00 16/06/2005 18:20
Re:

Scritto da: scrittrice88 16/06/2005 16.19
Un rumore di passi risuonava cupamente tra le mura di cristallo, uno sconosciuto passeggiava irosamente in quello spazio ristretto…Il furore che provava traspariva dalla sua pelle e lo si notava in lui: la linea serrata della mascella, i muscoli delle braccia e del collo rigidi a causa della tensione, i pugni contratti come se volesse picchiare qualcuno, la vena che gli pulsava furiosamente sulla tempia. Tutta la sua essenza tradiva una rabbia che, forse, neanche un essere umano potrebbe provare… Rimbalzava intorno a lui, sulle pareti dalle mille sfaccettature, dai mille segni. Segni strani, sconosciuti, probabilmente magici, fatti apposta per intrappolare… Intrappolare proprio lui, proprio il custode dell’oggetto che da solo incarnava un potere enorme,un potere che qualcuno di malvagio voleva.
Non era una stanza come tutte le altre, oh no; non aveva né porte né finestre e l’unica suppellettile era un cuscino che lo sconosciuto prendeva a pugni per sfogare la frustrazione. Era un uomo alto e smilzo, con i capelli spettinati e la barba di due giorni; la luce proveniente da fuori creava mille bagliori bianchi accecanti che creavano nei suoi capelli, neri come l’ala di un corvo, dei riflessi bluastri. Gli occhi, dello stesso colore, facevano venire la pelle d’oca: mandavano lampi che parevano rossi come il fuoco, brucianti della rabbia che lo rodeva profondamente. Era vestito con quello che una volta doveva essere un elegante completo color antracite, impeccabile, senza una piega o un filo fuori posto; in quel momento, invece, presentava diversi strappi e qualche bottone mancante, era completamente stropicciato, come se ci avesse dormito dentro, e il nodo della cravatta era allentato. La giacca, buttata negligentemente in un angolo, era ridotta molto peggio, con diverse macchie di terra e quello che sembrava sangue; il tutto contribuiva a farlo assomigliare ad un losco individuo, uscito miracolosamente indenne da una rissa.
Improvvisamente la stanza cominciò ad oscillare pericolosamente, facendo cadere l’affascinante quanto furibondo inquilino; e fu proprio in quel momento che la sua rabbia sfociò in un urlo sovrumano che fece tintinnare le fragili pareti di cristallo. Sbraitò:
- Fammi uscire da qui, dannata strega! –
Finalmente una voce melodiosa gli rispose per la prima volta dopo giorni e giorni che urlava la stessa supplica.
- Come sono contenta che tu ti sia svegliato, Mattia! – E qualcosa di enorme sollevò la stanza – Ora mi dirai chi possiede l’amuleto, vero? -
E in quel momento Mattia capì di trovarsi in trappola, dopo che la donna ebbe appoggiato la piccola sfera di cristallo sul suo piedistallo d’argento.
A cinque chilometri di distanza una ragazza non pensava neppure di avere tra le mani il proprio destino, che sarebbe cambiato ci lì a qualche giorno.



questo è un altro(completamente diverso...)



però [SM=g27811] veramente brava [SM=g27811]
in bocca al lupo per la tua futura carriera di scrittrice:SMILES1: