00 29/08/2009 23:36
Milan colpito e affondato
L'Inter ne fa 4 nel derby


La squadra di Leonardo crolla e si sfalda sotto i colpi di Thiago Motta, Milito, Maicon e Stankovic. Mourinho azzecca le mosse, compreso il debutto dal primo minuto di Sneijder. Fischi per i rossoneri, condizionati anche dall'espulsione di Gattuso al 40' del primo tempo

MILANO, 29 agosto 2009 - Quattro a zero. Anzi, zero a quattro, perché così fa più impressione. L'Inter abbatte il Milan. Lo illude, poi lo stende. Nel primo tempo gliene fa tre: Thiago Motta, Milito e Maicon. Nella ripresa solo uno con Stankovic. Perché può bastare. Asfalta il Milan con insaziabile autorevolezza, approfittando di un avversario impalpabile e senza idee. La realtà è che il Milan non è ancora squadra. Gruppo allo sbando, subisce la potenza dell'Inter e i numeri dei suoi fuoriclasse. Prestazioni immense. Maicon su tutti. E poi Thiago Motta, Eto'o, Milito. E Sneijder. Giganti senza avversari.


LE MOSSE DI MOU — José Mourinho non regala spunti alla banalità. Di Santon e Muntari non c'è traccia. Il portoghese lancia subito nella mischia l'esperienza di Zanetti e l'imprevedibilità di Sneijder. E' nel suo stile. Sorprendere ed entusiasmare. Decisioni che gli daranno ragione. Come quella sua idea fissa di avere l'olandese che ripaga subito con una grande prestazione. Leonardo, che mai avrebbe immaginato una batosta di queste dimensioni, non può che confermare la formazione di Siena; scelta ineccepibile e in linea con i blandi requisiti della rosa.


AVVOLTOI — Il primo affondo è di Milito. Classica giocata dell'argentino con tiro dal limite decisamente alto. Al 6' Marco Storari fa capire di meritare il posto respingendo a mano aperta un bolide di Sneijder dalla stessa distanza. Flamini risponde all'8' con un'incursione in area e un tocco molle dal fondo intercettato da Julio Cesar. Ma cosa si mangia Ronaldinho al 13'. Servito da Pato, dopo una cavalcata imperiosa, il Gaucho spreca oltre la traversa con la porta spalancata. Il Milan sembra avere le idee più chiare, ma l'Inter c'è. Come un avvoltoio aspetta l'attimo giusto. Ricama con i suoi piedi buoni e i suoi muscoli d'acciaio e al 29' trova il guizzo vincente.

DILAGANTI — Splendida azione quella nerazzurra con triangolo chirurgico tra Eto', Milito e Thiago Motta abile a battere con un diagonale imparabile l'incolpevole Storari. In mezzo c'è la sconcertante immobilità di Jankulovski che in bambola completa concede metri e gioco all'Inter. Che, ovviamente, non se lo fa ripetere due volte. Al 36', proprio nel punto in cui Jankulovski dovrebbe fare il suo dovere, Eto'o irrompe in area e subisce fallo dall'acciaccato Gattuso. Per Rizzoli, che ammonisce il rossonero, è rigore netto. Milito sfonda la rete con un tiro centrale e il 2-0 spezza letteralmente gambe e mente al Milan. Gattuso, che aveva chiesto prima del penalty la sostituzione, al 40' abbatte Sneijder e subisce il secondo giallo. Il Milan, che sbuffava in undici, non può competere in dieci e la rete tutta potenza e rabbia di Maicon al 46' ne è l'avvilente conclusione.

L'AFFONDO — Leonardo, che avrebbe dovuto rinunciare a Gattuso sin dai primi minuti, e possibilmente fare a meno anche di Jankulovski, all'inizio della ripresa schiera Seedorf e Ambrosini per Flamini e Borriello. Cambi velleitari che non stravolgono la storia della partita. L'Inter si rilassa; attende e riparte, ma mai con l'intenzione di infierire. Prova la giocata il freddo Sneijder: bolide dai trenta metri che sfiora la traversa all'11'. Mou sostituisce l'acciaccatoThiago Motta: dentro Muntari. Cambio a cui Leo risponde con Huntelaar per l'inguardabile Ronaldinho. Siparietto che precede lo show di Stankovic. Il suo gol, quello del 4-0, è una bomba terrificante da fuori area. Ben vengano i salutari fischi contro il Milan e gli sfottò dei tifosi contro la società. Ma queste sono le conseguenze di un mercato discutibile. Ben vengano anche gli applausi per Sneijder che lascia il posto a Vieira. Un'ulteriore conseguenza del mercato mirato dell'Inter che urla a squarciagola la sua potenza.

Gaetano De Stefano

Fonte: gazzetta