Il segretario dei Ds sullo scandalo che ha coinvolto i servizi
Sismi, l'Unione attacca Berlusconi
«Un premier è responsabile di ciò che accade nei Servizi», dichiara Fassino, invitando il Copaco a intervenire
ROMA - La maggioranza torna all'attacco sul caso Sismi. E lo fa, all'indomani delle dichiarazioni di Berlusconi, attraverso la voce di Piero Fassino. «C'è un principio di responsabilità di un capo del governo anche di tipo oggettivo, non solo soggettivo. Un capo di governo risponde di tutto ciò che accade sotto la sua amministrazione, sia che ne sia a conoscenza sia che non lo sia». Così il segretario dei Ds ha risposto ai cronisti che gli chiedevano un commento sulle posizioni assunte da Silvio Berlusconi riguardo alla vicenda dei dossier illegali del Sismi quando era presidente del Consiglio. Il riferimento alle responsabilità di Berlusconi sulla vicenda Sismi arriva da Fassino assieme alla richiesta dell'immediata convocazione del Copaco. «C'è in Parlamento - ha detto il segretario dei Ds - un luogo che è il Copaco, il Comitato di controllo sui Servizi. Va immediatamente convocato e chiediamo al presidente Scajola di attivare quella sede per tutti gli approfondimenti necessari».
DOSSIER SISMI - Il segretario dei Ds ha apostrofato la vicenda Sismi come questione «inquietante», sottolineando la necessità di convocare il Copaco lasciando poi altre iniziative, come la commissione d'inchiesta, ad un secondo momento, nel caso in cui fosse necessario un ulteriore approfondimento. «È una vicenda dal profilo inquietante - ha detto Fassino- serve un chiarimento che fughi molti dubbi che gravano su atti e iniziative che sempre più sembrano essere state finalizzate a colpire l'opposizione e a destabilizzare importanti parti dell'assetto dello Stato e del loro funzionamento».
SCAJOLA - Immediata la risposta di Claudio Scajola all'invito di Fassino. Il presidente del Copaco annuncia che giovedì prossimo saranno ascoltati il direttore del Sismi Bruno Branciforte e il sostituto procuratore di Roma Pietro Saviotti, titolare dell’inchiesta sui dossier del Sismi. «Il Copaco - dichiara Scajola - farà un esame approfondito degli elementi raccolti sui dossier del Sismi in modo da fare chiarezza sull'intera vicenda sgomberando il campo dagli inutili e pericolosi polveroni che, secondo un vizio italiano duro a morire, sono stati sollevati in queste ultime ore».
«FAX DI POMPA A BERLUSCONI» - Intanto il vicepresidente del Copaco Massimo Brutti, in una intervista a L'Unità parla di un fax inviato da Pio Pompa all'allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, con cui il consulente del Sismi si poneva al servizio del premier. Pompa, dice Brutti, «aveva la piena fiducia del direttore del Sismi, era un suo diretto collaboratore ed era diventato funzionario del Sismi dopo una assunzione per chiamata diretta disposta dal direttore. Fra le carte che gli sono state sequestrate c'è anche un fax inviato all'allora presidente del Consiglio Berlusconi, con cui Pompa si poneva al suo servizio. Fra i documenti sequestrati in via Nazionale ci sono dossier che riguardano magistrati, uomini politici dell'opposizione e addirittura militari di alto grado. Essi erano tenuti sotto controllo e contro di loro si costruivano dossier e false informazioni».
CICCHITTO RISPONDE A BRUTTI - Dura la replica del vicecoordinatore di Forza Italia, Fabrizio Cicchitto, alle parole di Brutti. «Da chi il senatore Brutti - domanda Cicchitto - ha avuto il testo del fax che egli cita e che evidentemente richiederebbe una analisi assai attenta se se ne avesse la disponibilità? Forse l'ha avuto da qualche suo amico di Magistratura democratica della procura di Roma?»
Corriere.it
07 luglio 2007