, organizzativa e finanziaria, le Università pubbliche possono deliberare la propria trasformazione in fondazioni di diritto privato. La delibera di trasformazione e' adottata dal Senato accademico a maggioranza assoluta ed e' approvata con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. La trasformazione opera a decorrere dal 1° gennaio dell'anno successivo a quello di adozione della delibera.
2. Le fondazioni universitarie subentrano in tutti i rapporti attivi e passivi e nella titolarità del patrimonio dell'Università. Al fondo di dotazione delle fondazioni universitarie e' trasferita, con decreto dell'Agenzia del demanio, la proprietà dei beni immobili già in uso alle Università trasformate.
3. Gli atti di trasformazione e di trasferimento degli immobili e tutte le operazioni ad essi connesse sono esenti da imposte e tasse.
4. Le fondazioni universitarie sono enti non commerciali e perseguono i propri scopi secondo le modalità consentite dalla loro natura giuridica e operano nel rispetto dei principi di economicità della gestione. Non e' ammessa in ogni caso la distribuzione di utili, in qualsiasi forma. Eventuali proventi, rendite o altri utili derivanti dallo svolgimento delle attività previste dagli statuti delle fondazioni universitarie sono destinati interamente al perseguimento degli scopi delle medesime.
5. I trasferimenti a titolo di contributo o di liberalità a favore delle fondazioni universitarie sono esenti da tasse e imposte indirette e da diritti dovuti a qualunque altro titolo e sono interamente deducibili dal reddito del soggetto erogante. Gli onorari notarili relativi agli atti di donazione a favore delle fondazioni universitarie sono ridotti del 90 per cento.
6. Contestualmente alla delibera di trasformazione vengono adottati lo statuto e i regolamenti di amministrazione e di contabilità delle fondazioni universitarie, i quali devono essere approvati con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Lo statuto può prevedere l'ingresso nella fondazione universitaria di nuovi soggetti, pubblici o privati.
7. Le fondazioni universitarie adottano un regolamento di Ateneo per l'amministrazione, la finanza e la contabilità, anche in deroga alle norme dell'ordinamento contabile dello Stato e degli enti pubblici, fermo restando il rispetto dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario.
8. Le fondazioni universitarie hanno autonomia gestionale, organizzativa e contabile, nel rispetto dei principi stabiliti dal presente articolo.
9. La gestione economico-finanziaria delle fondazioni universitarie assicura l'equilibrio di bilancio. Il bilancio viene redatto con periodicità annuale. Resta fermo il sistema di finanziamento pubblico; a tal fine, costituisce elemento di valutazione, a fini perequativi, l'entità dei finanziamenti privati di ciascuna fondazione.
10. La vigilanza sulle fondazioni universitarie e' esercitata dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Nei collegi dei sindaci delle fondazioni universitarie e' assicurata la presenza dei rappresentanti delle Amministrazioni vigilanti.
11. La Corte dei conti esercita il controllo sulle fondazioni universitarie secondo le modalità previste dalla legge 21 marzo 1958, n. 259 e riferisce annualmente al Parlamento.
12. In caso di gravi violazioni di legge afferenti alla corretta gestione della fondazione universitaria da parte degli organi di amministrazione o di rappresentanza, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca nomina un Commissario straordinario, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, con il compito di salvaguardare la corretta gestione dell'ente ed entro sei mesi da tale nomina procede alla nomina dei nuovi amministratori dell'ente medesimo, secondo quanto previsto dallo statuto.
13. Fino alla stipulazione del primo contratto collettivo di lavoro, al personale amministrativo delle fondazioni universitarie si applica il trattamento economico e giuridico vigente alla data di entrata in vigore del presente decreto.
14. Alle fondazioni universitarie continuano ad applicarsi tutte le disposizioni vigenti per le Università statali in quanto compatibili con il presente articolo e con la natura privatistica delle fondazioni medesime.
