00 06/12/2009 23:31
Roma e Lazio, la differenza è quella tra palo e gol

Derby equilibrato, sia nel sonnacchioso primo tempo, sia in una ripresa spumeggiante e ricca di occasioni. Decide il gol di Cassetti dopo un palo di Zarate e una serie di prodezze da parte di entrambi i portieri

ROMA, 6 dicembre 2009 - Aveva ragione Ranieri, la differenza tra Lazio e Roma è veramente poca. Sia nel primo tempo, quando si sonnecchia, sia nella ripresa, quando si gioca a calcio e che calcio. La differenza sta nel fatto che Zarate prende il palo, e Cassetti fa gol. Ma lo fa probabilmente ai migliori biancocelesti della stagione.

LAZIO "OSPITE", ANZI NO — Si parte con la Roma consapevole del ruolo di protagonista della partita al quale non si sottrae: azioni corali spesso efficaci, con tentativi dalla distanza di Ruiise e anche penetrazioni in area da parte soprattutto di Vucinic. La Lazio, che sulla carta gioca fuori casa, risponde in contropiede affidandosi alla velocità dell'unica punta, Zarate, che però per esempio all'11' va via bene ma ignora i compagni ben piazzati a supporto e perde palla. C'è poi l'interruzione di 6 minuti dovuta a un autentico temporale di bombe carta, con l'arbitro Rizzoli che alla fine fa riprendere il gioco senza attendere un annuncio dall'altoparlante. Il raffreddamento dei muscoli sembra penalizzare maggiormente la Roma, che arretra il suo baricentro a vantaggio dei laziali. Ora sono i giallorossi a limitarsi a qualche folata in contropiede: entrambi i portieri, tuttavia, hanno un lavoro che non va al di là dell'ordinaria amministrazione. Così la partita arriva all'intervallo con un pari che è anche ai punti: prima metà del tempo alla Roma, seconda alla Lazio ma scarse le emozioni.

LA RIPRESA — Si riparte con la Roma che richiama Menez e lancia Brighi, mentre Ballardini inserisce Foggia per Matuzalem ma non tanto per scelta tecnica quanto piuttosto per guai fisici del brasiliano. La Lazio si mantiene aggressiva come nella seconda metà del primo tempo, la Roma risponde con qualche ripartenza: da entrambe le parti, però, si continua inizialmente a provare solo dalla distanza. Al quarto d'ora c'è però la fiammata, quando Zarate dà un saggio della sua velocità e si libera per un tiro che prende palo pieno: sul rimpallo irrompe e tira da pochi passi Mauri, chiamando Julio Sergio a un riflesso che ha del miracoloso. Il collega Muslera, peraltro, deve imitarlo di lì a poco sulla reazione della Roma, quando Vucinic mette sulla testa di Perrotta un grande pallone. E' la Lazio, comunque, che sembra averne di più: il pressing è altissimo e asfissiante, la Roma fa molta fatica a ripartire. Quando però i giallorossi lo fanno, ecco venir fuori la qualità. Succede al 34'. Azione corale, veloce e a pochissimi tocchi con palla all'ala sinistra Vucinic che invece è in posizione di esterno destro: un'occhiata in mezzo, il montenegrino vede accorrere Cassetti e gli serve un pallone che viene deviato al volo con precisione nell'angolino del secondo palo. La Lazio prova a reagire, ma la medicina del gol fa bene soprattutto ai giallorossi, che finalmente sfoggiano azioni da Roma e vanno anche vicini alò raddoppio: ma per la bella Lazio di stasera sarebbe troppo.

Pier Luigi Todisco

Fonte: gazzetta