00 05/10/2009 21:57
La Juve affonda a Palermo
Decidono Cavani e Simplicio

I bianconeri perdono 2-0 al Barbera dominati nel primo tempo dalla squadra di Zenga. Ripresa più equilibrata, con una traversa di Diego ed un palo in contropiede di Miccoli. Juve ora terza a due punti dalla coppia Inter-Sampdoria

PALERMO, 4 ottobre 2009 - La Juventus cade, anzi capitombola, a Palermo. I bianconeri subiscono alla 7ª di campionato la prima sconfitta stagionale, ma è di quelle severe. Finisce 2-0 per un eccellente Palermo, gol di Cavani e Simplicio nel primo tempo. Ammesso e non concesso che Zenga dovesse dimostrare qualcosa alla sua dirigenza, la missione è compiuta oltre ogni previsione: i suoi ragazzi hanno dominato nel primo tempo, e rischiato ben poco nella ripresa, "rischiando" di dilagare in contropiede con un Miccoli inarrestabile. La Juve rimane così impantanata al terzo posto in classifica, a due punti dalla coppia Samp-Inter che guida la serie A. Non vince da tre partite in campionato, doppia la prestazione rinunciataria e remissiva dei primi 45' di Monaco in Champions, e riaffiorano i fantasmi della scorsa stagione, quando in trasferta era timorosa e pagava la presenza di tanti gregari e l'assenza di piedi buoni. Oggi con Diego solo discreto, perchè ancora non al meglio, e con in attacco la coppia di super atleti Amauri (che non segna da metà febbraio e da 20 partite consecutive) e Iaquinta, è mancata la scintilla tecnica, quella che ha provato ad accendere a sprazzi il solo Camoranesi. Le assenze di Marchisio e Del Piero per infortunio e di Giovinco, vice Diego naturale, confinato in panchina, hanno inciso sul risultato.


SUPER PALERMO — Che domina il primo tempo. Zenga schiera la difesa a tre, e concentra le truppe a centrocampo, con Pastore sempre pronto a dare una mano a Cavani e Miccoli. E proprio il Romario del Salento impazza negli spazi, svariando su tutto il fronte d'attacco. La Juve balbetta. Sembra di assistere al primo tempo di Monaco di Baviera, con l'aggravante che non ci sono davanti Ribery e Robben. La manovra è lenta, e Iaquinta e Amauri corrono tanto e concludono poco. Manca qualità, e non bastano Camoranesi e Diego, che si accendono ad intermettenza. L'italo-argentino tra l'altro rischia il secondo giallo per un fallo non cattivo, ma plateale.

CAVANI E SIMPLICIO GOL — E arrivano anche i gol, meritati, dei padroni di casa. Di Cavani, che segna con un gran tiro di destro approfittando di una palla persa da Felipe Melo, che conferma il vizietto di "portare palla" in zona minata, davanti alla difesa. Il centravanti uruguaiano segna con un destro violento sul palo più vicino, Buffon non può nulla. Poi arriva il 2-0, su calcio piazzato. Difesa bianconera disattenta, che consente l'esecuzione di uno schema semplice, ma efficace. E così Simplicio si inserisce in area, evita il fuorigioco, e corregge in rete sottomisura una punizione di Miccoli. All'intervallo il Palermo è avanti di due reti.


REAZIONE JUVE — Che riparte nella ripresa senza cambi, ma con un'altra espressione. Rabbiosa, feroce. Nei primi 3' della ripresa i bianconeri producono più di quanto fatto in tutti i primi 45'. Amauri infatti si gira al limite dell'area e lascia partire un sinistro appena alto. Subito dopo arriva un sinistro largo di Poulsen al volo, da ottima posizione: i piedi del danese sono quelli che sono. La partita diventa spettacolare: la Juve si sbilancia, tutta in avanti, il Palermo ha praterie a disposizione in contropiede. E sfiora il 3-0 con Bresciano di testa e Miccoli di piede (bravo Buffon). Poi segna Pastore, ma la rete non vale: è preceduta dal fuorigioco di Miccoli.

FERRARA CAMBIA — Fuori Diego, che ha appena colpito la traversa su punizione, dentro De Ceglie. E modulo 4-4-2, più scolastico del rombo, ma meno complicato, che riequilibra le forze a centrocampo. La Juve acquista spinta sulle fasce, ma perde qualità. Ancor di più quando esce anche Camoranesi. Dentro un'altra punta, Trezeguet. Non funziona. Il Palermo si difende bene, rischia poco e Zenga, per disinnescare le torri d'attacco bianconere, inserisce l'efficace contraerea Goian. Ad andare più vicino al gol è ancora il Palermo, con il solito Miccoli, che avrebbe meritato il gol personale e invece si ferma al palo, con un destro improvviso in fase di ripartenza. Ma ai rosanero va bene lo stesso: è trionfo Palermo. La Juve perde, e male.

Riccardo Pratesi

Fonte: gazzetta