[Modificato da nitroverde88 07/10/2008 15:33] |
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07/10/2008 15:40 |
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per chi non volesse leggere il testo integralmente oppure ha difficoltà a capirlo, in breve sintesi:
questa legge prevede tagli in tutti i settori di cui si occupa, in particolar modo per l'università prevede:
1. riduzione dell'FFO (Fondo di Finanziamento Ordinario), i soldi che il ministero da all'università e con cui si pagano gli stipendi
2. blocco del turn over al 20%: in pratica ogni 5 pensionamenti l'università potrà effettuare una sola assunzione
3. possibilità per le università di diventare fondazioni private
la riduzione dei finanziamenti per le università (che di per sè già hanno i bilanci in bilico) costringeranno gli atenei ad aumentare le tasse agli studenti. i Senati Accademici di molte università italiane prevedono entro i prossimi cinque anni di dover TRIPLICARE le tasse universitarie, non riuscendo altrimenti nemmeno a coprire gli stipendi del personale. le università statali, però, hanno un tetto limite sulle tasse da imporre: il massimo imponibile, già raggiunto in molte università, è del 20% del'FFO. per questo le università saranno costrette a chiudere i battenti o la diventare fondazioni private: in quest'ultimo caso sarà come vendere l'università al miglior offerente.
i privati che l'acquisteranno decideranno come amministrare l'università e diventeranno proprietari di tutti i beni materiali e immobili dell'università: i privati stabiliranno anche le tasse universitarie,senza però alcun vincolo sull'imposizione fiscale. il che vorrà dire tasse universitarie aumentate liberamente, e che i privati potranno vendere i beni dell'università in un ottica di profitto che non tiene conto del miglioramento del servizio universitario.
la struttura didattica dell'università sarà totalmente stravolta. il blocco del turn over porterà in pochi anni alla chiusura di numerosi
corsi di laurea per l'evidente impossibilità da parte dell'univeristà di sostituire docenti e personale andato in pensionamento: già ora una buona fetta della didattica è coperta da ricercatori, il quale contratto non prevede l'insegnamento. in poche parole lo fanno gratis.
il blocco inoltre toglie ogni speranza a ricercatori e dottorandi e a tutti coloro che sognano un futuro lavoro nelle università semplicemente perchè non verranno mai assunti! potranno però essere precari a vita!
altro elemento non trascurabile, nel momento in cui l'università diventi fondazione, è che verranno naturalmente privilegiati determinati corsi di laurea che portino benefici ai nuovi proprietari dell'università.
verosimilmente corsi di laurea considerati inutili per gli interessi delle aziende e società che avranno acquistato l'università verranno rapidamente chiusi per dirottare personale e fondi a corsi considerati più produttivi.
ma non tutte le università avranno la 'fortuna' di diventare fondazioni e quindi sopravvivere. le fondazioni nasceranno solo in quei territori dove c'è una forte presenza di aziende e industrie pronte ad investire. le università lontane da queste zone come la maggioranza delle università del sud rischiano l'immediata chiusura.
questo riguarda:
1. gli studenti universitari che rischiano di non poter terminare i propri studi a causa dell'esorbitante aumento delle tasse
2. gli studenti delle superiori che rischiano di non poter accedere, di fatto, all'università pubblica
3. i cittadini delle città universitarie che perderanno economicamente dal declino dell'università
4. l'italia intera perchè il panorama che si prospetta è quello di avere poche università private di qualità con rette altissime (situate prevalentemente nel centro-nord dell'Italia) e altrettante poche università statali di serie b con rette nonostante tutto a livelli più alte di quelle attuali.
questo scenario non avverrà fra anni, se non si ferma subito questa legge accadrà tutto tra meno di un anno (basta il voto favorevole del senato accademico) coinvolgendo tutti. non sarà più garantita un istruzione superiore difusa ma potranno giovarne solo piccolissime percentuali degli italiani. non è solo un impoverimento culturale quello a cui andiamo incontro ma è soprattutto una confitta dei diritti di ogni cittadino.
una volta avviato il processo di privatizzazione dell'università un eventuale ritorno al sistema statale richiederà anni e sarà tanto difficile quanto costoso per lo stato e quindi per tutti noi.
è importante in primo luogo informarsi ed informare, portare il problema all'attenzione di tutti, nonostante il silenzio dei media,
per far sì che siano tutti consapevoli di cosa ci aspetta in futuro.
