00 18/12/2005 00:21
Savini choc, Minacce a Pantani nel '99

Sabato 17.12.05

Cesenatico - La vita di Marco Pantani era a rischio gia' nel 1999 e il caso della morte del ciclista ''e' stato archiviato troppo in fretta. Marco non si e' ucciso''. A quasi due anni dalla morte del 'Pirata' Vittorio Savini torna a parlare, rivelando un nuovo particolare della vicenda personale del fuoriclasse di Cesenatico e sollevando sospetti chiari sulla sua scomparsa. Savini, storico presidente del club Magico Pantani, ha dichiarato a 'La Voce di Romagna' di aver ricevuto una telefonata intimidatoria all'indomani dell'esclusione del ciclista di Cesenatico dal Giro d'Italia del 1999 per la nota vicenda del livello fuori norma di ematocrito a Madonna di Campiglio.

''Una persona, con chiaro accento meridionale, mi disse queste testuali parole: 'Non dovete essere tristi. E' meglio per Marco che sia andata cosi', perche' a Milano lui non ci arrivava...''', ha detto Savini. ''Era il 6 giugno del 1999, in un orario compreso tra le 17,30 e le 18. Me la ricordo come se fosse ieri, perche' il giorno prima c'era stata la squalifica di Marco a Madonna di Campiglio''. Savini ha precisato che la telefonata arrivo' sul suo ''cellulare privato'', ma che sul display del telefono ''apparve un numero privato''.

La prima reazione del direttore fan club di Pantani fu di ''paura'': ''Sul momento ho avuto paura, molta paura. Sono sbiancato, ho cercato di non pensarci, ma era dura'', ha raccontato ancora Savini, che ha precisato di non aver sporto denuncia. ''Onestamente ho cercato di non dargli peso. Ho anche pensato che potesse essere una telefonata di qualche tifoso squilibrato. Certo che oggi, alla luce di questi ultimi fatti, forse avrei dovuto comportarmi in maniera differente''.

Savini, che ha raccontato l'accaduto anche alla madre di Pantani (''le ho detto 'Tonina credimi, e' stato meglio cosi', perche' a Madonna di Campiglio ho ricevuto una telefonata inquietante...'''), ha ricollegato l'episodio della telefonata minatoria alla morte del ciclista, avvenuta il 14 febbraio 2004 in una stanza di albergo di Rimini, secondo il medico legale per overdose di cocaina.

''Vuole la verita'? Io sono pienamente d'accordo con lei'', ha detto Savini al quotidiano riferendosi a mamma Tonina, ''sul fatto che in quella stanza qualcosa di anomalo e' accaduto. Io il corpo l'ho visto con i miei occhi e, secondo me, il caso e' stato archiviato troppo in fretta. Gli inquirenti hanno visto la coca in giro e non hanno cercato altro. Ma in quella stanza e' accaduto qualcosa di strano ed io di una cosa sono piu' che convinto: Marco non si e' ucciso''.


(Spr/Adnkronos)







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