00 19/09/2010 20:47
Inter, Eto'o non si ferma più
Rimonta a Palermo e primo posto

Bella partita al Barbera: rosanero in vantaggio nel primo tempo con un gol di Ilicic, poi la doppietta del camerunese, che prima fa tutto da solo, poi conclude una grande azione. Continua il digiuno di Milito, ma la squadra di Benitez mette in mostra un bel gioco e carattere

MILANO, 19 settembre 2010 - "Che importa prendere un gol, se ne segnamo di più?". Rafa Benitez aveva spiegato così la nuova filosofia dopo le prime uscite stagionali interiste. A Palermo i campioni d'Italia confermano questa tendenza: l'Inter rimonta 2-1, dopo aver rischiato di andar sotto 2-0, e grazie anche al Palermo mette insieme una partita spettacolare. Gran gioco per i primi 25', paura quando si ritrova sotto, poi due grandi reti del solito Eto'o. E' il primo colpo esterno della stagione, su un campo difficilissimo e, tanto per riprendere l'abitudine degli scorsi anni, vale il primo posto in classifica.


IL NUOVO: ILICIC — Il gol del Palermo nasce grazie a un lampo di Ilicic, sloveno classe 1988 che rischia di essere l'ennesimo colpo di mercato di Zamparini. Ma è anche un dazio che l'Inter paga al nuovo atteggiamento tattico. La difesa è alta, altissima, si prendono rischi che qualche mese erano inimmaginabili: in una di queste occasioni (28') Ilicic ha spazio a centrocampo, ci mette del suo tagliando fuori due giocatori con un solo movimento e serve Pastore. Il tiro del Flaco è respinto da Julio Cesar, ma lo stesso Ilicic arriva sulla ribattuta, per l'1-0.


IL SOLITO: ETO'O — I due gol di Eto'o sono sì prodezze del camerunese e dei compagni, ma sono anche frutto di una azzeccata mossa tattica: a inizio ripresa Benitez sposta il numero 9 dietro a Milito, in posizione centrale, liberandolo dai compiti di fascia. Zanetti fa l'ala, Stankovic si sposta in mediana davanti alla difesa. Fatto sta che appena si avvicina alla zona calda Samu la mette dentro: Milito lo pesca in area, lui si libera prima con una finta di corpo, poi con una magia su Munoz: il rasoterra è la degna conclusione. Il 2-1 è una azione "barcellonesca", con Maicon che premia un inserimento di Stankovic, e il serbo che chiude un triangolo di prima: l'ultimo vertice è Eto'o, piattone e 2-1.


LE OCCASIONI E MILITO — Perché se la difesa a volte è scoperta, l'altra faccia della medaglia nerazzurra è costituita da gioco e possesso palla: nei primi 25' si vede un'Inter arrembante, che sballotta la difesa del Palermo di qua e di là. E per tutti i 90' il dato del possesso palla è clamorosamente sbilanciato. Maicon ritorna a salire con costanza, Stankovic sostituisce Sneijder garantendo dinamismo e ripartenze veloci, Pandev conferma di essere pienamente recuperato gestendo palloni e riciclandoli verso le punte. Tutto bello, tranne per il fatto che a lungo il gol non arriva: Stankovic prende una traversa, Eto'o arriva su un cross di Milito con un secondo di ritardo, il Principe (e siamo già sull'1-0) ha la palla buona in contropiede ma si fa stregare da Sirigu. Poi ci pensa il camerunese, mentre continua l'astinenza di Milito. Il digiuno che arriva a sei partite è forse l'unica vera nota negativa della giornata: il Principe ha sei occasioni, di cui almeno tre nitide, di quelle che l'anno scorso si sarebbero trasformate in esultanze. Alla fine viene sostituito e se la prende, a dimostrazione di un nervosismo visibile.

PALERMO, METAMORFOSI E PROTESTE — Il Palermo trova il gol dell'ex Maribor quando già si scaldava Kasami (per sostituirlo?): all'inizio la fase d'attacco non funziona, perché Hernandez è costantemente bloccato da un ottimo Samuel, mentre i due rifinitori hanno pochi palloni giocabili. Il gol è un lampo che accende i rosanero. Da lì in poi sembra funzionare tutto, compresi contropiede che spezzano in due la squadra interista. Ai tre davanti si aggiungono le costanti sovrapposizioni di Cassani, che cresce dopo i dubbi iniziali su Eto'o. In mezzo Bacinovic recupera palloni (ma si mangerà il 2-0 a inizio ripresa), Migliaccio si schiaccia spesso sulla linea dei difensori e si fa valere di testa. Dietro si fa mucchio, occupando spazi: l'Inter arriva comunque al tiro, ma ci pensa Sirigu. Fino a quando Eto'o non apre la scatola: la doppia mazzata e i postumi dell'Europa League affossano la squadra di Delio Rossi, che protesta per quattro contatti in area: tre sono trascurabili, sul primo di Cassani la trattenuta è vicendevole, ma il guardalinee segnala quella del rosanero. Moviola a parte, nemmeno Zamparini potrà protestare troppo con la sua squadra: con un Pastore così, e con un collettivo che ha i mezzi per supportarlo, i risultati arriveranno.

Valerio Clari

Fonte: gazzetta