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Niente cda RAI e niente contratto, nuovi ostacoli al programma della Dandini

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    binariomorto
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    00 23/09/2010 15:17
    Consiglieri di centrodestra assenti
    niente contratto per la Dandini

    Nella riunione del cda Rai in programma non è stato raggiunto il numero legale. All'ordine del giorno c'era anche la fiction Anita, prodotta dalla moglie di Italo Bocchino. Verro: "Nessun caso, per me può andare in onda". Van Straten: "Episodio grave"

    ROMA - Salta l'approvazione del contratto per Parla con me, il programma di Serena Dandini che dovrebbe riprendere la prossima settimana. Nella riunione di oggi il cda della Rai non ha raggiunto il numero legale, poiché non hanno partecipato alla riunione i consiglieri di maggioranza (Verro, Rositani, Gorla, Petroni, Bianchi Clerici). All'ordine del giorno c'era anche la fiction Anita, prodotta dalla 'Goodtime' di Gabriella Buontempo (moglie di Italo Bocchino) su Anita Garibaldi. La prossima riunione del Consiglio di amministrazione è fissata per martedì 28 settembre

    "Senza contratto non possiamo andare in onda", dicono dalla redazione di Parla con me e ora si attende un pronunciamento dell'azienda, "per capire se vogliono o meno il programma. Ma è chiaro che così non possiamo andare in onda". Parla con me dovrebbe partire martedì prossimo e lunedì era prevista la conferenza stampa di presentazione del programma.

    Van Straten: "Episodio grave. L'azienda comunichi le sue intenzioni". Chiede all'azienda quali intenzioni abbia in merito alla messa in onda o meno della trasmissione della Dandini il consigliere Giorgio Van Straten, che definisce 'molto grave' quanto avvenuto oggi nel cda: la riunione è stata rimandata a martedi mattina a causa del mancato numero legale. ''Alla riunione di oggi - ha detto Van Straten - c'erano solo quattro consiglieri su nove e nessuno della maggioranza. All'ordine del giorno - spiega il consigliere - c'era il contratto per la trasmissione Parla con me di Serena Dandini e quello per una fiction della moglie di Bocchino. Il programma della Dandini doveva partire martedì prossimo, la sera. Lunedì mattina è prevista una conferenza stampa di presentazione della trasmissione. Verrà fatta? - si chiede il consigliere - Dica l'azienda che intenzioni ha. Se anche venisse dato il via libera martedi in mattinata, un programma non si può fare in mezza giornata. Ripeto - ha sottolineato - trovo che si sia creata una situazione imbarazzante e piuttosto grave. Sarebbe il caso di fare chiarezza: dicano se il programma deve andare in onda o no''.

    Verro: "Nessun caso, Dandini può andare in onda". "Abbiamo scelto di non partecipare alla riunione di oggi, perché nell'ultima seduta del Consiglio si era deciso di non esserci questa settimana per solidarietà a Rositani che per motivi di salute non avrebbe potuto partecipare. Poi due giorni fa si è prospettata la necessità di riunire il Cda oggi, ma era troppo tardi in quanto avevamo tutti preso altri impegni personali". Così Antonio Verro, consigliere di maggioranza, ha motivato la scelta dei consiglieri del centro destra. Ma ciò non significa, puntualizza Verro - che la Dandini non possa andare in onda: "Il suo contratto è a posto - ha aggiunto il consigliere -. E ritengo non ci siano problemi. Nel caso lei decidesse di non far partire il programma martedì 28, vorrà dire che potrà slittare anche di una settimana. Credo che gli italiani possano sopravvivere sette giorni in più senza di lei...".

