00 24/09/2009 14:31
Diluvio, emozioni ed errori
Bel pari tra Palermo e Roma

Su un campo reso pesante dalla pioggia, finisce 3-3 la sfida tra siciliani e giallorossi, ricca di occasioni e indecisioni difensive. Ospiti avanti due volte con Brighi e Burdisso, ripresi da Budan e dallo scatenato Miccoli. Nella ripresa segna Nocerino, poi il rigore di Totti salva Ranieri

PALERMO, 23 settembre 2009 - Se gli ingredienti sono un campo che è un pantano per il diluvio, due squadre che vogliono vincere e che fanno molto meglio la fase offensiva di quella difensiva il risultato è il 3-3 tra Palermo e Roma. Verdetto tutto sommato giusto e tifosi che si saranno divertiti. Quanto al valore delle due squadre, restano tutte le riserve già evidenziate in questo inizio di stagione.

SCHIERAMENTI — Ranieri prosegue nella sua missione: insegue una Roma meno bella ma più concreta. Per farlo conferma Pizarro trequartista con il centrocampo Taddei-De Rossi-Brighi, mentre Vucinic affianca Totti. In difesa l'ex tecnico della Juve, poco rimpianto a Torino, fa capire che Mexes per lui è una riserva e gli preferisce Burdisso accanto a Juan. Zenga, privo di Cavani, rimescola le carte e vara un centrocampo muscolare e dinamico, con Simplicio dietro a Budan e Miccoli. In difesa turno di riposo per Bovo: debutta il romeno Goian, che lo farà rimpiangere.

ROMA DECISA — Meglio i giallorossi in avvio, che prendono in mano il centrocampo e riescono ad essere più ordinati tatticamente: la grande invenzione di Totti per l'inserimento di Brighi è il giusto premio a una supremazia non schiacciante ma netta.

SOLITA DIFESA — "Dobbiamo prendere meno gol" ha detto Ranieri al suo arrivo a Roma. Non fai in tempo a pensare che la difesa, aiutata da una squadra più corta, si stia disimpegnando bene che Juan non è preciso nell'intervento e Miccoli si trova a tu per tu con Julio Sergio sul bell'invito di Simplicio. Il destro del leccese supera il portiere e viene rallentato dal terreno: Burdisso prova il disperato salvataggio ma non può nulla su Budan.

EQUILIBRIO PRECARIO — Il campo è molto pesante e facilita gli errori di due retroguardie tutt'altro che impeccabili. Le occasioni non mancano, sia perchè le due squadre attaccano meglio di come difendono, sia per le condizioni del terreno. Il botta e risposta nel minuto di recupero del primo tempo è indicativo: prima il Palermo potrebbe marcare meglio Burdisso sul corner di Pizarro, anche se l'argentino si conferma eccellente negli inserimenti su palla inattiva. Sul 2-1 una squadra che ha obiettivi importanti non può concedere la replica immediata. E invece Cassetti, pessimo quando difende, ha una doppia indecisione che libera Miccoli, bravo e freddo a trafiggere Julio Sergio. Nell'azione resta qualche dubbio per un possibile fuorigioco di Simplicio. Si chiude così un primo tempo emozionante ma ricco di errori.

MICCOLI A NOZZE — Si riparte su un campo sempre più pesante e a ritmo leggermente più basso. Il Palermo sembra averne di più. Soprattutto Miccoli, che si allarga per sfruttare i limiti di Cassetti, è un problema per la difesa di Ranieri. Dopo due salvataggi di Julio Sergio, è ancora il vice di Doni a salvare sul Maradona del Salento, che scappa via a Cassetti e va al tiro di sinistro. Sulla respinta il destro di Nocerino dall'area è risolutivo. Prima rete in A per un giocatore che non fa certo dei piedi educati e del gol i suoi cavalli di battaglia.

BENZINA FINITA — Alla Roma non manca il carattere, ma le forze rimaste per imbastire una reazione sono poche. Giocare ogni tre giorni con un organico non molto profondo non è il massimo. Ci provano Vucnic e Riise, ma il Palermo, che difende saggiamente con otto-nove uomini, rischia solo su una conclusione di Taddei salvata sulla linea da Kjaer dopo un'uscita errata di Rubinho. Quello che non manca alla Roma è il cuore e la voglia di lottare: al 42' il nuovo entrato Okaka viene steso da Rubinho su invito in area di Totti. Rigore che sembra netto e perfetta trasformazione del capitano per un pari che rispecchia meglio quanto visto in campo.

PROSPETTIVE — I limiti della Roma riemergono in maniera preoccupante e già il quarto posto, Spalletti o Ranieri che sia, sarebbe un successo. Preoccupa soprattutto la facilità con cui gli avversari dei giallorossi creano occasioni. Quanto al Palermo, nulla di nuovo. Una squadra che soprattutto in casa darà fastidio a molti, ma cui manca molto, forse troppo, per puntare davvero in alto.

Jacopo Gerna

Fonte: gazzetta