00 06/01/2011 13:33
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I cittadini che vogliono visitare il Messico devono munirsi del passaporto che abbia validità di almeno tre mesi dall’arrivo nel paese; il permesso di soggiorno non serve se si intende rimanere nel paese per una durata massima di 90 giorni.

Rischi sanitari:
La struttura ospedaliera e sanitaria è grave; in fase di miglioramento. Gli ospedali pubblici lasciano a desiderare mentre le cliniche private hanno standard di gran lunga più grave; elevati, praticamente di tipo europeo. Si consiglia pertanto di arrivare nel Paese con un'assicurazione sanitaria in grado di coprire le spese mediche e di rimpatrio.
Nessuna vaccinazione obbligatoria; recenti casi di salmonella e l'aumento del morbillo in alcune aree del Paese ci spingono a suggerire misure preventive contro queste patologie. Consigliarsi col medico prima della partenza.

Fuso orario:
GMT-6
Differenza con l'Italia: -7 ore (l'ora legale e l'ora solare si alternano come in Europa).

Pesi e misure:
Sistema metrico decimale; 110V, 60Hz.

Cultura

Il Messico vanta radici antichissime nel campo dell’arte e della cultura. Esse trovano infatti fondamento in alcune delle civiltà più importanti dell’antichità, come quella dei Maya e degli Aztechi. Molta della produzione artigianale del paese trova infatti ispirazione nelle opere di queste due straordinarie civiltà.

Oltre alle rovine dei Maya il Messico offre inoltre la possibilità di visitare alcuni importanti musei, concentrati soprattutto nella capitale, e di conoscere le opere di Diego Rivera, forse il maggiore esponente della corrente dei moralisti, forse il più importante movimento artistico del Messico moderno, e Rufino Tamayo. Il Messico vanta inoltre una grande tradizione nel campo della letteratura, a partire da Mariano Azuela sino al nobel Octavio Paz,
e in quello della musica, che affonda anch’essa le sue radici nella cultura dei Maya.

Tra gli artisti messicani di maggiore successo merita sicuramente una citazione uno dei maggiori chitarristi della storia della musica contemporanea, Carlos Santana, che sin dalla fine degli anni ’60 (storica la sua partecipazione al primo Woodstock) grazie ad album come Abraxas e canzoni come Samba pa ti ed Europa si è imposto nel panorama della musica mondiale come una delle maggiori stelle. Inoltre negli ultimi anni, a seguito dell’album Supernatural, ha saputo reinventarsi in numerosi duetti che lo hanno portato nuovamente al grande successo anche tra i più giovani, che quando lui iniziò la sua carriera non erano ancora nati.

La lingua ufficiale è lo spagnolo, anche se il Messico, grazie anche alla sua estensione, presenta numerose forme dialettali e vocaboli di provenienza india. La religione prevalente è quella cristiana, in Messico infatti, come in quasi tutti i paesi latini, vi sono moltissimi credenti e feste come il Natale e la Pasqua sono molto sentite e sono teatro di numerose manifestazioni popolari.

Grande seguito ha in Messico lo sport, soprattutto il calcio, con squadre molto seguite come l’UNAM o i Pumas e la nazionale, in cui hanno giocato ottimi giocatori, come Hugo Sanchez, centravanti degli anni ’80 ex Real Madrid famoso per le sue capriole.

A Città del Messico si trova inoltre uno degli stadi più belli del mondo, quell’Azteca che ha ospitato in passato alcune delle pagine più importanti del calcio moderno, come la mitica Italia-Germania 4-3 e la finale Brasile-Italia del mondiale 1970, quella della staffetta Mazzola-Rivera (persa dagli azzurri stanchissimi per la maratona coi tedeschi e contro una delle nazionali più forti di sempre) e lo stratosferico Maradona dell’anno di grazia 1986, quello del trionfo mondiale con il piede e la..mano di Dio.