Gabbiani
Arabeschi nell'aria leggiadrie di volo.
Variabili ardite d'iperboli e coniche.
Ali distese e nivee fendono spazi protese
con antica perizia di maestro d'orchestra.
Lo scroscio dell'onda allo scoglio detta un magico ritmo.
Espressioni di libertà e d'insperate evasioni:
due gabbiani da tempo s'annidano in gruppo
sulle balze del tetto, che guarda a ponente.
Or uno si poggia goffo nel corpo
ingobbito col becco adunco e lungo;
stride un verso sinistro e sgraziato,
che lacera anco il frinire sordante delle cicale.
È un richiamo continuo invadente, penoso...
messaggio accorato di chi soffre, che è solo.
Il compagno è in discesa affiorando sull'acqua colla preda nel becco. È rapida intesa:
due tuffi di nuovo in moto fendente gioioso e vibrante.
Continuano i sogni dei giovani inquieti
ignari presenti dell'anomala stasi.
(Franco Bernardini)