00 30/03/2008 23:34
Scatta anche la National
NEW YORK, 30 marzo 2008 - Adesso si parte davvero: dopo il prologo giapponese tra Red Sox e A’s, che si sono divisi la posta in due belle partite, la Major League debutta sul serio. L’anteprima è per stasera con Braves e Nationals che si sfidano nel nuovo stadio di Washington nell’opening night che apre ufficialmente le ostilità della National League. Il lancio inaugurale è affidato al presidente Bush: per il resto, invece, se la vedranno l’ex Royals Perez – per i Nats –, scelto per la sua esperienza, e l’asso di Atlanta Tim Hudson, 16-10 in 32 partenze nel 2007. Nel box Washington si affida a Nick Johnson, buttando nell’arena il neo acquisto Lo Duca, mentre i Braves rispondono con la bandiera Chipper Jones e il prima base Teixeira.
Ma vediamo nel dettaglio come si presentano le squadre della National ai blocchi di partenza.
EAST
Philadelphia Phillies - Partono da favoriti e non è detto che sia un affare: ma sono una macchina da punti e Ryan Howard (47 hr e 136 pbc nel 2007) ha numeri da Mvp. Gli under 25 Hamels e Kendrick garantiscono lunga fortuna sul monte: ma il closer Lidge, preso da Houston, comincia la stagione in lista infortunati.
Atlanta Braves - Il ritorno a casa del 42enne Glavine, dopo alcune stagioni nei Mets, ha un che di sentimentale: ma super Tom è un pitcher capace di lanciare ancora 200 inning a stagione. E con Smoltz e Hudson, aspettando buone notizie da Hampton, la rotazione dei Braves fa paura a tutti.
New York Mets - Perso malamente l'anno scorso il treno per i play off, in un girone di ferro i Mets vogliono dire la loro. Per farlo si sono fatti un regalo: Johan Santana, ossia il pitcher che volevano tutti. Con il colpo grosso del mercato 2008 in rotazione, New York, forte di star come Beltran e Wright, pensa in grande chiedendo di più all’appannato Delgado.
Washington Nationals - Gli arrivi di Paul Lo Duca, catcher di provata esperienza, e del partente Odalis Perez, 8-11 nel 2007 a Kansas, non bastano a nascondere i molti limiti di un team che l’anno passato ha fatto qualcosa come 588 cambi sul monte: record assoluto delle Majors.
Florida Marlins - La squadra più giovane d’America (27 anni l’età media contro i 30,9 dei campioni del mondo di Boston) ha perso pedine fondamentali come Willis e Cabrera: dai Tigers, che hanno acquistato le due perle, sono arrivati sei giocatori: ma il mound resta una grandissima incognita.
CENTRAL
Chicago Cubs - Non vincono un titolo da 100 anni: sarà l’anno buono? I fans si aggrappano a Zambrano e ci credono. La scommessa è rivitalizzare Lieber: nella speranza che l’esterno giapponese Fukudome dia quel qualcosa in più a una squadra che, complice anche l’uomo da 10 milioni di dollari Soriano, è la favorita nella sua division.
Milwaukee Brewers - Dopo una stagione in cui si sono battuti col cuore, sono andati a pesca di free agent interessanti, a partire dal rilievo Gagne e dal catcher di lungo corso Kendall. Fielder, 50 hr nel 2007, è il giovane leader di una squadra che con Sheets e Suppan sul monte venderà cara la pelle sino all’ultimo inning.
Houston Astros - Vengono da una stagione deludente, tanto che si sono mossi moltissimo sul mercato: la stella Tejada garantisce valide e punti, Kaz Matsui tante basi rubate a una squadra altrimenti troppo lenta. I dubbi sono sul mound: il bullpen si è rafforzato con gli innesti di Valverde e Chacon, ma dietro a Oswalt c’è il vuoto.
Cincinnati Reds - E’ la squadra più imprevedibile del girone: l’obiettivo è tornare almeno sui livelli del 2006. Il neo acquisto Cordero porta in dote 44 salvezze, ma è la rotazione (c’è il giovane Volquez in più) che lascia ancora perplessi. In attacco, il 25enne Encarnacion accenderà la luce. E occhio a Bruce, classe ’87: può fare benissimo.
St. Louis Cardinals - La rotazione è destinata a fare soffrire i Cardinals: l’anno passato i partenti hanno superato il 5 di media pgl e l’unico sul monte che pare davvero attrezzato a fare la differenza è Wainwright. Poi, certo: c’è sempre Pujols. Ma il bomber è troppo solo nel line up.
Pittsburgh Pirates - Non arrivano alle 70 vittorie negli ultimi tre anni: e il futuro è ancora buio. Il 36enne Gomez va a infoltire il gruppo degli interni, ma gli occhi sono tutti sul pagatissimo Morris a cui si chiedono grossi progressi dopo il 6.10 di media pgl in 11 partenze nel 2007.
WEST
Arizona Diamondbacks - Sono i rivali più credibili dei Phillies per il titolo della National: squadra giovane, nonostante l’acciaccato nonno Johnson, hanno aggiunto l’ottimo Dan Haren (partente nell’ultimo All Star game) a un mound che può contare già sulla stella Webb. Ma la partenza di Valverde lascia orfano il bullpen.
Colorado Rockies - La squadra del miracolo ci riprova: i vicecampioni del mondo, dopo avere fatto cose da pazzi nel 2007, hanno però perso per strada qualche pezzo pregiato (Matsui e Hawkins, ad esempio), Vizcaino può blindare il bullpen, Kip Wells viene da una stagione disastrosa: ma Holliday resta un trascinatore d’altri tempi.
Los Angeles Dodgers - Contenderanno a D-Backs e Rockies un posto nei play off: Joe Torre, l’ex guru degli Yankees, è un vincente e dovrebbe guarirli dal male da Interlega. All’esterno è arrivato Andruw Jones, per 10 anni di fila guanto d’oro, e sul mound, dove brilla la star Penny, si punta sulla scommessa giapponese Kuroda.
San Diego Padres - Negli ultimissimi anni, trascinati da Peavy, sono stati sempre competitivi: resta una squadra scomoda che ha però in ruoli chiave giocatori non più giovanissimi. E i neo acquisti Prior e Edmonds cominceranno la stagione in infermeria.
San Francisco Giants - Hanno puntato tutto su Rowand, il dopo Bonds: bel battitore, l’esterno nel 2007 ha firmato un .309 di media con 27 fuoricampo. Difficile però che basti a rianimare un team che spera che Zito possa dare di più e scommette ancora sul giovane Cain, l’anno scorso sconfitto 16 volte.
Filiberto Molossi
gazzetta


Moderatrice di