L'Unione fa i conti con la fiducia
Il centrosinistra guadagna Andreotti ma perde definitivamente Cossiga. La svolta di Pallaro: «Orientato a votare Prodi»
ROMA - I numeri, sempre quelli. Il dibattito politico resta concentrato sulla questione dei numeri necessari per la tenuta della maggioranza. Il traguardo per ottenere la sufficienza politica è 158. È questo infatti il numero di eletti che, come minimo - martella la Cdl - dovrà dare il proprio sostegno al governo Prodi quando mercoledì si voterà la fiducia in Senato. I voti che possono essere considerati sicuri per l'Unione sono 155 (compreso l'ex segretario Udc Marco Follini) che diventano 156 se si aggiunge quello di Fernando Rossi, che al momento sembra confermato.
Resta «appeso» quello di Turigliatto, come del resto permane l'incognita Luigi Pallaro. Anche se il senador potrebbe rappresentare la vera svolta, in senso positivo, per il destino dell'Unione. «I miei elettori chiedono che non ci sia crisi - ha spiegato al Tg1 Pallaro - Sono orientato per Prodi, però... dico un però..».
Ha invece sciolto la riserva, annunciando il suo voto contrario, l'ex Idv Sergio De Gregorio che, nonostante un ricovero in clinica per una colica renale, garantisce che giovedì sarà in Senato per votare no a costo di farsi trasportare da un'ambulanza.
Ma nel conteggio finale devono essere calcolati anche i senatori a vita che, con la loro presenza, fanno salire il quorum necessario per ottenere la fiducia almeno a 161. L'esecutivo potrebbe, almeno in queste ore, contare sul voto favorevole di Giulio Andreotti, propenso a dare il suo sostegno a Prodi all'indomani della decisione di togliere i Dico dal documento programmatico sottoscritto da tutti i leader del centrosinistra. In forse, invece, il voto di Sergio Pininfarina, mentre l'ex presidente Francesco Cossiga, è tornato a spiegare i motivi del suo no, e ad insinuare dubbi sull'Udc: «Follini - dice - ha fatto a viso aperto e con lealtà ciò che i suoi amici si apprestano surrettiziamente a fare» . Ma i centristi respingono le accuse: «Sono sbalordito - afferma Francesco D'Onofrio - che una persona dell'intelligenza di Cossiga continui ad affermare cose false».
26 febbraio 2007
Corriere.it