    Fonte: Repubblica


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    binariomorto
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    00 28/09/2010 22:53
    Cda Rai, sì al contratto Dandini
    rinviato via libera alla fiction "Anita"

    L'approvazione non è stata unanime: 5 voti a favore, 2 astenuti, uno contrario e un assente. L'Usigrai ha deciso di procedere al voto di sfiducia nei confronti del direttore Masi: "Porta avanti una strategia miope"

    ROMA - Parlerà e partirà, in extremis, stasera alle 23:15 su Raitre. Il Cda della Rai ha approvato il contratto con la Fandango Tv per la trasmissione di Serena Dandini Parla con me. Ma il via libera al contratto (già approvato nei piani di produzione e trasmissione, oltre che nei palinsesti) non è stato unanime: c'è stato un voto contrario - Angelo Maria Petroni - e due astenuti - i consiglieri Antonio Verro e Alessio Gorla del centrodestra. Cinque i voti a favore: i consiglieri del centrosinistra, Giorgio Van Straten e Nino Rizzo Nervo, il presidente Paolo Garimberti, Rodolfo De Laurentiis (Udc) e il consigliere della maggioranza Guglielmo Rositani. Assente Giovanna Bianchi Clerici.

    Sarebbero state le dichiarazioni che ieri sera la Dandini ha rilasciato al TgLa7 di Mentana e il fatto di aver dichiarato che "questa è la peggior Rai di sempre", il motivo ad aver spinto il consigliere di amministrazione della Rai Antonio Verro, ad astenersi dal voto. "Mi rendo conto - dice ironicamente Verro - che tutti 'tengono famiglia'. Per questo oggi mi sono limitato ad astenermi. Quello che mi chiedo però è, perché se Dandini pensa questo della Rai ancora sta qua?".

    Quanto infine alla fiction Anita, prodotta dalla GoodTime, società partecipata da Gabriella Buontempo, moglie del parlamentare finiano Italo Bocchino, l'approvazione da parte del Cda è stata rinviata "solo per ragioni tecniche, nessuna dietrologia. Non appena saranno definiti alcuni aspetti tecnici si potrà procedere", ha spiegato Verro.

    In Rai è baruffa. Oggi l'esecutivo dell'Usigrai ha deciso di andare avanti nella procedura per richiedere il voto di sfiducia nei confronti del direttore generale della Rai Mauro Masi. Ad annunciarlo è lo stesso esecutivo in una nota dove si dice che "la misura è colma" e dopo l'incontro tra il Dg e le rappresentanze sindacali, l'esecutivo Usigrai ha deciso di procedere "come da espresso mandato dell'assemblea dei comitati di redazione svoltasi il 15 settembre scorso".

    Nella nota si rileva che "a tre mesi dall'illustrazione del piano industriale, siamo ancora al punto di partenza. Per risanare i conti dell'azienda, il Direttore Generale è capace di proporre solo (non è dato sapere se male attuando il documento votato in Cda) l'esternalizzazione e la cessione di pezzi della Rai. Una strategia miope che mette a rischio posti di lavoro, senza offrire alcuna garanzia di rilancio del servizio pubblico radiotelevisivo".

    L'esecutivo dell'Usigrai parla di "arroganza nei modi, unita all'opacità e inopportunità delle proposte e alla mancanza di un vero confronto sindacale", tutte cose che "non sono più tollerabili, così come appare grave che Masi abbia determinato all'esterno la convinzione che in Rai le libertà e l'autonomia autoriale siano fortemente limitate e di conseguenza venga compresso il diritto del cittadino ad essere informato correttamente".

    "Le redazioni Rai sono state poste di fronte a scelte di palinsesto - confusamente messe insieme dal vice direttore generale Marano - già approvate dal Cda su proposta del Direttore Generale, che aveva, invece, l'obbligo, sulla base dell'articolo 21 del contratto integrativo, di consultare preventivamente l'Esecutivo dell'Usigrai, che si riserva anche iniziative giudiziarie", si legge ancora nella nota. Tempi e modi del "voto di sfiducia al Direttore Generale Masi" saranno resi noti nei prossimi giorni, "d'intesa - conclude la nota sindacale - con il Comitato dei Garanti".

    Fonte: Repubblica