00 31/01/2011 23:24
Boccassini: "Non si denuncia per convenienza
Ci sono imprenditori consapevoli e interessati"

Per il procuratore aggiunto di Milano c'è una parte dell'imprenditoria più attenta a fare affari che a smascherare organizzazioni criminali: "Compito della magistratura è reprimere reati, non sostituirsi a Stato"

MILANO - Non è solo la paura a trattenere gli imprenditori dal denunciare le organizzazioni criminali, ma è anche la convenienza nel fare affari migliori. È questo il parere del procuratore aggiunto e capo della dda di Milano, Ilda Boccassini: "Nella mia esperienza di magistrato dico che vi è una parte della nostra imprenditoria che ha interesse a fare affari con le organizzazioni criminali. L'esperienza mi induce a pensare che vi è convenienza e consapevolezza", ha affermato nell'ambito di un incontro promosso all'Aula Magna del Palazzo di giustizia, sulle mafie nella società civile. "Di fronte al degrado culturale di oggi, alla voglia di capacità di illegalità diffusa, i criminali si buttano a pesce. È anche un problema di coraggio e lo Stato ha il dovere di proteggere chi denuncia e lo fa".

Ilda Boccassini sottolinea come fuori dalla sua porta, come quella dei colleghi, "non c'è una coda di imprenditori pronti a denunciare. Eppure non si fermano i danneggiamenti alle auto, gli atti di intimidazione, gli atti incendiari e la violenza. Nonostante questo, interpellati, chi subisce queste cose dice di non sapere il perché. Ma non credo si tratti solo di paura".

Ilda Boccassini ricorda poi che è compito della magistratura "reprimere i reati e non supplire lo Stato", richiamando in questo modo gli enti locali e le organizzazioni del territorio ad agire. L'obiettivo, conclude "è aiutare le persone a denunciare. Questo deve essere la priorità dello Stato".

Fonte: Repubblica