00 16/04/2008 22:38
Di Luca assolto: farà il Giro
Assolto dall'accusa di doping. E adesso finalmente un corridore libero. Danilo Di Luca vince la corsa più importante della sua vita, e batte in un'ideale volata la Procura Antidoping del Coni, che aveva richiesto, per lui, 2 anni di stop per le anomalie ormonali emerse nel test a sorpresa ordinato dal Coni ed effettuato sul corridore al termine della 17ma tappa dell'ultimo Giro d'Italia, in data 30 maggio. Secondo la Procura dietro tali anomalie c'era la pratica dopante, nello specifico una flebo, secondo i legali di Di Luca solo l'assunzione di un'ingente quantità d'acqua, a fine tappa.

Una giornata lunghissima risolta con il lieto fine per Di Luca è iniziata con il serrato duello, in aula, tra accusa, difesa, periti super-partes nominati dal Gui e periti della difesa: al centro della discussione l'eventuale diluizione delle urine e il tempo necessario per sottoporsi a un eventuale metodo vietato. I 3 periti superpartes convocati dal Giudice di Ultima Istanza per dipanare la matassa hanno subito escluso l'ipotesi, gettonata con forza dal capo della Procura Antidoping Ettore Torri, dell'infusione di plasma e dell'assunzione di steroidi, mostrando però al contempo qualche perplessità su qualche punto della tesi difensiva.

Alle ore 12.30 è dunque iniziata la Camera di Consiglio, durata poco più di 3 ore. Al suo termine il Giudice di Ultima Istanza respinge la richiesta della Procura, spiega che l'ipotesi accusatoria non ha raggiunto il grado di probabilità richiesto dall'articolo 3 punto 1 del codice mondiale antidoping, più concretamente che non ci sono prove dell'avvenuto doping.

Si chiude così una vicenda iniziata il 27 febbraio, il giorno nel quale la Procura, che già aveva richiesto ed ottenuto, per Di Luca, 3 mesi di stop per la frequentazione del discusso dottor Santuccione, aveva deferito l'atleta, al Giudice di Ultima Istanza, chiedendo i già citati 2 anni di stop per gli arcinoti motivi detti e ridetti.

"La giustizia ha fatto il suo corso. Sono contento per l'uomo e l'atleta Danilo Di Luca e gli auguro di uscire da questa dura esperienza più forte e motivato di prima". Questo il commento del presidente della Federciclismo Renato Di Rocco, che nel corso della vicenda aveva manifestato la massima fiducia nell'operato della Procura Antidoping del Coni. L'eventuale condanna di Di Luca avrebbe rappresentato il primo caso uno sportivo sanzionato con il massimo della pena sulla base di prove indirette, quindi su base deduttiva e non sulla base di una positività conclamata. Il caso Di Luca non farà dunque giurisprudenza, Di Luca farà invece il Giro d'Italia, il capo della Procura Ettore Torri farà forse ricorso al Tas ma, questo il verdetto del Gui, avrebbe fatto meglio a portar delle prove certe prima di chiedere una pesante condanna. Così invece ha perso tempo, e infine anche la sua battaglia.

Fabio Panchetti / Eurosport


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