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Boselli e Angius non vogliono rinunciare a simbolo e liste. Un'alleanza con la Sinistra?
Nessun contatto tra lo staff di Veltroni e i radicali. Bonino: "Non sono un'accattona"
Il no di Radicali e Socialisti
Il Pd in trattative con Di Pietro
Gli inviti di Fini e Bonaiuti a Casini: "Troveremo una soluzione"
Storace (La Destra) convinto di andare solo con Santanchè candidata
ROMA - Il Pd ammicca a Di Pietro che tutto sommato gli porta voti, quelli dell'antipolitica. Prende tempo con i socialisti ("mi sembrava di stare al tavolo da poker" dice uno dei presenti stamani al faccia a faccia nel loft di Sant'Anastasia). Nessuna nuova, non un buon segnale, sul fronte dei Radicali che una cosa la dicono chiara e la dice lei in persona, Emma Bonino: "Io sto qua, nella mia casa, non vado da nessuna parte, non sono un'accattona". Risposta secca, non trattabile, alle offerte di Fassino.
Tutto sommato ancora una giornata di tattiche e ami lanciati, abbocchi e rinvii sul tabellone delle allenze in vista del voto del 13 aprile. Nulla di nuovo dalle parti del Pd dove però potrebbe nascere, a sorpresa, un'allenza elettorale tra La Sinistra-L'Arcobaleno e i socialisti. Nulla di nuovo da quelle del Pdl dove Casini è ancora in attesa della mossa di Berlusconi dopo che lo ha scaricato dal Pdl. Storace sembra determinato a tenere La Destra staccata con Santanchè candidato premier. Chi va avanti senza sbandamenti al momento sembra solo la Rosa per l'Italia (questo il nome del quarto polo, in gara, quello di centro): Pezzotta, Tabacci e Baccini stamani presentano il simbolo (Rosa bianca su fondo blu), il programma e le iniziative. Dall'Udc nessuna notizia.
Di Pietro tratta - E' più che probabile, a questo punto, che l'Italia dei valori crei una minicoalizione con il Pd, che il simbolo di Di Pietro finisca in lista accanto a quello del Partito Democratico. Nulla di definitivo dopo l'incontro di ieri sera, ancora non c'è la firma del notaio - necessaria in caso apparentamento - ma le dichiarazioni di oggi sembrano andare tutte in questa direzione. Di Pietro, ha spiegato Franceschini, "ci ha dato indicazione che vuole comunque presentarsi con il proprio simbolo. Valuteremo nei prossimi giorni". E' un fatto che Di Pietro porta voti al pd, quelli dell'antipolitica, dell'anti casta. Al loft lo sanno benissimo. Il sondaggio di Ipr marketing per Repubblica.it mostra, ad esempio che i due partiti insime arrivano al 34 per cento, da soli restano al 29 (Pd) e al 3,5% (Di Pietro). "Vedremo se il Pd avrà l'umiltà di riconoscere all'Italia dei valori la sua identità valoriale".
Socialisti con La Sinistra? L'ipotesi serpeggia dal pomeriggio con contatti tra ex alleati, ai tempi dei Ds e dell'Unione. E' un fatto che l'incontro di stamani tra il candidato premier socialista Enrico Boselli e Veltroni si è concluso con un nulla di fatto. E un nulla di fatto, dopo una settimana in cui invece quell'accordo sembrava cosa fatta, ha il valore di uno stop brusco. Così Boselli e Angius stamani hanno lasciato il loft di piazza Sant'Anastasia dicendo: "Nessuno ci può chiedere di sciogliere il partito socialista, non abbiamo alcuna intenzione di annetterci". L'offerta del Pd è una sola: lasciare simbolo e premier e confluire in una sola lista. Se ne riparla tra 24-48 ore. Il vertice del partito del garofano decide di giocare in anticipo. Domattina (ore 11) si riunisce il comitato direttivo per decidere. restano due le opzioni in campo. La prima: "Creare un polo laico con i radicali" spiega un deputato socialista. La scelta più logica considerati programmi e le battaglie laiche delle due formazioni politiche ma che andrebbe a cozzare col fatto che i radicali vogliono Emma Bonino leader. La seconda ipotesi suona assai più rivoluzionaria e propone un'alleanza con la Sinistra e L'Arcobaleno. "Al Senato (sbarramenti al 20% per la coalizione e all'8% per la lista) potremmo fare un accordo tecnico e mettere candidati socialisti nelle liste della Sinistra. Alla Camera invece potremmo pensare a una minicoalizione (10%)". Oddio, su politica estera ed economica Ps e Sinistra non la pensano proprio allo stesso modo. Si tratterebbe quindi di un accordo per lo più elettorale. Domani La Sinistra presenterà il suo simbolo, senza riferimenti alla falce e al martello.
Bonino:"Non sono un'accattona". Tutto tace dalle parti di Torre Argentina, sede storica del partito radicale. Tranne Marco Pannella: "Il Pd non ci vuole, ma noi non li molliamo, da quarant'anni non molliamo i comunisti. Noi non li molliamo e li stringiamo. Poi, se necessario, andremo da soli con Emma candidato premier". Emma Bonino che al Commerico Estero ha fatto il miracolo, con l'euro fortissimo, di rilanciare l'export e che alle offerte di Fassino ("venga lei da sola nel Pd") risponde seccata: "Non ci penso neppure, non sono mica un'accattona". I Radicali considerano non possibile una nuova allenza con i socialisti "dopo che la Rosa nel pugno è stata fatta appassire". Aspettano. Insistono. E vedono. Al momento non sono programmati incontri.
La verità è che almeno per una decina di giorni il tabellone del risiko sarà in movimento. I simboli devono essere presentati tra il 29 febbraio e il 2 marzo.
(11 febbraio 2008)
Repubblica.it |