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CITTA' DEL VATICANO - I 'Dico'? Una potenziale "minaccia" per "il futuro della nostra società". Lo fanno sapere i vescovi attraverso una nota del Sir, l'agenzia dei settimanali diocesani. "Una ferita alla famiglia" sentenzia più tardi l'Osservatore Romano dedicando all'approvazione del tanto temuto ddl una dettagliata cronaca della giornata politica di giovedi'. All'indomani dell'approvazione dei "Dico" in mattinata i vertici dell'episcopato si sono riuniti in circonvallazione Aurelia per far il punto sulla situazione ed analizzare nel merito il testo. Il cardinale Camillo Ruini benché impegnato in Vicariato per un consiglio pastorale e per alcune udienze di tabella con dei sacerdoti romani si è tenuto in costante contatto con monsignor Giuseppe Betori e con gli esperti che sono stati interpellati a dare un parere.
In Vaticano, nelle stesse ore, il Papa senza riferirsi al caso italiano dei 'Dico' manifestava nuovamente preoccupazione per l'avanzata di leggi riguardanti l'identità della famiglia. Parlava al nuovo ambasciatore del governo di Bogotà e toccava l'argomento 'famiglia' in un ampio discorso. Anche in Colombia la bufera delle coppie di fatto è stata sollevata da una recente sentenza della Corte Costituzionale che ha riconosciuto alcuni diritti patrimoniali alle coppie omosessuali. Benedetto XVI - ancora una volta - si è appellato alla responsabilità dei laici presenti nei Parlamenti affinché le leggi "siano sempre espressione di principi e di valori conformi al diritto naturale".
I giudizi più negativi sul decreto Bindi-Pollastrini sono stati dei vescovi che hanno affidato al Sir una durissima nota: i 'Dico', hanno fatto dire al Sir, appaiono destinati a produrre minacce sul piano delle politiche sociali e di solidarietà problemi "più gravi di quelli che ci si ripromette di affrontare". Pertanto il giudizio su tale iniziativa di legge non può che "essere nettamente negativo". Il motivo è semplice: a detta della Cei, la nuova tendenza giurisprudenziale finirà per pesare non poco sul futuro della nostra società. Ai microfoni di Radio Vaticana è, invece, intervenuto monsignor Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona che si è fatto portavoce delle inquietudini che serpeggiano tra i cattolici. "E' una ferita al matrimonio" ha detto. In un altro servizio andato in onda sempre sulla Radio d'Oltretevere si è espresso anche Giovanni Giacobbe, presidente del Forum delle Famiglie il quale ha rilevato che il ddl getterà le basi per una forma alternativa di famiglia e che pertanto si pone in contraddizione con l'articolo 29 della Costituzione italiana. A suo dire vi sarebbero gli estremi, in via ipotetica, per aprire un ricorso alla Corte Costituzionale "da sollevarsi in sede di giudizio davanti ai giudici ordinari". Sulla tempistica che ha caratterizzato il passaggio del ddl monsignor Gaetano Bonicelli, vescovo emerito di Siena, esprime dubbi: "sicuramente è un problema da affrontare, ma è davvero strana la fretta che lo ha caratterizzato".
RUTELLI, DDL EQUILIBRATO MA PRIORITA' E' FAMIGLIA
"Una proposta di grande equilibrio, giusta, che riconosce i diritti del convivente più debole. La regolamentazione è giusta perché sonoproblemi che si sono creati nella società, ma non è certo una priorità anche per la nostra politica. La priorità è la famiglia". Così il vicepremier Francesco Rutelli, al Tg1, difende i dico, approvati ieri dal Consiglio dei ministri. "E' una proposta - afferma Rutelli - di grande equilibrio. In altri paesi hanno introdotto qualcosa che non condividiamo: il matrimonio tra persone dello stesso sesso con la possibilità di adottare. Noi, invece, abbiamo fatto una legge giusta che riconosce i diritti al convivente più debole. E' un problema sociale, reale ed è giusto risolverlo". Ora, fatta la legge, conclude il leader Dl, bisogna "fare una politica molto forte per la natalità e la famiglia e per le famiglie la priorità sono gli asili nido, la casa per le giovani coppie".
BERLUSCONI: ASPETTIAMO PROGETTO GOVERNO
"Aspettiamo di vedere il progetto del governo. Sarà Bondi a spiegare la nostra posizione, comunque noi non presenteremo nessuna proposta di legge in merito". Così Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia, ha risposto ad una domanda su come si comporterà l'opposzione sul disegno di legge del governo sulle coppie di fatto. "Sarebbe dovuta essere una iniziativa parlamentare - ha aggiunto il presidente di Fi, parlando al termine di una manifestazione dei giovani azzurri del Lazio - invece l'esecutivo ha deciso di intervenire". |