00 12/03/2011 00:36
Arrestato per camorra
il sindaco di Pignataro

Giorgio Magliocca, del Pdl, secondo l'accusa sarebbe legato al clan Ligato-Lubrano. Consulente di Alemanno, ha lavorato anche per il ministero delle telecomunicazioni ai tempi di Landolfi


Il sindaco di Pignataro Maggiore (Caserta), Giorgio Magliocca, del Pdl, è stato arrestato questa mattina dalla polizia con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Magliocca, che ha 37 anni, è avvocato ed è stato consulente del ministero delle Telecomunicazioni quando era retto da Mario Landolfi; recentemente è stato nominato consulente anche dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno.

MAGLIOCCA E I POLITICI

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Secondo l'accusa, avrebbe consentito al clan camorristico Ligato-Lubrano di continuare a gestire beni che erano stati confiscati e che erano stati dati in gestione proprio al sindaco. In particolare, anziché destinare una villa e alcuni appezzamenti di terreno a scopi sociali, avrebbe permesso che l'edificio fosse devastato, anche con l'asportazione degli infissi, e che i terreni fossero coltivati. A Magliocca gli agenti della squadra mobile hanno notificato ordinanze emesse su richiesta del procuratore aggiunto Federico Cafiero de Raho e dei sostituti Giovanni Conzo, Alessandro Milita e Liana Esposito.

Oltre a fare il sindaco di Pignataro Maggiore, Magliocca nel dicembre 2010 era stato nominato ("per chiamata diretta", secondo il consigliere Pd Athos De Luca) dirigente del Comune di Roma: coordinatore di gabinetto della segreteria di Alemanno. Al costo di 90 mila euro l'anno.

"Siamo sicurissimi che il sindaco Magliocca, al quale rinnoviamo fiducia e solidarietà, non avrà difficoltà alcuna a chiarire la sua posizione e ad evidenziare la sua totale estraneità rispetto alle ipotesi di reato a lui attribuite". E' quanto affermano, in una nota, l'onorevole Mario Landolfi, vicecoordinatore regionale vicario della Campania del Pdl, e il senatore Gennaro Coronella, vicecoordinatore provinciale del PdL di Caserta. "Auspichiamo nel contempo che la magistratura, nei cui confronti ribadiamo rispetto e fiducia - aggiungono Landoldi e Coronella - proceda con la massima celerità all'accertamento della verità".

Fonte: Repubblica