Di Vaio imbarazza la Juve
Doppietta e 2-0 Bologna
L'attaccante dei rossoblù segna nella ripresa le due reti che affondano a Torino i bianconeri, che non vanno oltre un palo di Iaquinta e le occasioni non capitalizzate da Bonucci e Toni. Fischi dei tifosi di casa dell'Olimpico
MILANO, 26 febbraio 2011 - La Juventus è in ginocchio. Se la batosta di Lecce era stata pesante, lo 0-2 casalingo con il Bologna è una mazzata che sa di pugno del k.o. sulle ambizioni di una stagione che ricorda in maniera sinistra quella fallimentare appena passata. Dopo la prematura uscita dalle coppe, internazionali e nazionali, ora anche il quarto posto che vale la qualificazione alla prossima Champions sembra un puntino lontano lontano in classifica, lassù. Perché la Juve viene schienata da un Di Vaio, antico ex, in versione intramontabile, quella che veste da quando gioca, e segna sempre, a Bologna. Doppietta d'autore che vale tre punti d'oro, per una squadra che sta facendo un campionato fantastico, considerando l'organico e le disavventure societarie. Tutto il contrario di una Juve arruffona nel gioco e tremolante nel carattere, irrisa persino dai suoi tifosi, finora indulgenti in questa stagione, che finiscono cantando "Vinceremo il tricolor".
JUVE COSI COSI — Quella del primo tempo. Più attenta, meno farfallona di quella inguardabile vista a Lecce, ma il gioco lascia parecchio a desiderare comunque. C'è più attenzione, soprattutto dietro, ma l'assenza di un playmaker che sappia far girar palla come Aquilani, pur non al meglio di questi tempi, si fa sentire. Con l'ex Liverpool infortunato la Juve imposta la manovra con il comitato Felipe Melo-Marchisio, con risultati alterni. Il brasiliano ci prova con un destro dalla distanza, Viviano è attento. Ma il Bologna in realtà rischia pochissimo. Se ne sta coperto dietro, e quando può riparte con Della Rocca camuffato tra le linee avversarie, randellato spesso da Bonucci. Malesani perde Esposito per infortunio, dentro Mutarelli, ma trema solo quando Iaquinta in mischia trova una buona girata di sinistro, che finisce sul palo. Alla Juve non gira neanche bene di questi tempi. Ma l'assenza di fantasia è palese, mancano piedi buoni e spinta sulle fasce, i problemi della Juve delle ultime stagioni, mai risolti, con Martinez che fa rimpiangere Pepe, che non è Nani, ma perlomeno fa sostanza, tenuto in panchina da Delneri, come Del Piero, pronto a firmare in bianco il rinnovo, e Toni. È emblematico il fatto che una punizione dal limite venga battuta da Bonucci, senza che ci siano come alternative specialisti qualificati tra centrocampo e attacco.
DELNERI CAMBIA — Dopo l'intervallo non rientrano in campo Iaquinta e Martinez, sostituiti da Toni e Del Piero. La Juve ora gioca col 4-2-3-1, con Matri e Krasic estrerni alti, il capitano trequartista e Toni centravanti.
MELO SBAGLIA, DI VAIO RINGRAZIA — Al 4' arriva la svolta della partita. Felipe Melo perde palla davanti alla difesa, e non è una novità, palla in profondità per Di Vaio, che fa secco sullo scatto Barzagli, resiste al ritorno fisico di Chiellini e giustizia Storari in uscita. Bologna in vantaggio. Di Vaio favoloso, al 15° gol in questo campionato.
DI VAIO FA IL BIS — Bonucci non trova il pari sottoporta, ad un passo da Viviano, nell'ennesima mischia creata dalla Juventus. Gol mancato, gol subìto. Come spesso accade. Sale in cattedra ancora il professor Di Vaio, specializzato in gol. Ne segna un altro, saltando in dribbling Bonucci e Grygera e fulminando Storari sul suo palo. 2-0 Bologna e Juve in ginocchio, ora contestata anche dai suoi sostenitori. Nel finale arrivano anche un paio di occasioni, con Bonucci e Toni, ma la porta del Bologna resta stregata. La Juve si arrende e capitola per l'ottava volta in campionato, l'Europa si allontana almeno quanto si avvicina la salvezza di un Bologna oltre ogni aspettativa.
Riccardo Pratesi
Fonte:
gazzetta