Per anni gli studiosi hanno creduto che la piramide del Re Khufu, la più grande delle tre piramidi di Giza, fosse stata saccheggiata dalle antichità e di qualsiasi cosa avesse un valore, compreso il corpo dello stesso Khufu.
Ora Zahi Hawass, segretario generale del Supremo Consiglio di Antichità e direttore della Piana di Giza, avanza una nuova lettura della storia.
“Personalmente ritengo” ha recentemente dichiarato in una sala conferenze gremita al Museo di Archeologia ed Antropologia nell’Università di Pennsylvania a Philadelphia, “che la camera segreta di Khufu sia nascosta all’interno della piramide”.
Quel che gli ha fatto cambiare idea è stata la scoperta di una serie di porte sconosciute in precedenza, nascoste nei condotti della cosiddetta “camera della regina” della Grande Piramide. Situata sotto la “grande galleria”, la camera della regina non ha mai ospitato una regina, ed il suo esatto proposito rimane ignoto. Alcuni autori hanno ipotizzato si tratti di una camera funeraria abbandonata, o che fosse utilizzata per le offerte votive.
Nel 1872, un archeologo di nome Waynmann Dixon aveva scoperto una coppia di quelli che furono considerati condotti di ventilazione della camera, nascosti dietro false porte di pietra. I condotti sono di forma quadrata, misurano circa 20 cm di lato e rimasero ampiamente inesplorati fino al 1993, quando Rudolf Gantenbrink, archeologo dell’Istituto di Archeologia tedesca del Cairo, inviò un robot all’interno del condotto meridionale.
Il robot dovette fermarsi dopo soli 64 metri, davanti a quel che sembrava un solido blocco di pietra con strane maniglie di rame. Ad ogni modo, Hawass riporta le interessanti letture sonar che dimostrarono che il blocco misurava solo 7,6 cm di spessore. Nel 2002, Hawass ed un team di archeologi, trapanarono attraverso la “porta” di pietra, durante una diretta televisiva sponsorizzata dal National Geographic.
“Lo abbiamo fatto in diretta perché volevano mostrare che non c’era niente da nascondere” ha dichiarato Hawass. In passato, quelli che definisce “pseudo-scienziati” lo avevano accusato di avere nascosto o mistificato i segreti delle piramidi, o perfino avere costruito un passaggio segreto dal bagno del suo ufficio alla Grande Piramide.
Dietro la porta, Hawass ed il pubblico mondiale in diretta televisiva, non hanno trovato risposte, ma un nuovo mistero: una seconda porta a soli 24 cm dietro la prima, che bloccava di nuovo il passaggio.
Il giorno successivo, a telecamere spente, Hawass ed il team hanno mandato il robot lungo il condotto settentrionale. Questo condotto compiva una serie di curve brusche, a sinistra, destra e sinistra ancora, prima di giungere ad una terza porta anch’essa con due maniglie di rame.
Entrambe i condotti terminavano in qualche punto all’interno della struttura e non vi erano sbocchi all’esterno della piramide. Nel passato, gli studiosi avevano speculato che, per via del loro allineamento con la Stella del Nord e con la costellazione di Orione, questi condotti sarebbero potuti essere uscite simboliche per il ka, o anima immortale, del re Khufu. Molti archeologi oggi trovano la soluzione improbabile, poiché queste piccole aperture sono una caratteristica unica di questa piramide. Al tempo del regno di Khufu, le porte false servivano come uscite simboliche verso l’aldilà. Se i condotti terminino in camere più grandi o meno, è ancora da determinare.
Le maniglie di rame sulle porte sono di grande interesse per gli studiosi. “Se vi recate al Museo del Cairo” spiega Hawass, “ troverete i vasi canopi del Re Tutankhamun, ed hanno due manici di rame – proprio come questi. In quel caso servivano per le corde, affinché le giare potessero essere collocate nel profondo della tomba. Forse queste porte sono state collocate al loro posto mediante corde.”
Nell’ottobre del 2005, un robot costruito dall’Università di Singapore tornerà alla “camera della regina” al fine di scoprire cosa si trova oltre la seconda e la terza porta. La trapanatura, spiega Hawass, non sarà trasmessa in diretta, questa volta, ma i risultati saranno annunciati immediatamente dopo nel corso di una conferenza stampa.
“Se emergerà qualcosa di interessante” ha spiegato Hawass “lo mostreremo al mondo”.
Allo stesso tempo, un team da Birmingham, Regno Unito, svolgerà mappature radar non intrusive in aree all’esterno ed all’interno delle piramidi.
Seppure sia possibile che questi condotti portino effettivamente ad una camera funeraria mai scoperta prima, Hawass non sarebbe tanto sorpreso se, in ultimo, non conducessero da nessuna parte.
”Potrebbe non esserci niente all’interno della piramide. Quel che conta è l’avventura dell’archeologia, e mostrare alla gente questa avventura” ha dichiarato.
Una cosa è certa. Avremo nuove risposte – e probabilmente anche nuove domande – dal Cairo il prossimo ottobre.