00 24/08/2009 00:57
Udinese, pari col fiatone
Di Natale blocca il Parma


Esordio casalingo con brivido per i friulani, che pareggiano 2-2 con gli uomini di Guidolin. Doppietta del fantasista della Nazionale, che pareggia i gol di Paloschi e Lucarelli

UDINE, 23 agosto 2009 - Facile dire adesso "Eh, se l'Udinese avesse venduto D'Agostino con tutti quei soldi sai che rinforzi...". Euro da investire, magari, in un difensore e in un centravanti di qualità. Perché in questi due ruoli, stasera, i friulani hanno palesato lacune mostruose. Merito anche del Parma, certo, però l'Udinese dell'anno scorso era un'altra cosa. Ma meno male che c'è Di Natale. Finisce 2-2, risultato che sta stretto, forse, ai gialloblù.

LA TATTICA — Già, perché Guidolin imposta una partita intelligente, giocata adocchiando i punti deboli dei rivali. Udinese col tridente? E allora difesa rinforzata, con Dellafiore a destra e Lucarelli a sinistra: Di Natale e Pepe finiscono col perdersi. Zapata e Felipe sono veloci? No, e quindi li mettoein difficoltà con tre punte rapide come Paloschi, Biabiany e Lanzafame. Scacco matto con Morrone quasi a uomo su D'Agostino.

PARMA CRESCE — Così, dopo un inizio di marca friulana vengono fuori gli ospiti. Che stanno anche meglio fisicamente. Mariga è un trattore, Galloppa cuce e Morrone, appunto, si occupa di contenere. Solo Inler sembra in palla nell'Udinese. Unico fuoco di paglia, la traversa di Zimling con una capocciata: bello il cross di Pepe. Ma si tratta, come detto, di un episodio illusorio in un primo tempo che nel finale diventa una sarabanda.

PALOSCHI COME PIPPO — Molti addetti ai lavori hanno detto che Paloschi assomiglia a Inzaghi per come si muove sul filo del fuorigioco. La conferma, al 42', quando l'ex milanista brucia sullo scatto Zapata e supera Handanovic in uscita. Un gol alla SuperPippo, davvero, per questo ragazzo predestinato. Nel recupero, però, Zapata si rifà costringendo Lucarelli all'abbraccio in area. Rigore un po' tirato per i capelli, ma che ci sta. Dal dischetto Di Natale scucchiaia e spiazza Mirante.

FRECCIA LUCARELLI — L'inerzia sembra passare sulla sponda friulana. Ma l'Udinese dorme, al rientro in campo dopo l'intervallo. Nel gioco delle rivincite, tocca proprio a Lucarelli. Punizione di Lanzafame (uno dei migliori) e zuccata vincente, in beata solitudine, del fratello di Cristiano. Buon sangue non mente. Qui il Parma dilaga e rischia di incrementare il vantaggio: Morrone pareggia la partita dei legni con un destro che sbatte sulla traversa.

MAGIA TOTO' — Marino allora prova il tutto per tutto: dentro Sanchez e Udinese a quattro punte. Tanta buona volontà, poche idee. Forse Guidolin esagera, inserendo, di contro, altri due difensori. I tiri verso Mirante si moltiplicano, e il portiere gialloblù si supera soprattutto su una sberla di Inler. A un minuto dal novantesimo, la frittata la combina Mariga, fin lì da sette in pagella: tenta un improbabile stop di petto al limite dell'area e manca il pallone. In agguato c'è Di Natale che senza pensarci trova l'angolino. Pareggio da brividi, forse immeritato. Ma Totò esiste anche per questo: per mascherare certe lacune. E pensare che ha rischiato di passare proprio al Parma, durante l'estate.
Alessandro Ruta

Fonte: gazzetta