00 10/06/2012 22:05
Orgoglio Italia: con la Spagna è 1-1

Battaglia emozionante all'esordio: Di Natale ci illude (61'), ma dopo soli 3 minuti arriva il pareggio definitivo di Fabregas. Italia e Spagna si accontentano quindi di un punto nella prima gara del gruppo C



Tutti aspettavano Cassano e Balotelli, alla fine è arrivato Antonio Di Natale. È il bello del calcio, è il bello di un'Italia che nonostante le critiche e nonostante l'avversario (formidabile) ha fatto semplicemente la sua partita, di lotta e qualità, riuscendo a confermare ciò che le statistiche già dicevano: contro la Spagna, quando conta, non si perde mai.

FABREGAS A SORPRESA - Del Bosque in avvio prova a sorprendere Prandelli schierando la sua Roja senza un attaccante vero, preferendo Fabregas a Torres in un 4-2-4-0 dominato dalla qualità dei trequartisti. Una mossa che però non mette in soggezione l'Italia, positiva in avvio con il 3-5-2 atteso da tutti, Giaccherini compreso.

SILVA CHIAMA, L'ITALIA RISPONDE - Nel primo quarto d'ora David Silva si fa notare con un paio di iniziative individuali, ma Pirlo risponde su punizione e poi Cassano costruisce una buona chance con un diagonale destro fuori di poco. L'Italia c'è e se la gioca, senza concedere totalmente l'iniziativa a centrocampo, come si temeva. De Rossi, poi, è un baluardo fondamentale là dietro tra gli alfieri Bonucci e Chiellini in un match che progressivamente si trasforma in battaglia, anche se l'arbitro Kassai sembra aver dimenticato a casa i cartellini.

CASSANO IN VERSIONE "MAGO" - Quando si accende Iniesta, poi, ci pensa Buffon, ma il finale di primo tempo è tutto azzurro, tutto di Antonio Cassano: il numero 10 sbatte contro Casillas al 34' e poi sforna due assist dei suoi, ma il portiere spagnolo è bravo anche sul sinistro al volo di Marchisio e soprattutto sull'incornata da due passi di Thiago Motta, che al 45' di fatto si mangia l'1-0 da pochi metri.

LA SPAGNA CAMBIA MARCIA - Passata la paura, la Spagna prova a cambiare marcia in avvio di ripresa e per la difesa azzurra sono dolori: nell'arco di 5 minuti Buffon deve salvare da campione su Fabregas e (proprio con la punta delle dita) Iniesta, mentre dall'altra parte Mario Balotelli - già ammonito ingenuamente nella prima frazione - si costruisce e spreca la miglior occasione della partita cincischiando sul recupero di Ramos. Prandelli allora decide per il cambio: fuori l'attaccante del City e dentro Totò Di Natale; mossa un po' anticipata rispetto alle attese, visto che arriva al 56', eppure è la scelta più giusta...

DI NATALE-FABREGAS: DUE GOL IN 3 MINUTI - Al 61' infatti arriva il gol azzurro. Pirlo si libera a centrocampo in slalom e inventa una gran verticalizzazione proprio per il neoentrato Di Natale: uno sguardo a Casillas e destro all'angolino che supera il portiere spagnolo che l'1-0 che manda in tripudio i tifosi italiani. La gioia, però, è effimera, perché al primo affondo la Spagna pareggia: questa volta l'assist illuminante parte dal piede sinistro di Silva, con Fabregas che ringrazia e insacca di giustezza solo davanti a Buffon: al 64' è già 1-1.

TORRES ENTRA E SE NE MANGIA DUE - Dopo il botta e risposta è il momento dei cambi: Prandelli butta nella mischia Giovinco, Del Bosque sceglie Navas e Torres, tutte sostituzioni di un certo impatto. El Niño al 75' infatti si presenta solo davanti a Buffon, che però è bravissimo a ipnotizzarlo in uscita, mentre Giovinco 3 minuti dopo inventa un grande assist per Di Natale, il cui destro al volo termina fuori da pochi passi, facendo saltare tutta la panchina. Le emozioni proseguono nel finale, con Fernando Torres che si mangia un altro gol all'85' alzando di poco un pallonetto (quando avrebbe dovuto servire il solissimo Navas), mentre Marchisio sbatte contro Casillas al termine di una sgroppata da mille e una notte (88').

Finisce in parità ed è giusto così, perché l'Italia ancora una volta ha saputo sopperire al tasso tecnico inferiore con la grinta, la volontà, il carattere di una squadra che fuori dal campo a volte sembra fragile, quasi impotente, ma quando il pallone inizia a scottare si trasforma in un gruppo vero, quello che ha saputo costruire Cesare Prandelli con la rivoluzione di testa e qualità figlia del disastro sudafricano. Fonte
[Modificato da !Serenella! 11/06/2012 20:25]