00 01/04/2011 23:30
Processo breve, tutto da rifare
Bagarre in Aula ed esame rinviato

Giornata convulsa alla Camera. Altri scontri, offese e tafferugli.
La discussione aggiornata a martedì, il testo torna in coda all'odg.
Respinto il verbale della seduta di ieri, i ministri non riescono a votare.
Pdl e Lega contro Fini: "Non è imparziale". Sit-in di protesta fuori Montecitorio.
Insulti alla deputata disabile Argentin. Bossi contro La Russa: "Doveva stare zitto".
In serata Napolitano convoca i capigruppo


ROMA - Nuova giornata di bagarre alla Camera, dove l'esame del provvedimento sul processo breve è ripreso oggi con animi non certo sereni. Ieri i disordini in Aula e in piazza, con gli insulti del ministro La Russa a Gianfranco Fini e il lancio di monetine a ministri e parlamentari fuori Montecitorio. Oggi nuovi tafferugli e violenze verbali, con il presidente della Camera Gianfranco Fini colpito in testa da un giornale lanciato da un deputato del Pdl, il ministro Alfano che tira la tessera che i deputati usano per le votazioni verso i banchi dell'opposizione, e la deputata del Pd Ileana Argentin, disabile, offesa e insultata dal centrodestra. A fine giornata, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha convocato tutti i capigruppo al Quirinale: sono saliti al Colle Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto, Dario Franceschini e Anna Finocchiaro. Il capo dello stato, seppure "in maniera cauta e rispettosa" - riferiscono fonti parlamentari - avrebbe richiamato tutti al rispetto delle regole, per un corretto confronto istituzionale.

Alla fine l'esame del testo è rinviato a martedì prossimo, dopo che la richiesta del Pd di far tornare il provvedimento in commissione viene respinta per soli due voti. E' una retromarcia forzata per la maggioranza, che sperava di chiudere in fretta ma ha dovuto cedere, e che si ritroverà la prossima settimana il ddl all'ultimo punto dell'ordine del giorno. Un risultato paradossale, visto che ad accendere gli animi dell'Aula e della piazza, ieri, era stato proprio il blitz di Pdl e Lega per stravolgere l'ordine del giorno dei lavori e mettere in testa la discussione sulla legge che sta a cuore al premier. Il rinvio, applaudito dall'opposizione, è stato votato quasi all'unanimità al termine di una seduta ad altissima tensione, con nuove proteste anche fuori dal palazzo e l'annuncio da parte del popolo viola di nuove iniziative di mobilitazione.

Tutto in salita l'avvio della giornata, partita con la bocciatura del processo verbale relativo alla seduta di ieri, dopo che le opposizioni hanno rilevato la mancanza del riferimento nel testo alle offese pronunciate da La Russa al presidente della Camera, chiedendo di andare al voto. Risultato: pareggio, che si è tradotto nella bocciatura, con la maggioranza andata sotto. Non serve neppure la sospensione del Cdm per permettere ai ministri di precipitarsi alla Camera per votare: il verbale non passa.

Contro Gianfranco Fini si scatenano Pdl e Lega: "Oggi è finita la barzelletta della sua imparzialità", attacca il vicecapogruppo del Pdl Massimo Corsaro. "Si dimetta". E in testa al presidente della Camera arriva perfino un giornale lanciato dai banchi della maggioranza. "Fini mi ha tolto la parola per accelerare le votazioni", denuncia il capogruppo della Lega Nord Marco Reguzzoni. "E ha fatto finta di non vedere i quattro ministri che stavano votando, non consentendo loro di terminare la procedura del voto", continua.

Nuovi gesti di stizza, nuovi tafferugli: anche il Guardasigilli Alfano, che non è riuscito a votare, perde le staffe, facendo volare la sua tessera verso i banchi dell'opposizione. Un gesto che indigna l'Italia dei Valori e spinge Antonio Di Pietro a chiedere, a sua volta, le dimissioni di Alfano, che poi dirà di aver solo lanciato la tessera in aria. Nelle polemiche rimane coinvolta anche Ileana Argentin, attaccata da Osvaldo Napoli (Pdl) che intima al suo assistente di non applaudire in aula. "Voi sapete che non posso applaudire e che per farlo mi servono le mani di qualcun altro", spiega la deputata del Pd, che dice di essere anche stata insultata dai leghisti: "Mi hanno detto handicappata di m...". L'attacco suscita reazioni indignate da tutta l'opposizione e arrivano le scuse della Lega. Alla fine il processo verbale viene riscritto, portando ad uno slittamento dei lavori.

"Spettacolo indecoroso", commentano Dario Franceschini e Pierluigi Bersani dal Pd, mentre dal leader dell'Udc Pierferdinando Casini arriva l'invito ad abbassare i toni. Intanto il collegio dei questori della Camera esprime una "ferma deplorazione" per la "particolare gravità del comportamento tenuto in aula nei confronti della presidenza" da parte di Ignazio La Russa. Le offese del ministro della Difesa non piacciono neppure a Umberto Bossi: "Doveva stare zitto. Così si fa il gioco delle opposizioni. Un episodio così sarebbe meglio non ci fosse stato perché non bisogna perdere tempo ma accelerare", bacchetta il leader della Lega.

Continuano anche le proteste a piazza Montecitorio contro la prescrizione abbrevviata contenuta nella proposta di legge di maggioranza. Anche oggi il popolo viola ha dato vita ad un sit-in, annunciando: non ci fermiamo, la mobilitazione continua. Possibile una notte bianca per la democrazia l'8 aprile e una manifestazione il 16 aprile. Anche dal Pd Rosy Bindi propone manifestazioni in tutta Italia contro Berlusconi: "è molto importante - spiega - che mentre noi facciamo la battaglia parlamentare in aula, non si fermino le manifestazioni in ogni piazza del paese".

Nel Pd prosegue, intanto, il dibattito sull'Aventino evocato ieri, tra gli altri, da Rosy Bindi. Niente tentazioni in questo senso, garantisce Pier Luigi Bersani: "Dobbiamo restare in tutte le postazioni, nelle piazze, nel Parlamento e nel Paese. E non ce ne andiamo". Quanto al dibattito interno al partito democratico sulla posizione da tenere in Aula, "non c'è nessuno scandalo se c'è una discussione sulle tattiche parlamentari, è più che comprensibile", sottolinea il segretario del Pd. "Era giusto restare in aula", conferma Massimo D'Alema. Nessun litigio con Rosy Bindi, spiega: "E' normale che si discuta su come fare opposizione, sulla tattica da mettere in atto per affrontare la maggioranza".

Fonte: Repubblica