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07/10/2008 15:42 |
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ovviamente questa legge non è stata completamente trattata dai media , segno del monopolio del sistema radiotelevisivo e anche della carta stampata, voi cosa ne pensate riguardo a questa legge? |
07/10/2008 18:08 |
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| | | OFFLINE | Post: 53.468 Post: 22 | Registrato il: 28/01/2007 Registrato il: 02/10/2008 | Città: ROMA | Età: 47 | Sesso: Femminile | | |
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ma è gravissimo!!!
io non l'ho letto da nessuna parte nemmeno su internet!!! |
09/10/2008 14:43 |
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| | | OFFLINE | | Post: 396 Post: 279 | Registrato il: 13/03/2008 Registrato il: 13/03/2008 | Città: PALERMO | Età: 45 | Sesso: Maschile | | | |
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Questa legge è invero frutto di certe velleità privatistiche camuffate sotto il c.d. principio della sussidiarietà orizzontale, pur tuttavia non è affatto detto che i vari senati accademici si abbandonino al trasformismo facile.
Attualmente i professori universitarii sono ancora sotto regime di contrattazione non privatizzata, dalla quale ottengono benefici quanto allo stato giuridico ed al trattamento economico. La trasformazione in fondazioni di diritto privato dell'ente li trasformerebbe in dipendenti privati, con tutto ciò che ne consegue! Tanto per voler fare un facile esempio, al termine dell'attività lavorativa non percepirebbero più la "buonuscita" (pari a tante mensilità di ultimo stipendio percepito per ogni anno di servizio) bensì il "trattamento di fine rapporto" (commisurato ai contributi versati e, quindi, anche agli stipendi più bassi che percepivano da neo-assunti), anche se indubbiamente esistono altri aspetti peggiorativi più rilevanti.
Per queste ragioni, ed anche per poter continuare a conservare la sostanziale libertà di fare ciò che vogliono (nell'impiego privato non esistono giornate lavorative di una o due ore!), le università pubbliche manterranno ancora a lungo il loro attuale status, anche se indubbiamente le università private stanno rapidamente estendendo la loro influenza...! |
09/10/2008 14:49 |
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e grave tutto cio.. in questo modo andranno all`universita meno studenti perche gia un universita e costosa di per se, se poi diventa privata e senza fondi sussidiari molta gente preferira andare a lavorare, e ci saranno molti meno laureati... |
09/10/2008 16:53 |
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| | | OFFLINE | Post: 53.468 Post: 22 | Registrato il: 28/01/2007 Registrato il: 02/10/2008 | Città: ROMA | Età: 47 | Sesso: Femminile | | |
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con buona pace di tutti gli studenti che negli anni 70 hanno lottato per un'università libera e aperta a tutte le classi sociali |
10/10/2008 12:07 |
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ci sono molte proteste in merito a questa legge, alcuni poli didattici di firenze e napoli sono stati occupati da docenti e studenti, e anche lettere a pisa è in procinto ............ |
10/10/2008 17:34 |
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| | | OFFLINE | Post: 53.468 Post: 22 | Registrato il: 28/01/2007 Registrato il: 02/10/2008 | Città: ROMA | Età: 47 | Sesso: Femminile | | |
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si però perchè non la dicono al tg sta cosa???
l'informazione è più che pietosa in italia |
11/10/2008 17:12 |
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un pochetto ora ne stanno parlando perchè si sta sollevando attorno un bel polverone, ma prima colpevole silenzio, ennesimo segno che in italia non esiste libertà di informazione. |
12/10/2008 01:53 |
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| | | OFFLINE | Post: 42.725 Post: 4.431 | Registrato il: 28/02/2004 Registrato il: 30/08/2004 | Età: 37 | Sesso: Maschile | Occupazione: Commerciale PRINK RSM | | | |
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=saretta77=, 09/10/2008 16.53:
con buona pace di tutti gli studenti che negli anni 70 hanno lottato per un'università libera e aperta a tutte le classi sociali
con buona colpa degli studenti e i cittadini di ora che non sanno far sentire la propria voce, oppure non vogliono.. |
12/10/2008 12:50 |
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| | | OFFLINE | | Post: 396 Post: 279 | Registrato il: 13/03/2008 Registrato il: 13/03/2008 | Città: PALERMO | Età: 45 | Sesso: Maschile | | | |
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=saretta77=, 10/10/2008 17.34:
si però perchè non la dicono al tg sta cosa???
l'informazione è più che pietosa in italia
Secondo te, con l'atmosfera che c'è per ora in Italia, i tg possono informare impunemente i cittadini?
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12/10/2008 15:37 |
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| | | OFFLINE | Post: 42.725 Post: 4.431 | Registrato il: 28/02/2004 Registrato il: 30/08/2004 | Età: 37 | Sesso: Maschile | Occupazione: Commerciale PRINK RSM | | | |
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