La Serie A sempre più televisiva: arriva la partita all'ora di pranzo
L’idea ritorna da diversi anni ed era stata più volte bocciata, ma in vista stavolta sembra essere una prospettiva concreta. Si apre la strada anche in Italia alla partita domenicale delle 13, proprio quando l’italiano medio si mette a tavola per il pranzo settimanale “in famiglia”. Cresce il peso di Sky e della pay-tv in generale nei delicati equilibri del nostro calcio e l’interesse dei network è sempre lo stesso: aumentare l’audience.
I segnali sono incoraggianti, il campionato segnato dal ritorno di Juventus, Napoli e Genoa ha fatto crescere gli ascolti e l’unico vero “rischio” è che la lotta al vertice perda interesse troppo presto grazie all’Inter inarrestabile già Campione d’Inverno. Sul piatto ci sono tanti soldi, più dell’80% del fatturato delle società italiane, e la tv punta a spezzettare il campionato sempre di più, non “paga” dei due anticipi del sabato e del posticipo della domenica sera.
Il modello è quello della Premier League inglese che di fatto seziona ogni turno di campionato nel weekend cercando di costruire un’ideale scaletta che tenga incollati gli appassionati agli schermi per l’intera giornata con l’inevitabile ritorno in termini di pubblicità e audience. Matarrese ha dato la sua disponibilità a nome della Lega Calcio e la chiusura preventiva sul tema del passato è un lontano ricordo. Pecunia non olet, dicevano i latini, e per un calcio che non riesce a vendere i diritti della Serie B e vedrà presto scendere i proventi dai diritti in chiaro oggi a Mediaset non resta che aggrapparsi alla forza delle partita “in diretta”, un’interminabile diretta.
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